2009 - Cc-Ti

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Commercio estero Pagine a cura di Osec Ticino consulenze individuali sugli usa lugano, 5 giugno 2009 Gli USA continuano a rappresentare un mercato importante per le imprese esportatrici svizzere. Una stabilizzazione dell’economia USA è da attendersi grazie alle numerose misure prese a tale scopo. Vi sono opportunità particolarmente interessanti per le nostre aziende attive nei settori ambientale, energetico, medicinale, dell’elaborazione dei dati, delle telecomunicazioni e del software. A questo proposito, Osec offre la possibilità di fissare un incontro individuale di un’ora con il suo responsabile Nordamerica, Lane M. Kingstone. Le aziende intenzionate ad espandere le loro attività negli USA o che hanno esigenze concrete non esitino a mettersi in contatto con l’Osec e a fissare un appuntmento con il suo esperto! conTaTTaTeci al no. Tel. +41 91 911 51 37 oPPure TraMiTe e-Mail all’indirizzo info.lugano@osec.ch, sareMo lieTi di fissarvi un aPPunTaMenTo. Maggiore protezione per la designazione “Svizzera” per i prodotti alimentari Il Consiglio federale ha recentemente deciso di includere i prodotti alimentari nel campo d’applicazione del progetto Swissness. Scopo della revisione è preservare il valore del marchio svizzero a livelli nazionale e internazionale. Il Consiglio federale ha inoltre deciso che in futuro, almeno l’80% del peso delle materie prime di un prodotto dovrà provenire dal nostro Paese per poterne rivendicare la provenienza svizzera. Il progetto di revisione prevede un’eccezione per i prodotti naturali che non esistono in Svizzera (per esempio, il cacao) oppure di cui, per motivi obiettivi, ci fosse una momentanea penuria (per esempio, in caso di cattive raccolte causa intemperie). I motivi meramente economici invece (per esempio, la possibilità di acquistare le materie prime meno onerose all’estero) non costituiranno un motivo sufficiente per giustificare tale eccezione. Inoltre, la trasformazione sostanziale del prodotto dovrà avvenire in Svizzera (per esempio, la trasformazione del latte in formaggio). Per i prodotti industriali, il Consiglio federale ha ritenuto che la quota-parte svizzera del 60% dei costi di produzione, iscritta nel progetto preliminare, fosse una proposta appropriata ed equilibrata. A differenza d’oggi, questa percentuale potrà comprendere in futuro i costi di ricerca e di sviluppo. Comunicato stampa del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP): “Maggiore protezione per la designazione “Svizzera” e la croce svizzera anche per i prodotti alimentari” www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msgid=26057 Macchine per caffè: articolo di successo all’esportazione Le macchine per caffè “Swiss made” sono molto richieste all’estero: il numero di pezzi esportati fra il 1998 e il 2008 è triplicato, mentre l’aumento del valore all'esportazione è quintuplicato. L’anno scorso sono state vendute oltre frontiera 1,9 milioni di unità, pari a un valore di CHF 483 milioni. Questa categoria racchiude unicamente le macchine per caffè a uso domestico (e non gastronomico). Il numero di apparecchi esportati dieci anni fa ammontava a 753’000 per un valore di CHF 101 milioni. Nel 2000, le 36 Ticino Business esportazioni hanno superato per la prima volta la soglia di 1 milione di unità. Segue un calo progressivo, con un livello minimo nell’anno 2003 di 632’000 pezzi. Dal 2004, si assiste a una rinascita delle macchine per caffè svizzere, grazie al successo di mercato del sistema a capsule. Da allora le esportazioni sono decollate, con percentuali a due cifre, e hanno superato la soglia di 2 milioni di unità nel 2007. Nel 2008, la richiesta estera è diminuita di 300’000 apparecchi. Il prezzo unitario medio (franco frontiera) ammontava nel 1998 a CHF 134.-, per salire negli anni successivi fino a un massimo di CHF 335.- nel 2003. È diminuito in seguito fino ad ammontare a CHF 255.- l’anno scorso. Si costata pertanto che il prezzo unitario medio è regredito di un quarto in cinque anni, un calo dovuto anche alla transizione della domanda dalle macchine per caffè automatiche care verso quelle a capsule più leggere e meno onerose. Nel 2008, i maggiori clienti provenivano dagli stati europei e rappresentavano in particolare i nostri vicini tedeschi, francesi e italiani con i tre quinti delle esportazioni. In cima si trova la Francia con il 23% (432’000 unità), tallonata dalla Germania con il 22% (425’000), seguita a distanza dall’Italia con il 14% (257’000). Gli USA occupavano il quarto posto con il 6% (108’000 unità), che tuttavia nell’anno 2000 ammontava ancora a un terzo delle esportazioni. Comunicato stampa dell’Amministrazione federale delle dogane: “Machines à café: produit phare à l’exportation” www.news-service.admin.ch/NSBSubscriber/message/attachments/15331.pdf

L’Italia pubblica un nuovo piano d’estensione delle infrastrutture Il nuovo piano delle infrastrutture prevede investimenti per un importo di EUR 17,8 miliardi. Il fondo messo a disposizione per metà dal settore pubblico, per metà dal privato, sarà destinato ai seguenti progetti: • estensione della rete ferroviaria (EUR 2,7 miliardi); • risanamento e ampliamento della rete autostradale (EUR 8,1 miliardi); • parziale potenziamento della rete viaria (EUR 2 miliardi); • sviluppo delle reti di trasporto metropolitano (EUR 1,5 miliardi); • costruzione di un ponte sospeso tra il continente e la Sicilia (EUR 1,3 miliardi); • costruzione di dighe mobili (MOSE) e di una diga a Venezia (EUR 800 milioni); • risanamento ed estensione di edifici scolastici (EUR 1 miliardo); • risanamento ed estensione di edifici carcerari (EUR 150 milioni). Ministero delle Infrastrutture: “Infrastrutture: Matteoli da CIPE via libera ad opere per 17,8 miliardi di EURO” w w w.infrastrutture.gov.it /page/NuovoSito/site. php?p=cm&o=vd&id=3554 La Francia intende snellire la procedura per l’aggiudicazione di appalti pubblici La Francia ha previsto e parzialmente realizzato le seguenti misure: • aumento della soglia minima per la quale è possibile aggiudicare un appalto pubblico senza una procedura di gara d’appalto, da EUR 4’000 a EUR 20’000; • mantenimento dell’importo attuale di EUR 90’000 quale soglia per la pubblicazione di appalti pubblici (aggiornabile mediante un decreto in caso di necessità); • aumento della soglia minima per la pubblicazione di appalti pubblici paneuropei da EUR 216’000 a EUR 5’150 milioni; • eliminazione delle formalità amministrative (soprattutto in caso di pubblicazione di appalti pubblici a livello nazionale sottostanti a direttive europee). MARCHESPUBLICSPME.COM: “Le seuil de dispense de recourir à un marché public passe de 4’000 à 20’000 euros HT” www.marchespublicspme.com/news-seuil-sans-marchespublics-20000-euros-4000.html MARCHESPUBLICSPME.COM: “Fiche pratique: Les principales modifications du code des marchés publics 2009 et les répercutions pour les PME” www.marchespublicspme.com/fp-code-des-marches-publics-analyse-pme.html MARCHESPUBLICSPME.COM: Riassunto delle soglie e tipi di mercati www.marchespublicspme.com/fonctionnement-annonces-boamp-marches-publics.html Ampliamento e ristrutturazione degli aeroporti di Parigi Nei prossimi cinque anni, si procederà ad una progressiva estensione delle capacità e a una ristrutturazione degli aeroporti parigini, con un investimento stimato in EUR 2,5 miliardi. I seguenti progetti saranno avviati entro il 2013: • ampliamento del sistema di smistamento bagagli (Galerie parisienne); • costruzione del terminale 4 dell’aeroporto Charles de Gaulle (con 16 porte, esclusivamente per i voli di lungo raggio); • proseguimento della ristrutturazione del terminale 1 (Charles de Gaulle); • ampliamento della base della FedEx (Charles de Gaulle); • costruzione di nuovi edifici (Orly). Comunicato stampa “Aéroports de Paris met l'accent sur la qualité de service et prévoit d'investir 2’540 millions d'euros entre 2009 et 2013” www.aeroportsdeparis.fr/ADP/Resources/3d297ea1- 2 4 c 9 - 4 d 5 7 - 8 9 1 d - e a 7 0 c 7 3 8 9 6 7 5 - CPinvestissements2009_2013F.pdf Nuove opportunità d’investimento nel settore immobiliare in Polonia Dal 1° maggio 2009, l’acquisto di residenze secondarie da parte di stranieri, svizzeri ed europei, non richiede nessuna autorizzazione in Polonia. La soppressione di tale obbligo apre nuove prospettive d’investimento per i cittadini svizzeri ed europei intenzionati ad acquistarvi una residenza secondaria, visto il calo dei prezzi nel settore immobiliare. Secondo un rapporto redatto da Komfort Consulting in collaborazione con lo Swiss Business Hub Poland dell’Osec, è previsto che i prezzi raggiungano un livello minimo nel 2009 e nel 2010 e pertanto, terreni e immobili potranno ancora essere acquistati a condizioni molto interessanti durante un periodo relativamente lungo. È interessante notare che gli investitori hanno già intrapreso delle missioni con l’intenzione di acquistare immobili in Polonia. Rapporto Komfort Consulting/Swiss Business Hub Poland: “Polen – Neue Investitionschancen im Immobilienmarkt”www.osec.ch/internet/osec/de/home/export/countries/pl/export/invest.-RelatedBoxSlot-72327-ItemList-80058-File. File.pdf/PL-CH_KNOW-HOW_Immobilien_02_04_09.pdf Informazioni statistiche relative agli appalti pubblici ecologici nell’UE Un recente studio di PricewaterhouseCoopers rivela che anche in materia di appalti pubblici, un approccio ecologico permette di salvaguardare non solo l’ambiente, ma anche le casse dello stato. Tale studio si basa sui risultati di un’inchiesta relativa ai criteri d’approvvigionamento applicati da circa 1’105 enti 37

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Gli USA continuano a rappresentare un mercato importante per le imprese esportatrici svizzere.<br />

Una stabilizzazione dell’economia USA è da attendersi grazie alle numerose misure prese a tale<br />

scopo. Vi sono opportunità particolarmente interessanti per le nostre aziende attive nei settori ambientale,<br />

energetico, medicinale, dell’elaborazione dei dati, delle telecomunicazioni e del software.<br />

A questo proposito, Osec offre la possibilità di fissare un incontro individuale di un’ora con il<br />

suo responsabile Nordamerica, Lane M. Kingstone. Le aziende intenzionate ad espandere le loro<br />

attività negli USA o che hanno esigenze concrete non esitino a mettersi in contatto con l’Osec e<br />

a fissare un appuntmento con il suo esperto!<br />

conTaTTaTeci al no. Tel. +41 91 911 51 37 oPPure TraMiTe e-Mail all’indirizzo info.lugano@osec.ch, sareMo lie<strong>Ti</strong> di fissarvi<br />

un aPPunTaMenTo.<br />

Maggiore protezione per la designazione “Svizzera”<br />

per i prodotti alimentari<br />

Il Consiglio federale ha recentemente deciso di includere i<br />

prodotti alimentari nel campo d’applicazione del progetto<br />

Swissness. Scopo della revisione è preservare il valore del<br />

marchio svizzero a livelli nazionale e internazionale.<br />

Il Consiglio federale ha inoltre deciso che in futuro, almeno<br />

l’80% del peso delle materie prime di un prodotto<br />

dovrà provenire dal nostro Paese per poterne rivendicare<br />

la provenienza svizzera. Il progetto di revisione prevede<br />

un’eccezione per i prodotti naturali che non esistono in<br />

Svizzera (per esempio, il cacao) oppure di cui, per motivi<br />

obiettivi, ci fosse una momentanea penuria (per esempio,<br />

in caso di cattive raccolte causa intemperie). I motivi meramente<br />

economici invece (per esempio, la possibilità di<br />

acquistare le materie prime meno onerose all’estero) non<br />

costituiranno un motivo sufficiente per giustificare tale eccezione.<br />

Inoltre, la trasformazione sostanziale del prodotto<br />

dovrà avvenire in Svizzera (per esempio, la trasformazione<br />

del latte in formaggio).<br />

Per i prodotti industriali, il Consiglio federale ha ritenuto<br />

che la quota-parte svizzera del 60% dei costi di produzione,<br />

iscritta nel progetto preliminare, fosse una proposta<br />

appropriata ed equilibrata. A differenza d’oggi, questa<br />

percentuale potrà comprendere in futuro i costi di ricerca<br />

e di sviluppo.<br />

Comunicato stampa del Dipartimento federale di giustizia<br />

e polizia (DFGP): “Maggiore protezione per la designazione<br />

“Svizzera” e la croce svizzera anche per i prodotti<br />

alimentari”<br />

www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msgid=26057<br />

Macchine per caffè: articolo di successo<br />

all’esportazione<br />

Le macchine per caffè “Swiss made” sono molto richieste<br />

all’estero: il numero di pezzi esportati fra il 1998 e il 2008<br />

è triplicato, mentre l’aumento del valore all'esportazione è<br />

quintuplicato. L’anno scorso sono state vendute oltre frontiera<br />

1,9 milioni di unità, pari a un valore di CHF 483 milioni.<br />

Questa categoria racchiude unicamente le macchine<br />

per caffè a uso domestico (e non gastronomico).<br />

Il numero di apparecchi esportati dieci anni fa ammontava<br />

a 753’000 per un valore di CHF 101 milioni. Nel 2000, le<br />

36 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

esportazioni hanno superato per la prima volta la soglia di<br />

1 milione di unità. Segue un calo progressivo, con un livello<br />

minimo nell’anno 2003 di 632’000 pezzi. Dal 2004, si<br />

assiste a una rinascita delle macchine per caffè svizzere,<br />

grazie al successo di mercato del sistema a capsule.<br />

Da allora le esportazioni sono decollate, con percentuali<br />

a due cifre, e hanno superato la soglia di 2 milioni di unità<br />

nel 2007. Nel 2008, la richiesta estera è diminuita di<br />

300’000 apparecchi.<br />

Il prezzo unitario medio (franco frontiera) ammontava nel<br />

1998 a CHF 134.-, per salire negli anni successivi fino a<br />

un massimo di CHF 335.- nel 2003. È diminuito in seguito<br />

fino ad ammontare a CHF 255.- l’anno scorso. Si costata<br />

pertanto che il prezzo unitario medio è regredito di un<br />

quarto in cinque anni, un calo dovuto anche alla transizione<br />

della domanda dalle macchine per caffè automatiche care<br />

verso quelle a capsule più leggere e meno onerose.<br />

Nel 2008, i maggiori clienti provenivano dagli stati europei<br />

e rappresentavano in particolare i nostri vicini tedeschi,<br />

francesi e italiani con i tre quinti delle esportazioni. In cima<br />

si trova la Francia con il 23% (432’000 unità), tallonata<br />

dalla Germania con il 22% (425’000), seguita a distanza<br />

dall’Italia con il 14% (257’000). Gli USA occupavano il<br />

quarto posto con il 6% (108’000 unità), che tuttavia nell’anno<br />

2000 ammontava ancora a un terzo delle esportazioni.<br />

Comunicato stampa dell’Amministrazione federale delle<br />

dogane: “Machines à café: produit phare à l’exportation”<br />

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