2009 - Cc-Ti

Il numero 1/2009 è dedicato al mercato statunitense,
di grande potenziale e quasi sconfinate possibilità per le
imprese esportatrici, ma con parecchie insidie che sono
aumentate con il proseguire di una situazione economica
tesa.
“Go!” mira ad avvicinare le lettrici e i lettori a tematiche
del commercio estero con indagini approfondite e
affascinanti nonché numerose informazioni sui mercati
internazionali.
Con “Go!”, l’Osec colma una lacuna nel paesaggio editoriale
svizzero, nel quale mancava una rivista che si occupasse
in modo approfondito di tematiche del commercio
estero.
“Go!” apparirà due volte all’anno in lingua francese e tedesca
(con una tiratura di 12’000 esemplari) ed è destinata
ai dirigenti di PMI, ai membri e clienti dell’Osec, alle
associazioni economiche e interprofessionali, alle camere
di commercio, ai parlamentari, alla stampa e alle autorità.
Per eventuali ordinazioni p.f. rivolgersi a: go@osec.ch
La versione pdf online può essere consultata su:
www.osec.ch/internet/osec/it/home/export/publications/go.html
Le imposte nel confronto internazionale
Secondo una ricerca di Forbes Magazine, che ha valutato
le imposte alle imprese, le imposte sul reddito, gli oneri
sociali (datore di lavoro/dipendente) e l’imposta sul valore
aggiunto/imposta di consumo, il Qatar, gli Emirati Arabi
Uniti e Hong Kong offrono le condizioni quadro migliori
a livello mondiale. La Svizzera si situa in posizione intermedia
nell’attuale classifica di Forbes.
Oltre ai primi classificati, i seguenti stati risultano nella
top ten delle nazioni più clementi dal punto di vista fiscale:
Georgia, Macedonia, Cipro, Bulgaria, Taiwan, Pakistan,
Russia.
I peggiori voti spettano a: Francia, Cina, Belgio, Svezia,
Paesi Bassi, Austria, Italia, Argentina, Finlandia e Grecia.
I seguenti paesi hanno ottenuto i risultati più significativi
nel miglioramento del contesto fiscale dal 2008 al
2009: Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Polonia, Danimarca,
Georgia, Corea del Sud, Taiwan, Ungheria, Italia e Russia.
Fonte: “Forbes: 2009 Tax Misery and Reform Index” su
www.forbes.com/global/2009/0413/034-tax-miseryreform-index.html
Tasse per persone fisiche nel confronto mondiale
In media, le aliquote per le persone fisiche continuano a
scendere, come si può desumere da uno studio globale
della KPMG di recente pubblicazione.
Le aliquote massime dell’imposta sul reddito sono scese
in media del 2,5% a livello mondiale negli ultimi sei anni,
passando per persona dal 31,3% del 2003 al 28,8%
del 2008.
Le aliquote per i privati più basse si trovano nella Penisola
Araba, le più alte in Europa.
Non si pagano imposte sul reddito in: Bahrain, Kuwait,
Oman, Arabia Saudita e sulle Isole Cayman.
Per redditi pari a USD 100’000, le aliquote più basse
sono applicate nei 10 paesi seguenti: Bahamas (0,72%),
Bermuda (1,48%), Qatar (5%), Emirati Arabi Uniti
(5%), Hong Kong (11,03%), Bulgaria (12,54%), Russia
(13%), Singapore (15,46%), Ucraina (15,79%), Svizzera
(16,03%).
Le aliquote più alte si applicano in: Ungheria (48,1%),
Austria (42,24%), Belgio (42,1%), Danimarca (38,73%),
Paesi Bassi (38,59%), Italia (38,53%), Svezia (37,67%),
Vietnam (37,42%), Grecia (37,19%), Argentina (36,9%).
Per redditi pari a USD 300’000 si pagano meno tasse
nei 10 paesi seguenti: Emirati Arabi Uniti (0,0%), Bahamas
(0,24%), Bermuda (0,49%), Qatar (5%), Bulgaria
(10,85%), Kazachistan (12,16%), Russia (13%), Hong
Kong (15,01%), Ucraina (15,26%), Singapore (16,73%).
La Svizzera segue al 26° posto con 29,47%.
Per redditi pari a USD 300’000 si pagano più tasse
nei 10 paesi seguenti: Danimarca (53,89%), Belgio
(53,79%), Svezia (50,19%), Ungheria (47,7%), Paesi
Bassi (47,53%), Finlandia (47,47%), Austria (47,41%),
Italia (46,05%), Israele (43,87%), Vietnam (41,54%).
Per quanto riguarda i tassi delle imposte sugli utili per le
imprese, oggetto di critiche sempre più severe, si costata
un calo in tutto il mondo. Secondo uno studio della società
di consulenza KPMG, l’anno scorso, per la prima volta
dal 1994, nessun paese fra i 106 considerati nell’indagine
ha aumentato i tassi delle imposte sugli utili.
Risulta evidente che la maggior parte dei paesi cerchi di
compensare i mancati introiti fiscali dovuti ai tassi ridotti
delle imposte sugli utili con l’aumento delle imposte sui
consumi, e che quindi sia il consumatore finale a farne
le spese. La Svizzera rappresenta un’eccezione degna
di lode: finora ha evitato di ricorrere a questo tipo di
sovvenzioni trasversali nonostante i tassi delle imposte
sugli utili delle imprese siano stati costantemente ridotti
in questi ultimi anni.
Con un’aliquota media del 19,2% (2008) la Svizzera è
una delle località che offre maggiori vantaggi fiscali, sia
in Europa che nel mondo (nello studio è utilizzato il tasso
delle imposte sugli utili della città di Zurigo, che ammonta
al 21,17%, come valore svizzero di riferimento). In Europa,
i tassi delle imposte sugli utili sono inferiori rispetto
alla Svizzera solo in Montenegro (9%), Bulgaria, Cipro,
Serbia, Albania, Bosnia e Erzegovina (rispettivamente
10%), Irlanda (12,5%), Lettonia, Lituania e Islanda
(15%), Ungheria e Romania (16%), Polonia e Slovacchia
(19%). In un confronto mondiale, i paesi che dal punto
di vista fiscale sono più interessanti della Svizzera per
le imprese sono, in ordine alfabetico: Bahrain (0%), Cile
(17%), Hong Kong (16,5%), Macao (12%), Mauritius
(15%), Oman (12%), Palestina (16%), Paraguay (10%) e
Singapore (18%).
KPMG: Individual Income Tax Rate Survey 2008
www.kpmg.ch/docs/20081113_Income_tax_rate_survey.pdf
Osec
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