2009 - Cc-Ti

Strategia
• Market Check
• Bus. Contact Check
• Promotion Check
• Experience Check
Quali sono i compiti di Osec Ticino?
“Tra i compiti principali della nostra sede luganese figurano
in primis proprio la consulenza e l’assistenza «stepby-step»
alle PMI ticinesi: forniamo le prime informazioni,
le incontriamo e discutiamo con loro delle loro intenzioni
sui mercati esteri, spieghiamo loro chi siamo e quali sono
i nostri servizi ed assieme valutiamo come possiamo sostenerle
nei loro passi all’estero. Organizziamo inoltre delle
giornate di consulenza alle aziende: 5-6 volte l’anno abbiamo
in Ticino il nostro responsabile Paese accompagnato dai
«trade counsellors» operativi negli Swiss Business Hubs.
Le aziende interessate hanno la possibilità di fissare un incontro
individuale di un’ora e di discutere in modo del tutto
personale delle loro intenzioni sul mercato di riferimento o
dei problemi che stanno affrontando. È così che ad inizio
marzo abbiamo fatto il pienone per la giornata dedicata
al Giappone e ci auguriamo di fare altrettanto il 4 maggio
nella giornata rivolta ai Paesi del Golfo. Un altro compito
importante è la diffusione di informazioni sui mercati esteri
e qui operiamo in stretta collaborazione con la Cc-Ti: da
sempre infatti la Cc-Ti ci dà la possibilità di comunicare
alle aziende importanti novità su paesi, manifestazioni e
fiere tramite il suo organo d’informazione, Ticino Business.
Questo ci consente, non solo una maggiore visibilità, ma
anche di raggiungere un maggior numero di aziende. Da un
anno a questa parte, con l’arrivo di Luca Albertoni al timone
della Cc-Ti, la stessa si è attivata enormemente nell’export.
Ora abbiamo anche degli incontri regolari con i team Export,
Corsi ed Eventi e questo ci fa enormemente piacere
in quanto ci consente di discutere delle tematiche e delle
problematiche che interessano alle aziende esportatrici. Da
qui sono nati nuovi corsi come quello sui beni a duplice
impiego o, più recentemente, quello inerente al marketing
e alla logistica di una partecipazione a fiere estere, per non
dimenticare la serie di eventi dedicati al Medio Oriente”.
Come descrive quindi la collaborazione con la Cc-Ti?
“La collaborazione con la Cc-Ti è ottima. Se Luca Albertoni
me lo consente, direi che i servizi dell’Osec sono un’estensione
dei servizi camerali a supporto delle aziende esportatrici:
queste imprese si rivolgono alla Cc-Ti per i certificati
Attuazione pratica
• Business Model Services
• Location Services
• Staff Services
• Legal Services
• Finance Services
• Fair Services
• Special Services
Opportunità
Commerciali
• Public Deals
• Private Deals
d’origine e i Carnet ATA, per risolvere problemi burocratici
strettamente collegati con le loro esportazioni e par partecipare
a eventi formativi e informativi. È solo in un secondo
tempo che vengono da noi, vuoi per trovare nuovi mercati di
sbocco, vuoi per consolidare la loro posizione su mercati in
cui sono già attive. È solo lavorando in stretta sinergia con
la Cc-Ti che il nostro ufficio può dare il meglio alle aziende
ticinesi. Basti pensare che quando è stata costituita la nostra
sede, nel 1987, le aziende servite erano poco più di 50,
oggi sono 250. Assieme alla Cc-Ti abbiamo stilato un elenco
delle aziende esportatrici o potenzialmente esportatrici: ne
abbiamo contate più di 500. Come vede, c’è molto da fare.
Al momento sono da sola, ma da inizio marzo sarò affiancata
da una nuova collaboratrice. Questo, assieme alla collaborazione
con la Cc-Ti, mi auguro consentirà al nostro ufficio di
crescere e di servire un maggior numero di imprese”.
La crisi in atto sta intaccando le esportazioni e le
importazioni? Come stanno reagendo le imprese alle quali
date una consulenza?
“Lo leggiamo e sentiamo tutti i giorni dai media: importazioni
ed esportazioni calano, vi sono aziende che chiedono
l’orario ridotto, altre che falliscono. La situazione è difficile.
Vi sono però aziende che reagiscono, basta vedere il tasso di
partecipazione sia alla serie di eventi sul Medio Oriente sia
alla nostra giornata di consulenze individuali sul Giappone:
cercano nuove strade, nuovi trend, nuovi mercati di nicchia.
Insomma, si informano. Non va dimenticato che i prodotti
svizzeri sono rinomati per la loro qualità, precisione ed affidabilità.
Essi sono sempre richiesti. La componente prezzo
ha ovviamente il suo peso e quindi bisogna valutare bene i
mercati nei quali ci si appresta ad entrare, quali di essi offrono
nuove opportunità di sbocco. Non c’è una strategia valida
per tutti, ogni azienda deve trovare la sua strada, affidandosi
a delle persone competenti. È qui che, per quanto riguarda
l’export, possono entrare in gioco i nostri responsabili Paese
e i trade counsellors degli Swiss Business Hubs: essi
conoscono bene i rispettivi mercati, sanno come muoversi
e sono quindi in grado di consigliare al meglio”.
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