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Tav G1-Relazione Generale - Comune di San Prisco

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Stu<strong>di</strong>o geologico del territorio comunale per il P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Prisco</strong> (Ce)<br />

10.1.2.1.Resistenza a rottura<br />

Le prove CPT e SPT possono fornire una valutazione dell’angolo <strong>di</strong> attrito<br />

ϕ’ attraverso correlazioni empiriche in cui l’angolo <strong>di</strong> attrito stesso è correlato ai<br />

risultati delle prove attraverso lo stato tensionale effettivo agente alla<br />

profon<strong>di</strong>tà alla quale è stata eseguita la prova.<br />

Alcune <strong>di</strong> queste valutazioni sono state già presentate in precedenza.<br />

Sui n. 7 campioni in<strong>di</strong>sturbati prelevati nel corso delle indagini per il<br />

P.R.G. del 1983 furono eseguite sette prove <strong>di</strong> taglio <strong>di</strong>retto.<br />

I punti sperimentali appaiono ben correlati ed in generale si può<br />

affermare che i risultati delle predette prove appaiono in buon accordo con le<br />

interpretazioni delle prove in sito ( SPT e CPT ) .<br />

Gli angoli <strong>di</strong> attrito ϕ’ rilevati con le prove <strong>di</strong> taglio predette, su campioni<br />

prelevati tra le profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> 1.50 e 5.50 m., infatti, hanno valori compresi tra 33°<br />

e 41°.<br />

La coesione effettiva c’ in tutti questi terreni può essere considerata nulla.<br />

10.1.2.2 Deformabilità<br />

Su n. 3 campioni prelevati nel corso dei sondaggi eseguiti nel 1983 per il<br />

P.R.G. furono eseguite prove <strong>di</strong> compressione edometrica le cui curve carichice<strong>di</strong>menti<br />

sono riportate nel fascicoli “Indagini Disponibili” <strong>Tav</strong>. G2/a.<br />

Si tratta comunque <strong>di</strong> materiali molto deformabili, caratterizzati da<br />

porosità elevate.<br />

Per quanto riguarda il decorso dei ce<strong>di</strong>menti nel tempo si osserva che le<br />

curve <strong>di</strong> consolidazione mostrano che il processo <strong>di</strong> consolidazione avviene in<br />

tempi talmente rapi<strong>di</strong> da non essere rilevabile e tutte le curve presentano,<br />

infatti, andamenti quasi rettilinei.<br />

11. INDAGINE GEOFISICA E ZONAZIONE DEL TERRITORIO<br />

IN PROSPETTIVA SISMICA<br />

Il territorio <strong>di</strong> S. <strong>Prisco</strong> non presenta, nei suoi confini amministrativi, strutture<br />

sismogenetiche note; esso risente dei fenomeni sismici che si originano nella<br />

catena appenninica e nelle aree vulcaniche dei Campi Flegrei e del Somma-<br />

Vesuvio.<br />

Per quanto concerne la sismicità dell’area, con particolare riferimento<br />

alla macrosismologia, la ricerca su quanto avvenuto in passato si è avvalsa dei<br />

cataloghi pre<strong>di</strong>sposti dalla Comunità Scientifica ed in particolare della<br />

documentazione prodotta dall’Istituto Nazionale <strong>di</strong> Geofisica e Vulcanologia<br />

(I.N.G.V.).<br />

Più in dettaglio sono stati esaminati:<br />

• il Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (ultima e<strong>di</strong>zione CPTI04);<br />

• il Database “DOM4.1” collegato al Catalogo NT4.1.1;<br />

I dati <strong>di</strong> questa analisi sono riassunti nella Tab. III, dalla quale si evince che la<br />

massima intensità sismica risentita nel territorio comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> è<br />

relativa al terremoto dell’Irpinia – Basilicata del 23/11/1980 ed è pari al VII<br />

grado MCS.<br />

A.T.P. De Falco- D’Agostino - Cavallaro 43

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