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2009 - Cc-Ti

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tore merceologico e per regione. Alcuni commerci specializzati<br />

hanno incontrato difficoltà a far quadrare i conti.<br />

La creatività e l’innovazione invece sono state premiate”.<br />

Si parla tanto di crisi e di recessione in tutti<br />

i settori che girano attorno all’economia. E il<br />

commercio non dovrebbe far eccezione. È davvero<br />

così?<br />

“Nel <strong>2009</strong> ci attende sicuramente un periodo non facile, le<br />

previsioni congiunturali sono poco rassicuranti; dobbiamo<br />

aspettarci una diminuzione delle vendite. Inoltre l’inasprimento<br />

della concorrenza transfrontaliera, con misure quali<br />

le aperture dei negozi domenicali fino alle ore 23.00 sulla<br />

fascia di confine, non favoriscono certo i consumi in <strong>Ti</strong>cino.<br />

Ci si aspetta un aumento generale della disoccupazione<br />

in <strong>Ti</strong>cino e le vendite subiranno certamente un calo. Allora<br />

la crisi sarà presente in maniera preponderante anche<br />

per la vendita al dettaglio.<br />

Bisogna dunque pensare ora a delle strategie innovative<br />

per essere pronti ad affrontare quel periodo di crisi con<br />

tattiche mirate, in maniera da prevenire le possibile perdite<br />

ed i colpi.<br />

Per poter far quadrare i conti anche nel commercio prevedo<br />

una diminuzione di personale con<br />

tanto di licenziamenti, in quanto le spese<br />

di personale nella vendita al dettaglio<br />

rappresentano circa il 75% delle spese<br />

generali, ed in questi casi, purtroppo, i<br />

primi tagli vengono fatti sui costi delle<br />

risorse umane”.<br />

Da tempo Federcommercio si<br />

batte per un adeguamento ed un<br />

ammodernamento della Legge<br />

cantonale sui Negozi, che risale<br />

agli anni ’60. Da allora è indubbio<br />

che sono cambiate molte cose:<br />

in primis aspetti riguardanti la<br />

società ed i consumi. Si stanno<br />

facendo passi avanti in tal senso?<br />

“Una nuova legge sugli orari d’apertura<br />

dei negozi è in preparazione e prevede<br />

una più ampia possibilità d’apertura<br />

dei punti vendita. Questo progetto di<br />

legge permetterebbe di aprire i negozi<br />

secondo la regione o l’ubicazione del negozio (centro,<br />

periferia, …), a dipendenza delle sue necessità; evitando<br />

in questo modo di richiedere ogni volta delle deroghe per<br />

le aperture straordinarie.<br />

Attualmente questo progetto di legge è ostacolato dai<br />

sindacati che pretendono di concedere orari d’aperture<br />

straordinari solo a chi è firmatario del Contratto Collettivo<br />

di Lavoro, introdotto nel 2002”.<br />

Quali azioni concrete si possono creare per unire<br />

maggiormente i piccoli ed i grandi commerci in<br />

<strong>Ti</strong>cino?<br />

“La grande frammentazione del settore e la scarsa coesione<br />

indeboliscono il peso di Federcommercio nei confronti<br />

delle Autorità e dell’opinione pubblica.<br />

I sindacati approfittano di questa «debolezza» per nascondere<br />

le loro difficoltà e per fare del settore del commercio<br />

un ambito di confronto solo per loro, creando<br />

così danni a tutto il settore. La divisione all’interno del<br />

commercio (piccoli contro grandi e singoli negozi contro<br />

centri commerciali) e la competizione fra i sindacati –<br />

che tavolta si sposa con altre forze politiche<br />

quali ad esempio i difensori dell’ambiente<br />

–, rendono più difficile ed hanno finora<br />

bloccato il miglioramento delle condizioni<br />

quadro nel settore del commercio in <strong>Ti</strong>cino.<br />

I sindacati chiedono a Federcommercio di<br />

assumere compiti propri ai sindacati stessi<br />

(ad esempio l’estensione del numero di<br />

firmatari del Contratto Collettivo di Lavoro<br />

della vendita).<br />

Un rafforzamento dell’attività di Federcommercio,<br />

una presenza più ferma precisa<br />

e puntuale nei confronti dei sindacati<br />

e dell’opinione pubblica e un ampliamento<br />

dell’offerta di servizi (sito internet, dossier<br />

del commerciante, sicurezza, ecc.) può favorire<br />

una maggiore unità d’intenti e coesione<br />

fra tutti commercianti; e maggiore<br />

coesione vuol dire maggiore forza. Una<br />

Federcommercio più unita può ottener il<br />

sostegno di altri settori economici, (albergatori,<br />

ristoratori, turismo,ecc.) a livello locale<br />

e cantonale.<br />

Quale sostegno dà il commercio all’economia<br />

ticinese?<br />

Federcommercio rappresenta oggi più di 1’000 negozi<br />

ossia il 35% del totale, distribuiti tra centri cittadini e<br />

centri commerciali. La cifra d’affari complessiva che<br />

ruota attorno al settore è valutata a circa 3 miliardi di<br />

franchi – pari a circa tre quarti del commercio ticinese.<br />

Il personale occupato nei negozi del cantone è valutato a<br />

15'000 posti di lavoro.<br />

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