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2009 - Cc-Ti

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Il tema: imprenditori contro la crisi<br />

Intervista di Lisa Pantini con Gian Paolo Capiaghi, Amministratore Delegato di Trecor SA di Chiasso<br />

Trecor è un’azienda ben radicata nella realtà ticinese,<br />

attiva dal 1990, anno della sua fondazione, nel<br />

Mendrisiotto: a Mendrisio prima, a Chiasso poi.<br />

L’azienda opera nel settore dei metalli preziosi, si<br />

occupa infatti di fabbricare e vendere, nell’ambito<br />

dell’industria orologiera, casse e bracciali in metalli<br />

preziosi di alta gamma, per una serie di clienti del<br />

settore orologiero del lusso. L’azienda è nata da<br />

uno “spin off” da Valcambi SA di Balerna, ditta<br />

specializzata nella lavorazione di metalli preziosi,<br />

per mano dei tre soci fondatori Gian Paolo Capiaghi,<br />

Claudio Campana e Attilio Cavadini, che hanno pure<br />

dato il nome alla ditta “TRE C OR”. Identificandosi con<br />

l’azienda fondata, i tre soci hanno inserito l’iniziale del<br />

loro cognome (C) nella ragione sociale, aggiungendovi il<br />

nome della materia prima lavorata (ORO)<br />

Quali ritiene siano i fattori chiave della vostra<br />

esperienza per l’andamento aziendale?<br />

“Grazie al nostro know-how e all’esperienza acquisita in questi<br />

anni, possiamo offrire ai nostri clienti finali un prodotto completo.<br />

All’inizio della nostra avventura imprenditoriale contavamo<br />

sei dipendenti, noi compresi. In poco tempo grazie ad<br />

una gestione mirata e trasparente, siamo cresciuti, arrivando<br />

oggi ad un centinaio di persone. La nostra azienda produceva<br />

bracciali per orologi, le casse venivano prodotte da altre ditte<br />

del ramo, con il tempo i nostri clienti si sono affinati, diventando<br />

di nicchia e di alta gamma, chiedendoci dei prodotti<br />

completi (casse e bracciali). Nel 1995 ci siamo trasferiti da<br />

Mendrisio a Chiasso, dove abbiamo rilevato un’azienda che<br />

produceva casse per orologi in ottone dal 1929, trasformando<br />

la produzione da ottone in oro (oggi CTB SA), così facendo<br />

abbiamo potuto riunire in un unico stabile le due aziende, qui<br />

in Via Como 1, e possiamo così soddisfare le esigenze dei<br />

nostri clienti”.<br />

Come viene gestita la vostra società?<br />

“La nostra struttura societaria prevede cinque dirigenti (ossia<br />

noi, soci fondatori) coadiuvati da un direttore tecnico e<br />

un direttore di produzione per la ditta CTB SA, dove ognuno<br />

dirige con competenza e autonomia un reparto specifico<br />

dell’azienda (amministrazione, vendita, produzione), settimanalmente<br />

vi sono delle riunioni tra i quadri per aggiornamenti<br />

sull’andamento dei singoli reparti. Questo modello di gestione<br />

responsabile ci ha aiutato anche nei momenti di crisi, poiché<br />

la struttura trasparente ci ha permesso di essere franchi e<br />

flessibili nella gestione dell’impresa”.<br />

8 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

iNvesteNdo NeL persoNaLe quaLificato,<br />

potremo risaLire veLocemeNte La chiNa<br />

Il lavoro di consolidamento della vostra posizione è<br />

stato efficace a fronte di quest’ultimo periodo…<br />

“La nostra esperienza, già maturata in precedenza, è stata<br />

fondamentale per la nostra società. Sulla scia del buon nome<br />

che Trecor è stata capace di conquistare negli anni, sia per la<br />

nostra gestione, sia per il lavoro professionale e specialistico<br />

dei nostri dipendenti, abbiamo costruito un’immagine e un posizionamento<br />

che ci hanno portato nuovi clienti da una parte e<br />

ci ha protetto dall’altra; in momenti come questi, dove la crisi<br />

regna sovrana… Anche se si stanno cominciando a vedere<br />

degli spiragli di luce in fondo al tunnel. Un altro dei nostri vantaggi<br />

competitivi è rappresentato dalla lavorazione artigianale<br />

dei nostri bracciali. Abbiamo un personale molto qualificato,<br />

che lavora egregiamente e sapientemente le materie prime.<br />

Siamo un’industria “atipica” per così dire: un’industria a lavorazione<br />

artigianale”.<br />

La crisi cos’ha prodotto? Solo danni?<br />

“È innegabile che ci sia la crisi e che abbia messo in ginocchio<br />

molte aziende. Le vendite sono rallentate, i consumi diminuiti.<br />

È però pure vero che si parla troppo di crisi e di negatività. Vi<br />

sono numerosi casi di esempi positivi di reazione alla crisi, una<br />

volta passato lo sconcerto iniziale e incassato il colpo. Aziende<br />

che hanno investito (e continuano a farlo) in nuovi commerci,<br />

nuovi mercati, nuovi prodotti e nel personale. Parlare e portare<br />

degli esempi di positività può essere un buon metodo per<br />

incrementare la fiducia nei mercati. Noi ad esempio, stiamo<br />

praticando la disoccupazione parziale perché dalla fine del<br />

2008, c’è stato un calo delle ordinazioni: le aziende del lusso<br />

stanno abbassando gli stock, e la produzione è diminuita,<br />

siamo in stand by. Ma non abbiamo provveduto a licenziamenti,<br />

stiamo e abbiamo investito nel personale e nelle risorse<br />

umane. Il nostro personale è molto qualificato, e se dovessimo<br />

perderlo, al momento della ripresa sarebbe davvero difficile<br />

riaverlo. Inoltre vediamo già delle buone prospettive per uscire<br />

da questa situazione di stallo. Dai nostri clienti, presenti alla<br />

fiera settoriale appena conclusasi a Basilea, abbiamo avuto<br />

notizie incoraggianti, le aspettative positive che avevamo sono<br />

confermate, e prevediamo che da settembre <strong>2009</strong> circa la<br />

situazione dovrebbe sbloccarsi.”<br />

Un esempio di risposta positiva alla crisi insomma.<br />

“Sì, esattamente. Anche nel 2008 avevamo investito in<br />

macchinari performanti, proprio perché crediamo in quello<br />

che facciamo e vogliamo farlo in modo eccellente. Vogliamo<br />

perseguire la via del “Made in Switzerland” e di pari passo<br />

consolidare la nostra posizione sul mercato. La crisi c’è stata e<br />

c’è. Ma vi sono delle strategie per arginarla ed uscire rafforzati<br />

dalla stessa: credendo nella propria azienda, nel personale<br />

qualificato, investendo nella ricerca e sviluppo, e non perdendo<br />

mai la fiducia in noi stessi”.

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