2009 - Cc-Ti

vero cosa significhi per l’economia cantonale, quella
“membrana osmotica” tra Ticino e Nord Italia, di cui
ha parlato recentemente a Lugano, Piero Bassetti, il
noto imprenditore e politico che è stato anche il primo
Presidente della Regione Lombardia. È qui il futuro.
In questo flusso di scambio, di transiti, di collaborazione,
di cooperazione e competitività, di sinergie non
ancora del tutto coscientizzate e rielaborate in una
strategia politica ed economica. Sugli imprevedibili
scenari di questa crisi, ben poco può fare il governo
cantonale per attutirne l’impatto. Può, però, lavorare
ad un progetto lungo di crescita incentrato sulle
potenzialità offerte dalla macro regione Ticino-Nord
Italia.
Certamente, per tamponare gli effetti della recessione
sono anche utili le misure predisposte dalla task-force
del Governo. Nel momento in cui scriviamo non sappiamo
ancora quali provvedimenti saranno adottati,
ma dall’ultimo incontro con le delegazioni delle associazioni
economiche è arrivato qualche segnale positivo.
Finalmente in Ticino si è parlato di nuovo di sgravi
fiscali. Sembra che almeno per ora sia stato messo da
parte il dogma della “simmetria dei sacrifici” e si sia
pure affacciata la consapevolezza che la produzione
della ricchezza vada incoraggiata e non penalizzata.
Dal municipio di Lugano che ha approvato un credito
quadro anti crisi da 25 milioni di franchi è pure arrivato
l’invito al cantone a promuovere alleggerimenti
fiscali mirati per famiglie e imprese, e di sollecitare
Berna per un’amnistia fiscale che riammetterebbe nel
circuito economico capitali ingenti. Sono queste le
misure che oggi di più servono a cittadini e aziende.
Se il piano di lavori pubblici è indubbiamente
utile, soprattutto se finalizzato alla modernizzazione
del parco immobiliare e infrastrutturale, se è anche
giusto e necessario pensare a più efficaci ammortizzatori
sociali per i cittadini più sfavoriti, è ancora più
importante salvaguardare la competitività del nostro
sistema produttivo, poiché da essa dipendono posti
di lavoro, redditi e crescita futura.
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