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Tav G1-Relazione Generale - Comune di San Prisco

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Stu<strong>di</strong>o geologico del territorio comunale per il P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> S. <strong>Prisco</strong> (Ce)<br />

Il Tufo Grigio Campano è stato utilizzato nel passato anche recente<br />

come materiale da costruzione . Anche nel comune <strong>di</strong> S. <strong>Prisco</strong>, fino agli anni<br />

compresi tra le due guerre mon<strong>di</strong>ali, era invalsa l’abitu<strong>di</strong>ne, come in molti altri<br />

comuni posti a nord <strong>di</strong> Napoli, <strong>di</strong> coltivare cave in sotterraneo nel banco <strong>di</strong><br />

tufo, spesso al <strong>di</strong> sotto dei manufatti che si realizzavano, il ché ha reso<br />

vulnerabile il territorio per il cosiddetto “rischio cavità”.<br />

Nella parte pedemontana (glacis) e nella parte più francamente<br />

pianeggiante del territorio comunale a luoghi si rinvengono, a tetto del tufo<br />

grigio campano e separato da esso da un modesto paleosuolo, sottili e<br />

<strong>di</strong>scontinui lembi <strong>di</strong> piroclastiti sciolte limoso sabbiose e/o sabbioso limose con<br />

pomici grigiastre <strong>di</strong> colore grigio giallastre riconducibili presumibilmente alla<br />

facies <strong>di</strong>stale del Tufo Giallo Napoletano. Questa formazione, anche se si<br />

rinviene in modo più frequente nelle aree a cavallo dell’autostrada A1, è<br />

<strong>di</strong>fficilmente cartografabile in quanto, asportata da fenomeni erosivi, si<br />

presenta <strong>di</strong>scontinua e a chiazze. Essa è stata probabilmente interessata dalla<br />

parte più superficiale dei sondaggi S2, S3, SR2, SR3, SPR<strong>G1</strong>, SPRG4. SPRG7 e SPRG8<br />

utilizzati per il presente stu<strong>di</strong>o.<br />

I depositi detritici (alluvionali e/o colluviali) comprendono sia i conoi<strong>di</strong><br />

che presentano l’apice alla base dei principali canali <strong>di</strong> drenaggio dei rilievi<br />

carbonatici che le coltri che raccordano i versanti carbonatici e la piana.<br />

Le coltri sono costituite da alternanze <strong>di</strong> livelli <strong>di</strong> clasti calcarei e spigoli<br />

vivi in matrice piroclastica limoso-sabbiosa e <strong>di</strong> piroclastiti rimaneggiate.<br />

Le piroclastiti rimaneggiate sono riferibili al tufo grigio campano che<br />

affiora nella parte alta della superficie pedemontana in quanto in esse si<br />

rinvengono spesso sacche <strong>di</strong> scorie nerastre e pomici rimaneggiate tipiche<br />

della predetta formazione.<br />

Le conoi<strong>di</strong>, infine, non più attive, presentano l’apice alla base dei<br />

principali canali <strong>di</strong> drenaggio dei rilievi carbonatici ed hanno composizione<br />

carbonatica e vulcanoclastica.<br />

Nel territorio comunale <strong>di</strong> S. <strong>Prisco</strong> la coltre e le conoi<strong>di</strong> nascondono non<br />

solo le forme antecedenti alla deposizione del Tufo Grigio Campano ma<br />

anche le linee tettoniche che mettono a contatto i depositi carbonatici del M.<br />

Tifata e le vulcanoclastiti della piana.<br />

A.T.P. De Falco- D’Agostino - Cavallaro 17

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