Tav G1-Relazione Generale - Comune di San Prisco
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Stu<strong>di</strong>o geologico del territorio comunale per il P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Prisco</strong> (Ce)<br />
Tali cornici si presentano con sviluppo longitu<strong>di</strong>nale e altimetrico anche<br />
<strong>di</strong> alcune decine <strong>di</strong> metri. Alla base <strong>di</strong> queste cornici è spesso presente un<br />
deposito detritico carbonatico attuale in forma sciolta (Talus <strong>di</strong> recessione).Le<br />
altitu<strong>di</strong>ni maggiori dell’area sono raggiunte dal Monte Tifata con i suoi 602 metri<br />
s.l.m., dal Monte dei Lupi che raggiunge i 455 metri e dal Monte <strong>San</strong> Nicola con<br />
560 metri s.l.m.<br />
I versanti si presentano <strong>di</strong>slocati in blocchi in conseguenza delle<br />
successive vicissitu<strong>di</strong>ni tettoniche che li hanno interessati con lembi regolarizzati<br />
che si raccordano ad antiche superfici <strong>di</strong> spianamento. Il controllo morfologico<br />
<strong>di</strong> origine tettonica dei versanti è testimoniato anche dalla presenza <strong>di</strong> faccette<br />
triangolari, relitti morfologici della regolarizzazione.<br />
Il reticolo idrografico risulta scarso o assente. Tale caratteristica è<br />
determinata sia dalla elevata permeabilità delle rocce carbonatiche fratturate<br />
e carsificate, sia dalla esigua estensione dei bacini idrografici.<br />
I bacini che sottendono le aree <strong>di</strong> conoide si presentano quin<strong>di</strong> ben<br />
evoluti. Le aree <strong>di</strong> bacino drenante si presentano <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni contenute con<br />
un massimo per il vallone sotteso al conoide centrale <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni.<br />
Elemento <strong>di</strong> particolare importanza per l’area in esame, è la presenza <strong>di</strong><br />
una estesa cava attualmente non attiva ubicata lungo il versante carbonatico<br />
nella porzione più orientale del territorio comunale. La cava <strong>di</strong> versante è<br />
coltivata a fronte unico. Il sito si presenta degradato e ad elevato rischio da<br />
crollo lungo i fronti <strong>di</strong> cava. Nelle aree <strong>di</strong> raccordo occupate dalla facies<br />
litificata del tufo grigio campano sono presenti segni <strong>di</strong> antiche attività<br />
estrattive, che si realizzano attraverso scarpate alte pochi metri e ripiani<br />
morfologici posti alla base. Tali siti si presentano attualmente molto naturalizzati.<br />
A.T.P. De Falco- D’Agostino - Cavallaro 20