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Il sacco di Panagia - I fatti della domenica

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Domenica 13 gennaio 2013<br />

Ri<strong>di</strong>amo la luce a Piazza Duomo<br />

Zisa: Perché continuare con questo buio tetro la sera? Altro nodo il<br />

trasferimento degli uffici <strong>della</strong> Soprintendenza per utilizzare meglio l’e<strong>di</strong>ficio<br />

Questa è la Siracusa che vorrei sempre vedere!<br />

La foto non è chiara, ma ritrae una lunga ed<br />

or<strong>di</strong>nata fila <strong>di</strong> persone in coda all’ingresso<br />

del cortile dell’Arcivescovado per visitare il<br />

presepe, la sera del 30 <strong>di</strong>cembre 2012.<br />

Così vorrei sempre vedere piazza Duomo:<br />

file <strong>di</strong> visitatori davanti a mostre ed eventi.<br />

E un sogno: l’ex Paolo Orsi trasformato in<br />

Palazzo delle Esposizioni.<br />

L’e<strong>di</strong>ficio, attualmente a<strong>di</strong>bito agli uffici<br />

<strong>della</strong> Soprintendenza (che potrebbero esser<br />

collocati in strutture magari più moderne,<br />

comode ed attrezzate), con le sue antiche<br />

ampie sale, la sua posizione strategica, il suo<br />

nobilissimo curriculum culturale si configura<br />

come luogo ideale per le gran<strong>di</strong> esposizioni<br />

d’arte in città.<br />

Tempo fa, ho avuto occasione <strong>di</strong> partecipare<br />

ad alcune riflessioni sui luoghi idonei a Siracusa<br />

per le gran<strong>di</strong> mostre, insieme ad alcune<br />

società nazionali che espongono da anni alle<br />

Scuderie del Quirinale e agli Uffizi e sono<br />

accre<strong>di</strong>tate per il prestito <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> opere da<br />

musei <strong>di</strong> tutto il mondo. In quelle riflessioni,<br />

emergeva la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare luoghi<br />

sufficientemente ampi e accessibili a Siracusa,<br />

centrali, belli e antichi, presso cui allestire<br />

(cito un esempio su cui si è <strong>di</strong>scusso) una<br />

mostra sulla Venere Landolina, prendendo<br />

in prestito la Venere <strong>di</strong> Milo dal Louvre ed<br />

altre da Roma e Grecia. <strong>Il</strong> Paolo Orsi moderno<br />

non ha spazio sufficiente e poco altro,<br />

in quelle passeggiate <strong>di</strong> analisi a Siracusa, si<br />

configurava utilmente idoneo per mostre <strong>di</strong><br />

portata internazionale.<br />

Credo che un luogo <strong>della</strong> cultura su cui occorrerebbe<br />

riflettere è proprio l’ex Paolo Orsi,<br />

grazie non solo ai motivi succitati ma anche<br />

allo splendore <strong>della</strong> sua emozionante<br />

doppia esposizione: da una parte, le sale con<br />

le ampie finestre sul mare e la luce naturale<br />

sulle opere fino al tramonto; dall’altra, l’ingresso<br />

elegante su Piazza Duomo, in un continuum<br />

tra cultura e cultura. Come ultima<br />

motivazione, anche la sua restituzione alla<br />

pubblica fruizione.<br />

Ricordo, ancora una volta, che in Italia le<br />

uniche città che non conoscono crisi sono le<br />

città d’arte (Firenze, negli ultimi 2 anni, ha<br />

aumentato del 20% il proprio fatturato<br />

“culturale”) ed è per tal motivo che auspico<br />

ogni sforzo possibile in tal senso anche a<br />

Siracusa. Per città d’arte intendo quelle che<br />

hanno un piano ZTL totale, trasporti pubblici<br />

efficienti, ottima qualità dell’aria, decoro<br />

urbano, eventi culturali collegati alle varie<br />

categorie produttive (dall’agricoltura all’artigianato),<br />

rispetto del paesaggio circostante<br />

e turismo tutto l’anno.<br />

Facciamo un esempio pratico? Ecco una lista<br />

veloce veloce (per <strong>di</strong>fetto) <strong>di</strong> figure pro-<br />

Riceviamo e pubblichiamo:<br />

<strong>Il</strong> presidente <strong>della</strong> Fondazione Inda è il sindaco pro-tempore<br />

<strong>della</strong> città o, in caso <strong>di</strong> decadenza o vacanza, il vice sindaco<br />

o il commissario regionale; il presidente è un organo <strong>della</strong><br />

Fondazione al pari del consiglio <strong>di</strong> amministrazione e del<br />

collegio dei revisori dei conti e, in quanto tale, “non può essere<br />

né sostituito né surrogato da una figura quale quella del<br />

consigliere delegato che ha mere funzioni operative”.<br />

Lo ha scritto il vice sindaco, Concetto La Bianca, in<br />

una lettera inviata al consigliere delegato <strong>della</strong> Fondazione<br />

Inda e, per conoscenza, al ministro per i Beni e le attività<br />

culturali, Lorenzo Ornaghi, all’assessore regionali alle Autonomie<br />

locali, Patrizia Valenti. Si tratta <strong>di</strong> una risposta a<br />

una precedente lettera con la quale il consigliere delegato,<br />

“sentito il collegio dei revisori dei conti e il magistrato <strong>della</strong><br />

Corte dei conti delegato al controllo sulla Fondazione”, comunicava<br />

<strong>di</strong> avocare a sé le funzioni del presidente “ai sensi<br />

dell’articolo 11 punto 3” dello Statuto. La posizione dell’assessore<br />

La Bianca è che “a seguito delle <strong>di</strong>missioni del sindaco<br />

pro-tempore, in forza <strong>della</strong> normativa vigente in materia”,<br />

il vice sindaco “assume e riveste tutte le funzioni <strong>di</strong><br />

rappresentanza e <strong>di</strong> esercizio dell’Amministrazione attiva<br />

riservate per legge alla potestà del sindaco, fino a quando<br />

non sarà sostituito nella funzione da un apposito commissario<br />

la cui nomina è <strong>di</strong> competenza <strong>della</strong> Regione siciliana”.<br />

<strong>Il</strong> vice sindaco rileva che l’articolo 11 punto 3 dello<br />

statuto si riferisce all’assenza o all’impe<strong>di</strong>mento del presidente<br />

relativamente alle riunioni <strong>di</strong> consiglio <strong>di</strong> amministrazione<br />

già convocate; in caso <strong>di</strong> decadenza o vacanza del sindaco-presidente<br />

valgono, invece, le procedure previste dalle<br />

fessionali necessarie per una mostra internazionale:<br />

falegnami, montatori, assicuratori,<br />

restauratori, curatori, esperti, e<strong>di</strong>tori, trasportatori,<br />

commercialisti, pubblicitari, giornalisti,<br />

vigilantes, elettricisti, arredatori, fiorai,<br />

insegnanti, fotografi, studenti, traduttori,<br />

interpreti, grafici, informatici (+ l’indotto:<br />

taxisti, albergatori, commercianti, ristoratori,<br />

agenzie <strong>di</strong> viaggio, compagnie aeree, sale<br />

conferenze, etc.). Se a ciò aggiungiamo<br />

eventi connessi alla mostra (per esempio,<br />

rassegne cinematografiche ed enogastronomiche)<br />

e se a questa mostra associamo un<br />

calendario <strong>di</strong> altre esposizioni tutto l’anno,<br />

ecco come si produce un’industria culturale<br />

moltiplicatrice <strong>di</strong> benessere <strong>di</strong>ffuso. Più pratica<br />

<strong>di</strong> così non potrei essere. Beninteso,<br />

non ho citato la voce più ovvia: una amministrazione<br />

capace <strong>di</strong> generare e governare tale<br />

sistema.<br />

Lo ripeterò fino alla nausea, la soluzione è<br />

semplice e sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti: bisogna<br />

investire in cultura, perché viver nel bello fa<br />

bene alla salute, educa i giovani, protegge i<br />

nostri beni, fa lavorare tutti ed è ecologico.<br />

Infine, una nota <strong>di</strong> gusto estetico meramente<br />

personale. Perché continuare con questo<br />

buio tetro la sera? Piazza Duomo è un trionfo<br />

del bianco, del barocco, dell’antica Grecia,<br />

<strong>della</strong> luce e dell’aria. Mortificare questa<br />

magia esplosiva <strong>di</strong> luce in un clima oscurantista<br />

me<strong>di</strong>evale, oscuro e buio, che è perfetto<br />

respirare nei vicoli <strong>di</strong> San Gimignano tra<br />

torri, streghe e torture, non ha nulla a che<br />

fare con l’architettura <strong>di</strong> Siracusa. La nostra<br />

piazza è più vicina a quelle romane,<br />

sempre illuminate la notte, quin<strong>di</strong>, per favore:<br />

accendete le luci. O meglio: esiste un<br />

piano dell’illuminazione? Credo che la faccenda<br />

investa anche il ben più serio tema<br />

<strong>della</strong> sicurezza pubblica: capitasse un incidente,<br />

nessuno potrebbe testimoniare <strong>di</strong><br />

aver visto in faccia il responsabile.<br />

Flavia Zisa<br />

Le proposte <strong>di</strong> Flavia Zisa che ospitiamo<br />

con vivo piacere sono sempre lucide, ben<br />

motivate ed intelligenti. Insomma hanno<br />

tutte quelle caratteristiche per essere respinte<br />

o ignorate da chi <strong>di</strong> dovere. Del trasferimento<br />

degli Uffici <strong>della</strong> Soprintendenza<br />

si parla inutilmente da decenni. Prima<br />

ad ostacolarlo era il fattore “delirio <strong>di</strong> onnipotenza”:<br />

Voza voleva un intero palazzo<br />

(5 Piaghe, l’ex Distretto Militare a Lungomare<br />

Ortigia..).Oggi <strong>di</strong> quel delirio ri<strong>di</strong>colo<br />

è rimasto ben poco. Con il Governo<br />

Crocetta il nuovo Sindaco <strong>della</strong> Città dovrebbe<br />

concordare un percorso virtuoso.<br />

Di e<strong>di</strong>fici dove sistemare la Soprintendenza<br />

Ortigia è piena. Ci vogliono risorse per<br />

adattarli ad uffici e per sistemare l’ex Mu-<br />

normative. “D’altronde – scrive il vice sindaco La Bianca –<br />

non è possibile prevedere una qualsivoglia interruzione <strong>della</strong><br />

massima rappresentanza del vertice <strong>di</strong> una città, sia esso<br />

rappresentato dal sindaco eletto, o in caso <strong>di</strong> sue <strong>di</strong>missioni,<br />

decadenza o vacanza, dal vice sindaco o da un commissario,<br />

che ne esercitano i poteri senza soluzione <strong>di</strong> continuità,<br />

proprio per garantire gli interessi <strong>della</strong> comunità che costituisce<br />

la città”.<br />

Non ho - ovviamente – competenze nel merito né ho particolari<br />

simpatie. <strong>Il</strong> Sindaco <strong>di</strong> Siracusa è per Statuto il Presidente<br />

<strong>della</strong> Fondazione INDA. Non Visentin o altri, ma<br />

chi ricopre quell’incarico. Se il Sindaco protempore si <strong>di</strong>mette<br />

la legge prevede che venga nominato un commissario<br />

regionale e – nelle more – il vice sindaco. Ma la funzione<br />

La supercazzola<br />

Siracusa, polemiche INDA. Impasse su <strong>di</strong>rezione cda. Signorelli<br />

o La Bianca? <strong>Il</strong> vicesindaco: “ma cu è sta Linda?”<br />

S.O.S. Siracusa si schiera con Balestra e in una nota<br />

<strong>di</strong>chiara l’ex sovrintendente patrimonio naturale a rischio<br />

cementificazione. <strong>Il</strong> Ministro Ornaghi: “a Balestra la <strong>di</strong>rezione<br />

dei lavori <strong>di</strong> recupero <strong>della</strong> nave cargo Celso M”!!!<br />

Andrea Genovese<br />

seo a spazio espositivo. Ricordo che a questa<br />

funzione il Piano <strong>di</strong> Ortigia aveva destinato<br />

il 5 Piaghe per sottarlo ad una destinazione<br />

“universitaria”( allora si pensava,<br />

ironia <strong>della</strong> sorte, che l’università<br />

avrebbe occupato tutto). Non si è fatto<br />

niente. O tutto era fatto perché non succedesse<br />

niente, che è tipico <strong>di</strong> questa sventurata<br />

città. L’uso “pubblico” dell’ex Museo<br />

a Piazza Duomo sarebbe anche strategico,<br />

perché in quella Piazza affluisce la gran<strong>di</strong>ssima<br />

parte dei visitatori <strong>di</strong> Ortigia che<br />

potrebbe così agevolmente confluire nelle<br />

sale <strong>di</strong> esposizioni a pochi metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza.<br />

Aiuterebbe la città e l’occupazione sensibilmente<br />

come fai notare in<strong>di</strong>cando i profili<br />

professionali necessari.. Qualcuno ti<br />

ascolterà? Ne dubito. I mascalzoni che ci<br />

hanno governato hanno fatto perdere l’occasione<br />

storica <strong>di</strong> avere una Università in<br />

questa Città come è riuscita ad averla Enna<br />

(dove tu insegni), Trapani, Agrigento…<br />

Eppure era stata ipotizzata concretamente<br />

fin dagli anni 80. Poi gli ignoranti ed i ladri<br />

l’hanno abbandonata alle ortiche salassando<br />

soltanto la Provincia Regionale<br />

<strong>di</strong> un costosissimo consorzio universitario<br />

che non serve a nulla se non ad erogare<br />

scandalosi mega-stipen<strong>di</strong> ai clienti politici.<br />

<strong>Il</strong> mio compianto amico Dino Cartia<br />

avrebbe commentato “Siracusa persa è ..e<br />

persa sarà”. sb<br />

Gestione dell’Inda alla casereccia<br />

Convocato dal consigliere delegato il cda, ma non ne aveva i poteri. Nasce<br />

una polemica sul nulla e scende in piazza anche Sos sollecitata da un suo<br />

iscritto molto vicino alle posizioni <strong>di</strong> Balestra che tuttavia è stato ricusato<br />

non ha interruzione né potrebbe essere <strong>di</strong>versamente. Se il<br />

periodo <strong>di</strong> supplenza del sindaco si protraesse nel tempo sarebbe<br />

impensabile che gli interessi che fanno capo a lui fossero<br />

svolti da altri che non siano i soggetti in<strong>di</strong>cati dalla legge<br />

comunale e provinciale. Ma all’INDA non la pensano così. La<br />

Dr.ssa Signorelli – consigliere delegato dell’INDA – ritiene<br />

<strong>di</strong> potere estendere le sue competenze a quelle riservate al<br />

Presidente - Sindaco in base – immagino – a qualche strampalato<br />

parere <strong>di</strong> comodo e così il vice sindaco La Bianca è<br />

costretto a precisare quanto sopra in una lettera al consigliere<br />

delegato. Direi che si tratta <strong>di</strong> una forzatura tipica del clima<br />

che si è respirato nell’ dell’INDA <strong>di</strong> Balestra. Ciò che<br />

non mi è chiaro è il motivo che spinge La Bianca a scrivere:<br />

se la legge <strong>di</strong>spone che sia il vice sindaco a subentrare al sindaco,<br />

La Bianca doveva andare semplicemente all’INDA e<br />

comportarsi da Presidente <strong>della</strong> Fondazione senza chiedere il<br />

permesso alla Dr.ssa Signorelli o ad altri. La prudenza in alcuni<br />

casi genera mostri dando la sensazione che a vincere è<br />

la forzatura, la sfrontatezza. Figurarsi in un ambiente come<br />

l’INDA. Ovviamente il mio è l’ultimo dei pareri. Sono già<br />

sod<strong>di</strong>s<strong>fatti</strong>ssimo delle determinazioni assunte dal Ministero<br />

dei Beni Culturali che non ha convalidato la nomina <strong>di</strong> Balestra<br />

come sovrintendente e chiesta una salutare rotazione.<br />

Come da anni i Fatti hanno chiesto e sperato che avvenisse.<br />

Devono “aggiustare” le carte dopo anni ed anni <strong>di</strong> cattiva<br />

amministrazione? Lo facciano !. Dimenticavo, ovviamente è<br />

stato annullato il cda convocato dalla Signorelli ed è stato<br />

convocato da la Bianca per venerdì (ieri) l’organismo.

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