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2009 - Cc-Ti

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Commercio estero<br />

Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />

pubblici in Danimarca, Germania, Finlandia, Gran Bretagna,<br />

nei Paesi Bassi, in Austria e in Svezia.<br />

Nel 2006 e nel 2007, l’approvvigionamento di beni e di<br />

servizi ecologici (“Green public procurement”) nei sette<br />

paesi sopra citati avrebbe permesso di ridurre le emissioni<br />

di CO² in media del 25% rispetto ad acquisti convenzionali.<br />

Nei Paesi Bassi, il risparmio sarebbe addirittura<br />

del 47%. In Germania, ammonterebbe al 9%, nettamente<br />

inferiore alla media europea, un risultato dovuto al fatto<br />

che l’approvvigionamento di beni ecologici negli appalti<br />

pubblici ammonta a soli 30% in Germania, mentre tale<br />

proporzione sale al 74% in Gran Bretagna.<br />

Una politica dell’approvvigionamento di beni e di servizi<br />

verdi non si giustifica unicamente per ragioni di protezione<br />

dell’ambiente. Sembra che questo modo di procedere<br />

permetta di ridurre le spese dello stato, poiché anche se<br />

i prezzi sono maggiori, si controbilanciano generalmente<br />

con costi di sfruttamento minori. I risparmi ottenuti rappresenterebbero<br />

in media 1,2%, e persino 5,7% in Gran<br />

Bretagna, contro lo 0,3% in Germania.<br />

Nonostante i vantaggi evidenti di una politica verde, rimane<br />

ancora molto da fare affinché le autorità preposte agli<br />

appalti pubblici passino a un modo d’approvvigionamento<br />

ecologico. Se l’80% degli enti pubblici si premurano di<br />

integrare i criteri ecologici nelle loro procedure, il ricorso<br />

sistematico a una tale politica rimane l’eccezione: infatti,<br />

rappresenta la regola solo nel 24% degli enti.<br />

PricewaterhouseCoopers: “Green public procurement”<br />

(in tedesco)<br />

www.pwc.de > Ihre Branche > Öffentliche Verwaltung ><br />

Veränderungen umsetzen > Green Public Procurement<br />

Scaricare l’inchiesta “Collection of statistical informazione<br />

on Green Public Procurement in the EU”:<br />

www.pwc.de/fileserver/RepositoryItem/CollstatinfGPPresultFIN.pdf?itemId=9207780<br />

Comunicato stampa PricewaterhouseCoopers: “Öko-Einkauf<br />

entlastet öffentliche Haushalte”<br />

www.pwc.de > Pressemitteilungen > März <strong>2009</strong> > Öko-<br />

Einkauf entlastet öffentliche Haushalte<br />

Adeguamento dell’accordo sui trasporti di merci tra<br />

la Svizzera e l’UE<br />

Nei negoziati tra la Svizzera e la CE, le Parti si sono intese<br />

per quanto riguarda l’adeguamento dell’accordo sui<br />

trasporti di merci alle nuove prescrizioni in materia di sicurezza<br />

dell’UE nel traffico transfrontaliero di merci. Sostanzialmente,<br />

tutto rimane invariato, almeno per quanto<br />

riguarda il traffico di merci con Stati membri dell’UE.<br />

Secondo una comunicazione dell’Amministrazione federale<br />

delle dogane, il testo dell’accordo prevede che anche<br />

dopo l’entrata in vigore di tali nuove prescrizioni, non sarà<br />

necessaria alcuna predichiarazione nel traffico di merci<br />

tra la Svizzera e l’UE. Per contro, il traffico di merci tra<br />

la Svizzera e i Paesi non aderenti all’UE dovrà sottostare<br />

alle nuove misure di sicurezza. La Svizzera richiederà<br />

pertanto la predichiarazione dei dati di sicurezza per invii<br />

nel traffico diretto di importazione e di esportazione con<br />

Stati non membri dell’UE e eseguirà un’analisi dei rischi<br />

su tale base. Questo vale in particolare per le spedizioni<br />

via terra dalla Svizzera verso tali Stati. Per invii provenienti<br />

da Paesi non aderenti all’UE verso la Svizzera, i dati<br />

38 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

di sicurezza saranno richiesti al primo luogo di entrata<br />

nell’UE, dove sarà effettuata anche l’analisi dei rischi.<br />

La predichiarazione sommaria per spedizioni importate<br />

da ed esportate in Stati non membri dell’UE avrebbe dovuto<br />

essere obbligatoria nell’UE dal 1° luglio <strong>2009</strong>. Tuttavia,<br />

il Comitato del codice doganale della Commissione<br />

europea ha deciso a metà febbraio che la predichiarazione<br />

rimanga facoltativa fino al 31 dicembre 2010 e diventi<br />

obbligatoria solo dal 1° gennaio 2011. Tali disposizioni<br />

valgono anche per la Svizzera nell’ambito dell’accordo<br />

negoziato con l’UE.<br />

Comunicato stampa dell’Amministrazione federale<br />

delle dogane: “Negoziati con l’UE in merito alla modifica<br />

dell’accordo sui trasporti di merci (la cosiddetta “regola<br />

delle 24 ore”)”<br />

www.ezv.admin.ch/zollinfo_firmen/verzollung/02302/index.html?lang=it<br />

Alla stessa pagina si possono consultare:<br />

• Comunicato stampa dell’Amministrazione federale delle<br />

dogane: “Umsetzung des mit der Europäischen Kommission<br />

verhandelten Güterverkehrsabkommens "Security<br />

Amendment", Ergänzung zur Information vom<br />

22.01.<strong>2009</strong>”<br />

• Comunicato stampa dell’Amministrazione federale delle<br />

dogane: “Umsetzung des mit der Europäischen Kommission<br />

verhandelten Güterverkehrsabkommens "Security<br />

Amendment"”<br />

India: allentamento del limite massimo per gli<br />

investimenti diretti esteri<br />

Il nuovo metodo adottato per il calcolo delle parti detenute<br />

da investitori diretti esteri in società indiane apre<br />

la porta a una maggiore partecipazione estera in settori<br />

limitati dalla legge.<br />

Finora, le quote di una società indiana detenute indirettamente<br />

da un investitore estero tramite una partecipazione<br />

in un’altra società indiana erano comprese nel calcolo. In<br />

futuro invece, le società estere avranno la possibilità di<br />

aumentare le loro partecipazioni dirette in società indiane<br />

fino all’importo massimo delle loro partecipazioni indirette,<br />

senza violare i limiti settoriali previsti dalla legge. Tuttavia,<br />

le partecipazioni indirette saranno ancora aggiunte<br />

a quelle dirette nel caso in cui il detentore indiano delle<br />

quote fosse di proprietà maggioritaria estera.<br />

In India, il limite massimo per gli investimenti esteri è<br />

applicato tra gli altri nei settori delle telecomunicazioni,<br />

dei media, dei trasporti aerei, delle banche e delle assicurazioni.<br />

Grazie alla nuova base di calcolo, gli investitori<br />

esteri avranno pertanto la possibilità di aumentare le loro<br />

partecipazioni non solo in tali settori, ma anche in altri<br />

finora vietati (in particolare nel commercio al dettaglio<br />

multimarca). Per esempio, una rete estera di vendita al<br />

dettaglio potrà, mediante una partecipazione minoritaria<br />

in un’impresa indiana di un altro settore che possieda a<br />

sua volta delle quote in una società indiana di commercio<br />

al dettaglio, accedere al commercio al dettaglio multimarca<br />

nel subcontinente indiano.<br />

PRLog/Aranca Newstrack: “India Eases Foreign Direct<br />

Investment Norms”<br />

www.prlog.org/10183075-india-eases-foreign-directinvestment-norms.html

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