2009 - Cc-Ti
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Eventi<br />
di Lisa Pantini<br />
30 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
finanziaMenTo alle esPorTazioni:<br />
le PeculiariTà del conTesTo arabo<br />
Nel terzo incontro del ciclo dedicato a “Come fare business in Medio Oriente?”<br />
si sono messi in evidenza le particolarità dei crediti documentari (lettere di<br />
credito o accreditivi) e delle forme di finanziamento<br />
Il 6 aprile presso l’Hotel Parco Paradiso di Lugano, davanti ad un folto<br />
pubblico, ha avuto luogo il terzo appuntamento dell’interessante ciclo<br />
di conferenze dedicate al mondo mediorientale, organizzato dalla <strong>Cc</strong>-<br />
<strong>Ti</strong>, in collaborazione con Osec e Credit Suisse.<br />
I relatori sono stati Roberto Gagliardi, Responsabile Trade Finance Credit<br />
Suisse Lugano e Giovanni Lavanda, Export Finance, Responsabile<br />
Turchia e Medio Oriente, Credit Suisse Zurigo, che hanno esposto alla<br />
platea i rischi del commercio internazionale, i tipi e le forme di crediti,<br />
le caratteristiche del marketing finanziario e le garanzie per il contesto<br />
arabo. Ogniqualvolta un’azienda decide di compiere un affare all’estero<br />
va incontro a dei rischi ben precisi, che possono riguardare sia il contraente<br />
che il Paese nel quale si vuole esportare o con il quale commerciare:<br />
sono rischi di vario tipo, come ad esempio di fabbricazione,<br />
di prestazione o delcredere – che si ha quando il compratore non vuole<br />
o non può pagare –, oppure politico, di trasferimento o ancora sul cambio<br />
– con una rivalutazione o svalutazione della moneta di contratto –.<br />
Nell’ambito internazionale un’azienda che desidera coprire i rischi si<br />
affida ad una garanzia bancaria o una lettera di credito (accreditivo/credito<br />
documentario). La lettera di credito che offre maggiore sicurezza<br />
per l’esportatore è quella confermata dalla propria banca. Aggiungendo<br />
la conferma i vantaggi per l’esportatore sono notevoli, in tal caso<br />
la banca dell’esportatore copre, oltre il rischio di fabbricazione e di<br />
pagamento (delcredere), anche il Rischio Paese. Per quanto riguarda<br />
l’importatore può stare sicuro che il pagamento (o relativo impegno di<br />
pagamento ad una scadenza prefissata) sarà effettuato solo quando<br />
la merce è stata spedita e se tutte le condizioni dell’accreditivo sono<br />
state rispettate. Vi sono alcune peculiarità da riportate:<br />
• in primis alcune Banche (a dipendenza della politica interna dell’istituto)<br />
hanno una lista con dei Paesi con i quali non operano (una<br />
sorta di “black list”), oppure con i quali operano sotto riserva (ad<br />
esempio l’Iraq).<br />
• Banche Islamiche ➜ Islamic Bankig – Murabaha: l’operatività di<br />
questi istituti bancari è regolata dal Corano e segue le norme della<br />
Shari’a, secondo cui “i soldi non possono generare altri soldi” (quindi<br />
ad esempio non si possono richiedere interessi sui prestiti). La procedura<br />
da attuare in questi casi è la seguente: dopo un accordo tra la<br />
banca e l’importatore, quest’ultimo firma una promessa di compera<br />
con la banca islamica con la specifica del margine che verrà caricato<br />
dalla banca. La banca compera direttamente la merce e la paga<br />
tramite una lettera di credito contro presentazione dei documenti<br />
(diventa proprietaria della merce), solo dopo l’arrivo della merce a<br />
destinazione, la banca stessa la rivende al cliente con un plus per<br />
il margine pattuito.<br />
• Libia: attualmente il consolato Libico in Svizzera si rifiuta di effettuare<br />
legalizzazioni di fatture o certificati di origine. Per maggiori<br />
dettagli vi invitiamo a leggere l’approfondimento apparso su <strong>Ti</strong>cino<br />
Business di aprile <strong>2009</strong>, a pagina 34.<br />
• Clausola boicotto Israele: la dichiarazione sul documento di trasporto<br />
(o separata) che la nave non è Israeliana, è autorizzata ad attraccare<br />
nel porto del Paese di destinazione e non toccherà nessun porto<br />
Israeliano durante il viaggio. Talvolta viene richiesta una semplice<br />
dichiarazione che il trasporto non tocca porti al di fuori del Paese di<br />
destinazione. In alcuni casi le lettere di credito indicano espressamente<br />
le società autorizzate ad emettere il documento di trasporto.<br />
Alcune delle ragioni cha hanno determinato la nascita e la fortuna delle<br />
lettere di credito sono legate al fatto che un soggetto terzo rispetto al<br />
compratore e al venditore, ovvero una banca, garantiva direttamente<br />
il pagamento della fornitura mentre, nel contempo, la presentazione<br />
Roberto Gagliardi e Giovanni Lavanda<br />
di documenti riguardanti l’operazione commerciale (una fattura, un<br />
certificato di origine, il documento di trasporto, ecc.) forniva al compratore<br />
sufficiente tranquillità sulla correttezza della merce acquistata.<br />
Le lettere di credito con pagamento dilazionato (vale a dire, quelle in<br />
cui fra la spedizione della merce ed il pagamento da parte della banca<br />
intercorre un certo periodo di tempo che può variare da pochi giorni<br />
a qualche anno – come nel caso di vendita di macchinari industriali)<br />
si sono poi rivelate utili non solo come strumento di tutela delle parti<br />
interessate, ma anche come forma finanziamento al compratore della<br />
merce. Quest’ultimo ruolo ha assunto ed assume particolare importanza<br />
nei periodi di crisi come quello attuale in cui per le banche nei Paesi<br />
dei compratori sembra essere particolarmente difficile concedere dei<br />
finanziamenti diretti ai propri clienti per sostenere i loro investimenti.<br />
Ecco allora che le lettere di credito con pagamento differito ed in<br />
crediti commerciali alla clientela possono, nel momento attuale, costituire<br />
un ulteriore fattore di stimolo alle vendite e, quindi, in definitiva,<br />
diventare un importante elemento di marketing per le aziende.<br />
Il Medio Oriente non fa eccezione: anche i Paesi di questa regione si<br />
trovano a fare i conti con un’economia in recessione, un prezzo del<br />
petrolio (loro fonte principale di entrate) drasticamente ridotto, una<br />
bolla immobiliare ed una disponibilità di credito dalle proprie banche<br />
– anche a breve – decisamente ridimensionata.<br />
In tale contesto, un’offerta commerciale adeguatamente sostenuta da<br />
un pacchetto finanziario consono al tipo di merce che si intende vendere<br />
(per i beni di consumo durevoli si potranno offrire crediti fino a<br />
180 giorni, per le vendite di macchinari si potranno offrire crediti a 2<br />
o 5 anni) potrebbe oggi essere vincente ed offrire quel valore aggiunto<br />
che, in questi Paesi, non sarebbe stato invece cosi determinante fino<br />
a 18-24 mesi fa.<br />
Naturalmente, gli elementi di rischio connessi a tale concessione di<br />
credito devono essere, per quanto possibile, adeguatamente neutralizzati.<br />
Ciò significa che, nel caso delle lettere di credito, queste devo<br />
essere confermate dalla propria banca di fiducia; nel caso di crediti<br />
commerciali concessi direttamente dal venditore al compratore, questi<br />
devono essere protetti con un’assicurazione pubblica (SERV) o privata.<br />
Vale la pena sottolineare che proprio nei momenti di crisi, i Governi dei<br />
Paesi produttori di merci, attraverso le proprie assicurazioni pubbliche<br />
(per la Svizzera si cita ovviamente la SERV), diventano particolarmente<br />
attivi ed attenti nel cercare di sostenere la domanda degli investitori<br />
esteri fornendo agli esportatori una rafforzata copertura e protezione<br />
alla vendite in questi Paesi esteri.<br />
È utile evidenziare, infine, come ci possa essere una diversità di valutazione<br />
e di vedute fra banche ed assicurazioni e che, quindi, per ciascun<br />
Paese di destinazione delle proprie vendite, si debba verificare, caso<br />
per caso, la disponibilità di conferme e di coperture assicurative.