2009 - Cc-Ti

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10.06.2013 Views

Attualita` di Daniela Lepori 20 Ticino Business sette «peccati» d’iMportanza capitale L’appuntamento alle urne dell’8 febbraio scorso è stato, al di là della crisi che stiamo attraversando, uno di quelli cruciali per il nostro futuro. Ho l’impressione che non tutti noi abbiamo realizzato la portata della decisione fino in fondo, immersi com’eravamo ad immaginare pericolosi rom e magiari che armeggiavano la ghigliottina europeista pronta a fare a pezzettini il filo che ci lega all’Unione Europea. Credo sia giusto però tirare fuori dal cassetto con un sospiro di sollievo il primo pacchetto degli Accordi bilaterali e ribadire ancora una volta i privilegi che la maggioranza dei cittadini elvetici non si sono voluti far scappare. Sulla libera circolazione delle persone sono stati versati fiumi d’inchiostro. Oltre alla possibilità di reclutare facilmente in caso di necessità manodopera qualificata europea e quindi culturalmente vicina a noi, questo accordo permette alle aziende elvetiche di distaccare senza problemi il proprio personale negli stati membri dell'Unione Europea (ad esempio per l'assemblaggio o la manutenzione di macchine e apparecchi industriali). La combinazione di questi due fattori chiave offre la possibilità alle ditte elvetiche di essere più competitive sul mercato e quindi di creare nuovi posti di lavoro in Patria riducendo il rischio di delocalizzazione all'estero. Grandi vantaggi ci porta pure l’Accordo sulla soppressione degli ostacoli al commercio: grazie al riconoscimento reciproco degli esami di conformità per la maggior parte dei prodotti industriali, i fabbricanti svizzeri hanno accesso allo stesso enorme mercato sul quale si affacciano i loro concorrenti europei. Le ditte elvetiche beneficiano quindi di un risparmio sia monetario sia in termini di tempo quando intendono lanciare un nuovo prodotto sul mercato europeo. Si è calcolato che grazie a questo accordo, l'industria elvetica d'esportazione può contare su un risparmio di circa 200 - 500 milioni di franchi all'anno. Le nostre imprese risultano così più concorrenziali e di riflesso, vi sono ripercussioni positive anche sull'occupazione in Svizzera. Grazie all’Accordo sugli appalti pubblici le imprese elvetiche godono (o almeno dovrebbero godere…) degli stessi diritti delle ditte europee nei concorsi per l’acquisizione di commesse pubbliche all’interno dell’Unione. Il mercato degli appalti pubblici per la realizzazione d'infrastrutture o acquisto di beni e prestazioni di servizi ammonta a circa 1'500 miliardi di euro all’anno. Questa possibilità d’espansione rappresenta un potenziale enorme per l'industria elvetica d’alta tecnologia ma anche per il settore dei servizi (per esempio per studi d'ingegneria e di architettura). L’Accordo sull’agricoltura dal canto suo rende possibile il commercio agevolato del formaggio così come pure di prodotti ortofrutticoli e di specialità a base di carne e di vino. Ricordiamoci che l'Unione Europea è il principale partner commerciale della Svizzera: durante il primo semestre del 2008 per esempio, quasi il 70% delle nostre esportazioni di prodotti agricoli era diretto verso l'Unione Europea mentre poco meno dell’80% delle importazioni svizzere vi proveniva. A titolo d’esempio attualmente quasi un quarto del latte prodotto in Svizzera viene servito sulle tavole europee, prevalentemente sotto forma di formaggio. L’accordo agricolo permette ai produttori svizzeri di accedere più facilmente all’interessante mercato europeo che conta oggi quasi mezzo milione di consumatori. L’Accordo sui trasporti terrestri invece, liberalizza l'accesso al mercato per le aziende di trasporti stradali e ferroviari e consente di prelevare la tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP). I proventi di quest’imposta contribuiscono a finanziare grandi progetti d'infrastrutture di trasporto pubblico (tra gli altri la NEAT, così come i collegamenti alla rete ferroviaria europea ad alta velocità o la costruzione di ripari fonici). Senza la sottoscrizione da parte degli Stati membri dell'UE questa tassa non poteva essere applicata. Da parte sua anche il traffico aereo riscontra diverse agevolazioni. Grazie all’Accordo che permette l’accesso reciproco al mercato del trasporto aereo all’interno dell’area europea le compagnie aeree svizzere godono di condizioni identiche a quelle delle loro concorrenti comunitarie. Questo vuol dire tra le altre cose poter determinare autonomamente le proprie destinazioni sfruttando per esempio nuove rotte internazionali e le tariffe che s’intendono applicare. Tutto ciò permette oltre che una riduzione dei costi, migliori collegamenti a livello di corrispondenze aeree. D’altro canto le compagnie charter e a basso costo hanno potuto entrare nel mercato e coprire diverse rotte tra gli Stati dell'UE, così come occupare destinazioni non più servite dalle compagnie di bandiera registrando un notevole aumento delle loro quote di mercato. Non bisogna dimenticare che grazie a questo accordo il sempre più congestionato traffico aereo internazionale viene gestito in modo più razionale e sicuro al di là dei confini nazionali. La Svizzera continuerà inoltre a partecipare ai programmi di ricerca dell’UE. Oltre al fatto che il nostro paese ha ricevuto sostegni finanziari in misura maggiore ai contributi da lei versati (793 milioni contro 780), la partecipazione elvetica risulta particolarmente interessante anche per l'economia privata. Nell’ultimo programma di ricerca infatti, un quarto dei finanziamenti europei assegnati su territorio elvetico è stato attribuito direttamente a piccole, medie e grandi imprese. Due terzi dei mezzi stanziati a favore dei progetti svizzeri riguardavano i settori delle tecnologie informatiche, delle scienze della vita e medicina, della nanotecnologie, dei materiali e dei processi produttivi. Secondo le statistiche oltre il 50% dei risultati dei progetti è stato concretizzato e integrato in nuovi prodotti o servizi portando benefici all’economia elvetica e incrementando la creazione di posti di lavoro oltre che i fatturati aziendali. Il fatto di aver riconfermato la fiducia negli Accordi bilaterali I ci semplifica sicuramente la vita. Come immaginarsi una negoziazione con ognuno dei 27 Stati dell’Unione Europea? Mi sembra indispensabile che in Ticino anche dopo la consultazione alle urne, i datori di lavoro si adoperino attivamente per far capire ai propri collaboratori quanto questi accordi pesino sulla nostra economia, quindi sul nostro futuro lavorativo e non solo.

Attualita` Minore bUrocrazia per le piccole e Medie iMprese Ogni anno le piccole e medie imprese svizzere dedicano quasi 650 ore per svolgere gli obblighi amministrativi; circa 300 ore se ne vanno per compiti amministrativi legati ai conteggi dell’assicurazione sociale, alle dichiarazioni fiscali e alle statistiche. Questa situazione è chiaramente insoddisfacente. Accanto agli oneri amministrativi, che nel tempo sono comunque aumentati, vi sono pure diversi adempimenti tecnici e qualitativi che le aziende devono rispettare. Per alleggerire il lavoro amministrativo ci si è orientati nel tempo verso la trasmissione elettronica dei dati. Così, già nel 2002 sono iniziati in Svizzera i lavori per giungere ad una norma uniforme in materia di comunicazione dei salari, lavori sfociati in effetti nella definizione della “procedura unitaria di notifica dei salari” (ELM). Dopo il lancio del progetto e l’avvio delle fasi pilota, nel 2007 sono stati creati un dispositivo centralizzato di ripartizione dei dati e Swissdec, marchio di qualità per le contabilità salariali, risultato di un progetto comune non orientato al profitto avviato dai partner indipendenti SU- VA, Associazione Svizzera d’Assicurazioni, Istituto eAVS/ AI quale organizzazione rappresentativa delle casse di compensazione, Ufficio federale di Statistica e Conferenza svizzera delle imposte. Swissdec mette a disposizione il know how per standardizzare lo scambio elettronico di dati con contabilità salariali, certifica le contabilità salariali, semplifica lo scambio di dati tra le aziende e i destinatari che hanno aderito a Swissdec. Invece di inviare ad ogni destinatario di dati salariali separatamente le informazioni, in una contabilità salariale certificata Swissdec, è necessario preparare i dati salariali una sola volta. Colui che trasmette i dati può scegliere i destinatari dei dati elettronici e inviare i dati in forma criptata con un clic del mouse. Ogni destinatario riceve solo i dati stabiliti per legge o fissati contrattualmente. Ciò è garantito da un distributore, che verifica l’ammissibilità del programma salariale utilizzato e che assume la funzione di centro di smistamento e di distributore. Il distributore non memorizza i dati. Il mittente riceve un’autorizzazione d’accesso non appena i dati hanno raggiunto il destinatario. Questa autorizzazione gli permette di accedere direttamente al sistema del destinatario dei dati. Qui ha la possibilità di completare i dati inviati e di liberarli. Grande attenzione è stata rivolta alla protezione dei da- ti; Swissdec possiede la certificazione SQS, marchio di qualità riconosciuto. Vengono inoltre effettuati test di sicurezza sofisticati. La standardizzazione e la semplificazione del trattamento dei dati salariali, come pure la loro trasmissione da parte delle imprese ai diversi organismi che devono disporre di questi dati, verranno ulteriormente sviluppati. Da quest’anno la maggioranza delle casse di compensazione sono accessibili attraverso il distributore. Nella primavera 2009 è prevista l’introduzione di una nuova versione della procedura ELM che permetterà di svolgere le pratiche amministrative legate agli assegni per i figli. Le imprese potranno scambiare informazioni in questo ambito con le casse assegni familiari. Per quanto riguarda l’assicurazione malattia e infortuni la nuova procedura ELM permetterà non soltanto di comunicare i dati da fornire annualmente, ma pure di dichiarare i sinistri. A partire dal 2010 sarà inoltre possibile trasmettere dei dati ad un ritmo mensile o giornaliero, ad esempio per annunciare un infortunio all’assicurazione infortuni o per comunicare informazioni alle casse pensione e alle casse assegni familiari. I vantaggi della procedura ELM sono così evidenti: i dati relativi ai salari sono inseriti una sola volta; non è più necessario compilare ed inviare dei moduli cartacei ad ogni destinatario; siccome i dati provengono direttamente dal programma di contabilità salariale, vi sono poche verifiche da effettuare; i costi corrispondenti al lavoro amministrativo diminuiscono. La riduzione degli oneri amministrativi a carico soprattutto delle PMI è un pensiero costante, che deve rimanere al centro dell’attenzione non solo delle organizzazioni economiche bensì anche delle stesse autorità. 21

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di Daniela Lepori<br />

20 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

sette «peccati»<br />

d’iMportanza capitale<br />

L’appuntamento alle urne dell’8 febbraio scorso è stato, al di là<br />

della crisi che stiamo attraversando, uno di quelli cruciali per il<br />

nostro futuro. Ho l’impressione che non tutti noi abbiamo realizzato<br />

la portata della decisione fino in fondo, immersi com’eravamo<br />

ad immaginare pericolosi rom e magiari che armeggiavano<br />

la ghigliottina europeista pronta a fare a pezzettini il filo che ci<br />

lega all’Unione Europea.<br />

Credo sia giusto però tirare fuori dal cassetto con un sospiro di<br />

sollievo il primo pacchetto degli Accordi bilaterali e ribadire ancora<br />

una volta i privilegi che la maggioranza dei cittadini elvetici<br />

non si sono voluti far scappare.<br />

Sulla libera circolazione delle persone sono stati versati fiumi<br />

d’inchiostro. Oltre alla possibilità di reclutare facilmente in caso<br />

di necessità manodopera qualificata europea e quindi culturalmente<br />

vicina a noi, questo accordo permette alle aziende<br />

elvetiche di distaccare senza problemi il proprio personale negli<br />

stati membri dell'Unione Europea (ad esempio per l'assemblaggio<br />

o la manutenzione di macchine e apparecchi industriali). La<br />

combinazione di questi due fattori chiave offre la possibilità alle<br />

ditte elvetiche di essere più competitive sul mercato e quindi<br />

di creare nuovi posti di lavoro in Patria riducendo il rischio di<br />

delocalizzazione all'estero.<br />

Grandi vantaggi ci porta pure l’Accordo sulla soppressione degli<br />

ostacoli al commercio: grazie al riconoscimento reciproco degli<br />

esami di conformità per la maggior parte dei prodotti industriali,<br />

i fabbricanti svizzeri hanno accesso allo stesso enorme mercato<br />

sul quale si affacciano i loro concorrenti europei.<br />

Le ditte elvetiche beneficiano quindi di un risparmio sia monetario<br />

sia in termini di tempo quando intendono lanciare un<br />

nuovo prodotto sul mercato europeo. Si è calcolato che grazie a<br />

questo accordo, l'industria elvetica d'esportazione può contare<br />

su un risparmio di circa 200 - 500 milioni di franchi all'anno.<br />

Le nostre imprese risultano così più concorrenziali e di riflesso,<br />

vi sono ripercussioni positive anche sull'occupazione in Svizzera.<br />

Grazie all’Accordo sugli appalti pubblici le imprese elvetiche godono<br />

(o almeno dovrebbero godere…) degli stessi diritti delle ditte<br />

europee nei concorsi per l’acquisizione di commesse pubbliche<br />

all’interno dell’Unione. Il mercato degli appalti pubblici per<br />

la realizzazione d'infrastrutture o acquisto di beni e prestazioni<br />

di servizi ammonta a circa 1'500 miliardi di euro all’anno. Questa<br />

possibilità d’espansione rappresenta un potenziale enorme per<br />

l'industria elvetica d’alta tecnologia ma anche per il settore dei<br />

servizi (per esempio per studi d'ingegneria e di architettura).<br />

L’Accordo sull’agricoltura dal canto suo rende possibile il commercio<br />

agevolato del formaggio così come pure di prodotti ortofrutticoli<br />

e di specialità a base di carne e di vino.<br />

Ricordiamoci che l'Unione Europea è il principale partner commerciale<br />

della Svizzera: durante il primo semestre del 2008<br />

per esempio, quasi il 70% delle nostre esportazioni di prodotti<br />

agricoli era diretto verso l'Unione Europea mentre poco meno<br />

dell’80% delle importazioni svizzere vi proveniva. A titolo d’esempio<br />

attualmente quasi un quarto del latte prodotto in Svizzera<br />

viene servito sulle tavole europee, prevalentemente sotto forma<br />

di formaggio. L’accordo agricolo permette ai produttori svizzeri<br />

di accedere più facilmente all’interessante mercato europeo che<br />

conta oggi quasi mezzo milione di consumatori.<br />

L’Accordo sui trasporti terrestri invece, liberalizza l'accesso al<br />

mercato per le aziende di trasporti stradali e ferroviari e consente<br />

di prelevare la tassa sul traffico pesante commisurata alle<br />

prestazioni (TTPCP). I proventi di quest’imposta contribuiscono<br />

a finanziare grandi progetti d'infrastrutture di trasporto pubblico<br />

(tra gli altri la NEAT, così come i collegamenti alla rete ferroviaria<br />

europea ad alta velocità o la costruzione di ripari fonici). Senza la<br />

sottoscrizione da parte degli Stati membri dell'UE questa tassa<br />

non poteva essere applicata.<br />

Da parte sua anche il traffico aereo riscontra diverse agevolazioni.<br />

Grazie all’Accordo che permette l’accesso reciproco al mercato<br />

del trasporto aereo all’interno dell’area europea le compagnie<br />

aeree svizzere godono di condizioni identiche a quelle delle loro<br />

concorrenti comunitarie. Questo vuol dire tra le altre cose poter<br />

determinare autonomamente le proprie destinazioni sfruttando<br />

per esempio nuove rotte internazionali e le tariffe che s’intendono<br />

applicare. Tutto ciò permette oltre che una riduzione dei costi,<br />

migliori collegamenti a livello di corrispondenze aeree.<br />

D’altro canto le compagnie charter e a basso costo hanno potuto<br />

entrare nel mercato e coprire diverse rotte tra gli Stati dell'UE,<br />

così come occupare destinazioni non più servite dalle compagnie<br />

di bandiera registrando un notevole aumento delle loro quote di<br />

mercato. Non bisogna dimenticare che grazie a questo accordo il<br />

sempre più congestionato traffico aereo internazionale viene gestito<br />

in modo più razionale e sicuro al di là dei confini nazionali.<br />

La Svizzera continuerà inoltre a partecipare ai programmi di ricerca<br />

dell’UE. Oltre al fatto che il nostro paese ha ricevuto sostegni<br />

finanziari in misura maggiore ai contributi da lei versati (793<br />

milioni contro 780), la partecipazione elvetica risulta particolarmente<br />

interessante anche per l'economia privata. Nell’ultimo<br />

programma di ricerca infatti, un quarto dei finanziamenti europei<br />

assegnati su territorio elvetico è stato attribuito direttamente a<br />

piccole, medie e grandi imprese.<br />

Due terzi dei mezzi stanziati a favore dei progetti svizzeri riguardavano<br />

i settori delle tecnologie informatiche, delle scienze della<br />

vita e medicina, della nanotecnologie, dei materiali e dei processi<br />

produttivi. Secondo le statistiche oltre il 50% dei risultati dei<br />

progetti è stato concretizzato e integrato in nuovi prodotti o servizi<br />

portando benefici all’economia elvetica e incrementando la<br />

creazione di posti di lavoro oltre che i fatturati aziendali.<br />

Il fatto di aver riconfermato la fiducia negli Accordi bilaterali I ci<br />

semplifica sicuramente la vita. Come immaginarsi una negoziazione<br />

con ognuno dei 27 Stati dell’Unione Europea? Mi sembra<br />

indispensabile che in <strong>Ti</strong>cino anche dopo la consultazione alle<br />

urne, i datori di lavoro si adoperino attivamente per far capire<br />

ai propri collaboratori quanto questi accordi pesino sulla nostra<br />

economia, quindi sul nostro futuro lavorativo e non solo.

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