2009 - Cc-Ti
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Commercio estero Pagine a cura di Osec Ticino L’accordo è da considerarsi in complemento alla convenzione sulla protezione degli investimenti stipulata tra la Svizzera e l’Arabia Saudita entrata in vigore il 9 agosto 2008. L’Arabia Saudita rappresenta il secondo partner commerciale della Svizzera in Medio Oriente dopo gli Emirati Arabi Uniti. Nei confronti dell’Arabia Saudita, la Svizzera gode di un’importante eccedenza commerciale. Alla fine del 2008, le esportazioni svizzere verso tale paese si attestavano infatti a CHF 1’645 miliardi, mentre le importazioni dall’Arabia Saudita verso la Svizzera ammontavano solo a CHF 207 milioni. In confronto all’anno 2006, le esportazioni svizzere sono aumentate di oltre il 25%. Osec: informazioni export sull’Arabia Saudita www.osec.ch/internet/osec/de/home/export/countries/sa/export.html Sito web della Saudi Arabian General Investment Authority (SAGIA): www.sagia.gov.sa/english/ Accordo di libero scambio EFTA-Russia: avvio dei negoziati nell’autunno 2009 Secondo un comunicato stampa del Dipartimento federale dell’economia, i ministri dell’EFTA e della Russia hanno preso atto dei risultati positivi ai quali è giunto lo studio di fattibilità dell’apposito gruppo congiunto creato nel dicembre 2007. Hanno pertanto incaricato i loro esperti di predisporre congiuntamente i negoziati di libero scambio. Le parti hanno altresì convenuto di pubblicare un riassunto del rapporto di tale gruppo per presentare i principali risultati dei lavori. Le procedure interne volte a ottenere mandati dalle due parti sono attualmente in corso e l’avvio dei negoziati è previsto per l’autunno 2009. Lo studio elaborato dal gruppo di lavoro congiunto rileva che viste le relazioni economiche e commerciali esistenti e la complementarietà tra le economie delle parti, un accordo di libero scambio di ampia portata permetterebbe di beneficiare maggiormente del potenziale degli scambi, sia nel settore commercio di beni (inclusi i prodotti agricoli e i generi alimentari) e di servizi, sia nell’ambito degli investimenti. Studio di fattibilità: “Results of the analysis regarding the prospective of closer trade and investment relations between the Russian Federation and the EFTA States” www.news-service.admin.ch/NSBSubscriber/message/attachments/15689.pdf Comunicato stampa della Dipartimento federale dell’economia: “Positivo lo studio di fattibilità di un accordo di libero scambio AELS-Russia” www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msgid=26918 Svizzera/Russia: piano d’azione comune per l’economia All’inizio di luglio, Svizzera e Russia hanno firmato a Mosca un piano d’azione per la promozione delle relazioni economiche e commerciali tra i due paesi. Tale piano rappresenta la base per: • istituzionalizzare i contatti a livello ministeriale e amministrativo nonché tra le delegazioni economiche del settore privato; • intensificare lo scambio d’informazioni e la collaborazione a livello amministrativo e tra le associazioni di categoria; • avviare colloqui per l’elaborazione di nuovi trattati econo- 26 Ticino Business mici (in particolare di un accordo di libero scambio, che dovrebbe essere concluso non appena la Russia entrerà nell’Organizzazione mondiale del commercio OMC). Inoltre l’attenzione s’incentra sui seguenti temi: • promozione d’investimenti e tutela della proprietà intellettuale; • scambio d’informazioni sulle misure per la promozione delle PMI nonché tra gli uffici cantonali svizzeri per la promozione economica e i loro omologhi nelle regioni russe; • semplificazione del sistema doganale per beni e trasporti; • semplificazione delle procedure di certificazione; • scambio d’informazioni nei settori turistico e bancario. La Russia abolisce l’imposta sulla cifra d’affari all’importazione La Russia ha annunciato l’abolizione dell’imposta sulla cifra d’affari all’importazione per numerosi macchinari e apparecchi a partire dal 1° luglio 2009. La nuova regolamentazione riguarda un totale di 183 voci, prevalentemente prodotti senza equivalenti russi. Il decreto governativo pubblicato recentemente (n. 372) elenca tutti i macchinari, gli apparecchi e gli accessori esenti da tale imposta. Ne elenchiamo alcuni di seguito: • metallurgia: convertitori, macchine per fondere, lamine per tubi, forni a induzione, macchine utensili; • costruzione aeronautica: compressori, condizionatori, pompe, filtri d’aria, ventilatori; • costruzione navale: motori di comando, caldaie a vapore; • imballaggi/materie plastiche: macchine a iniezione, per imballaggio sotto vuoto e in pellicola; • energia: motori elettrici, generatori, generatori eolici; • tessili: macchine per il trattamento di filati tessili, telai; • edilizia: diversi bulldozer, caricatori frontali; • viticoltura: macchine per la raccolta dell’uva, torchi per vino e per mosto. Secondo il decreto, l’elenco delle macchine e degli apparecchi esentati dall’imposta sulla cifra d’affari all’importazione potrà essere ampliata oppure ristretta. Osec: informazioni export sulla Federazione Russa www.osec.ch/internet/osec/it/home/export/countries/ru/ export.html L’ungheria annuncia adeguamenti fiscali Il governo ungherese ha annunciato diversi adeguamenti fiscali per compensare le minori entrate fiscali, che prevedono tra l’altro: • aumento del tasso normale dell’IVA dal 20% al 25% (da inizio luglio 2009). Per i generi alimentari di base e il riscaldamento urbano sarà presumibilmente applicata in un primo tempo un’aliquota media del 18%; • riduzione dell’imposta globale sulle società al 19% (dal 2010). L’aliquota ammonta attualmente al 16% cui va aggiunta una tassa di solidarietà del 4%, per un totale del 20%; • calo degli oneri sociali a carico del datore di lavoro (a partire dal 2010); • incremento delle aliquote per i redditi alti; • riduzione delle aliquote per i redditi bassi. Secondo le prescrizioni delle autorità fiscali, il 90% dei contribuenti
approfitterà di una non meglio definita aliquota ridotta dal 2010; • preparazione di un’imposta fondiaria. Ricordiamo che tra Svizzera e Ungheria è in vigore un trattato sulla doppia imposizione. Per maggiori informazioni, si prega di contattare l’Amministrazione federale delle contribuzioni all’indirizzo e-mail ist@estv.admin.ch. EORI: sistema di numerazione doganale unitaria per tutti gli stati membri dell’uE Dal 1° novembre 2009 vigerà nell’UE un sistema di numerazione doganale unitaria per la registrazione e l’identificazione degli operatori economici regolamentato dall’ordinanza (EG) 312/2009. Il cosiddetto “Economic Operators Registration and Identification Number” (EORI) sostituirà i numeri doganali nazionali finora in vigore. Il nuovo sistema EORI è una regolamentazione interna dell’UE. Fondamentalmente per le imprese svizzere che esportano nell’UE o importano dall’UE non cambierà niente. La modifica riguarda unicamente le imprese svizzere in contatto diretto con le dogane di uno stato membro dell’UE (ossia che provvedono direttamente allo sdoganamento) e con un numero doganale proprio. Si tratta prevalentemente di spedizionieri e di taluni esportatori, che sono già stati contattati dalle autorità doganali europee. Il numero d’identificazione a 17 cifre sarà composto dalla sigla dello stato e da dati in sequenza alfanumerica. In determinati paesi, il numero doganale esistente sarà integrato nel numero d’identificazione EORI. Presupposto per la generazione del numero EORI è l’accordo scritto dell’impresa, che permetterà di inoltrare i propri dati alla banca dati dell’UE. In particolare è richiesta l’autorizzazione di trasmettere in futuro i dati principali alla commissione europea affinché, in caso di necessità, siano a disposizione delle autorità di altri stati membri. Ordinanza per la determinazione del codice doganale dell’UE (Ordinanza (EG) 312/2009): http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L: 2009:098:0003:0023:DE:PDF Rapporto economico 2008/2009 Italia Il rapporto economico relativo all’Italia, edito dall’Ambasciata Svizzera a Roma, illustra il contesto economico nazionale, gli accordi internazionali e regionali, il commercio estero, gli investimenti diretti, la promozione commerciale, economica e turistica. Elenca inoltre i link utili per informazioni sulle statistiche, i ministeri, il governo, le autorità di controllo, la promozione commerciale, le associazioni, le camere di commercio, i giornali e le agenzie di stampa. Il rapporto è corredato da tabelle sulla struttura dell’economia, i partner commerciali e i principali investitori. Il rapporto può essere scaricato in formato pdf dal sito dell’Osec come segue: www.osec.ch/content/internet/osec/it/home/export/countries/it/export.html > informazioni export > rapporti economici/ settoriali > download Brasile: il programma d’investimento PAC All’inizio del suo mandato nel 2007, il Presidente Lula ha lanciato il “Programma di accelerazione della crescita” (Programa de aceleração do crecimento, PAC). Tale programma comprende investimenti per un ammontare di R$ 646 miliardi tra il 2007-2010, soprattutto nei settori della produzione di energia (petrolio, energia idroelettrica) e della sua distribuzione (elettricità), dell’infrastruttura di trasporto (autostrade, ferrovie, porti) nonché dell’approvvigionamento idrico e dell’evacuazione delle acque luride. In seguito al PAC, il volume degli investimenti del governo federale è aumentato dallo 0,64% (2006) a più dell’1% del PIL (2008). Contestualmente, la società petrolifera statale Petrobras ha incrementato i propri investimenti dallo 0,76% all’1,1% del PIL. Alcuni progetti del PAC sono realizzati nell’ambito di partenariati pubblico-privati (PPP) in collaborazione con imprese private. Inoltre, a inizio 2009 il Presidente Lula ha lanciato un ampio programma per la costruzione di un milione di abitazioni sociali, prevalentemente nel sudest e nel nordest del paese, con investimenti per un ammontare di EUR 11 miliardi. Le imprese edili e i fornitori di tali progetti potranno avvalersi del sostegno dello Stato: la banca nazionale per lo sviluppo BNDES accorda crediti alle imprese edili e ai fornitori a determinate condizioni. Inoltre, i materiali da costruzione saranno provvisoriamente esenti da imposte (IPI). La presentazione “Major Investment Opportunities in Infrastructure” può essere scaricata in formato pdf dal sito dell’Osec come segue: www.osec.ch/internet/osec/fr/home/export/countries/br/export/invest.html > informations export > investissements > téléchargements uSA: programma di risparmio energetico per gli ospedali Gli ospedali americani consumano troppa energia. Per porvi rimedio è stata pertanto lanciata un’alleanza del Dipartimento dell’energia statunitense con gli enti ospedalieri, la “Hospital Energy Alliance”. Scopo dell’alleanza è di sensibilizzare il settore sanitario e ridurre drasticamente il consumo di energia elettrica soprattutto negli ospedali, applicando ampie misure di risparmio energetico. S’intende in particolare promuovere l’utilizzo di materiali, prodotti e tecnologie di efficacia energetica in tutti i settori ospedalieri e durante l’intera durata di vita di un edificio, dall’edificazione alla ristrutturazione fino all’esercizio e alla manutenzione. Visto il consumo energetico ancora eccezionalmente alto in questo settore, le relative prescrizioni richiederanno importanti investimenti sull’arco di parecchi anni. Attualmente il consumo energetico degli ospedali statunitensi è 2,5 volte maggiore di quello degli stabilimenti industriali. La bolletta elettrica degli ospedali ammonta a 5 miliardi di dollari, il che rappresenta mediamente l’1% fino al 2% dei costi di gestione o, a stima, il 15% degli utili ospedalieri. La “Hospital Energy Alliance” risulta essere la terza alleanza energetica fondata dal ministero dell’energia statunitense in stretta collaborazione con il settore privato, in aggiunta ad accordi analoghi stipulati con i commercianti al dettaglio e con le principali società immobiliari del paese. Queste convenzioni fanno parte della “Net-Zero Energy Commercial Building Initiative”, che ha l’obiettivo di promuovere la costruzione e l’allestimento di industrie verdi negli Stati Uniti entro il 2025. 27
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approfitterà di una non meglio definita aliquota ridotta<br />
dal 2010;<br />
• preparazione di un’imposta fondiaria.<br />
Ricordiamo che tra Svizzera e Ungheria è in vigore un trattato<br />
sulla doppia imposizione. Per maggiori informazioni, si prega<br />
di contattare l’Amministrazione federale delle contribuzioni<br />
all’indirizzo e-mail ist@estv.admin.ch.<br />
EORI: sistema di numerazione doganale unitaria per<br />
tutti gli stati membri dell’uE<br />
Dal 1° novembre <strong>2009</strong> vigerà nell’UE un sistema di numerazione<br />
doganale unitaria per la registrazione e l’identificazione<br />
degli operatori economici regolamentato dall’ordinanza (EG)<br />
312/<strong>2009</strong>. Il cosiddetto “Economic Operators Registration<br />
and Identification Number” (EORI) sostituirà i numeri doganali<br />
nazionali finora in vigore.<br />
Il nuovo sistema EORI è una regolamentazione interna<br />
dell’UE. Fondamentalmente per le imprese svizzere che<br />
esportano nell’UE o importano dall’UE non cambierà niente.<br />
La modifica riguarda unicamente le imprese svizzere in<br />
contatto diretto con le dogane di uno stato membro dell’UE<br />
(ossia che provvedono direttamente allo sdoganamento) e<br />
con un numero doganale proprio. Si tratta prevalentemente<br />
di spedizionieri e di taluni esportatori, che sono già stati<br />
contattati dalle autorità doganali europee.<br />
Il numero d’identificazione a 17 cifre sarà composto dalla<br />
sigla dello stato e da dati in sequenza alfanumerica. In determinati<br />
paesi, il numero doganale esistente sarà integrato<br />
nel numero d’identificazione EORI. Presupposto per la generazione<br />
del numero EORI è l’accordo scritto dell’impresa, che<br />
permetterà di inoltrare i propri dati alla banca dati dell’UE.<br />
In particolare è richiesta l’autorizzazione di trasmettere in<br />
futuro i dati principali alla commissione europea affinché, in<br />
caso di necessità, siano a disposizione delle autorità di altri<br />
stati membri.<br />
Ordinanza per la determinazione del codice doganale<br />
dell’UE (Ordinanza (EG) 312/<strong>2009</strong>):<br />
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:<br />
<strong>2009</strong>:098:0003:0023:DE:PDF<br />
Rapporto economico 2008/<strong>2009</strong> Italia<br />
Il rapporto economico relativo all’Italia, edito dall’Ambasciata<br />
Svizzera a Roma, illustra il contesto economico nazionale,<br />
gli accordi internazionali e regionali, il commercio estero, gli<br />
investimenti diretti, la promozione commerciale, economica<br />
e turistica. Elenca inoltre i link utili per informazioni sulle<br />
statistiche, i ministeri, il governo, le autorità di controllo,<br />
la promozione commerciale, le associazioni, le camere di<br />
commercio, i giornali e le agenzie di stampa. Il rapporto è<br />
corredato da tabelle sulla struttura dell’economia, i partner<br />
commerciali e i principali investitori.<br />
Il rapporto può essere scaricato in formato pdf dal sito<br />
dell’Osec come segue:<br />
www.osec.ch/content/internet/osec/it/home/export/countries/it/export.html<br />
> informazioni export > rapporti economici/<br />
settoriali > download<br />
Brasile: il programma d’investimento PAC<br />
All’inizio del suo mandato nel 2007, il Presidente Lula ha<br />
lanciato il “Programma di accelerazione della crescita”<br />
(Programa de aceleração do crecimento, PAC). Tale programma<br />
comprende investimenti per un ammontare di R$<br />
646 miliardi tra il 2007-2010, soprattutto nei settori della<br />
produzione di energia (petrolio, energia idroelettrica) e della<br />
sua distribuzione (elettricità), dell’infrastruttura di trasporto<br />
(autostrade, ferrovie, porti) nonché dell’approvvigionamento<br />
idrico e dell’evacuazione delle acque luride.<br />
In seguito al PAC, il volume degli investimenti del governo<br />
federale è aumentato dallo 0,64% (2006) a più dell’1% del<br />
PIL (2008). Contestualmente, la società petrolifera statale<br />
Petrobras ha incrementato i propri investimenti dallo 0,76%<br />
all’1,1% del PIL. Alcuni progetti del PAC sono realizzati<br />
nell’ambito di partenariati pubblico-privati (PPP) in collaborazione<br />
con imprese private.<br />
Inoltre, a inizio <strong>2009</strong> il Presidente Lula ha lanciato un ampio<br />
programma per la costruzione di un milione di abitazioni<br />
sociali, prevalentemente nel sudest e nel nordest del paese,<br />
con investimenti per un ammontare di EUR 11 miliardi. Le<br />
imprese edili e i fornitori di tali progetti potranno avvalersi<br />
del sostegno dello Stato: la banca nazionale per lo sviluppo<br />
BNDES accorda crediti alle imprese edili e ai fornitori<br />
a determinate condizioni. Inoltre, i materiali da costruzione<br />
saranno provvisoriamente esenti da imposte (IPI).<br />
La presentazione “Major Investment Opportunities in Infrastructure”<br />
può essere scaricata in formato pdf dal sito<br />
dell’Osec come segue:<br />
www.osec.ch/internet/osec/fr/home/export/countries/br/export/invest.html<br />
> informations export > investissements ><br />
téléchargements<br />
uSA: programma di risparmio energetico per gli<br />
ospedali<br />
Gli ospedali americani consumano troppa energia. Per porvi<br />
rimedio è stata pertanto lanciata un’alleanza del Dipartimento<br />
dell’energia statunitense con gli enti ospedalieri, la “Hospital<br />
Energy Alliance”. Scopo dell’alleanza è di sensibilizzare<br />
il settore sanitario e ridurre drasticamente il consumo di<br />
energia elettrica soprattutto negli ospedali, applicando ampie<br />
misure di risparmio energetico. S’intende in particolare<br />
promuovere l’utilizzo di materiali, prodotti e tecnologie di<br />
efficacia energetica in tutti i settori ospedalieri e durante<br />
l’intera durata di vita di un edificio, dall’edificazione alla ristrutturazione<br />
fino all’esercizio e alla manutenzione.<br />
Visto il consumo energetico ancora eccezionalmente alto in<br />
questo settore, le relative prescrizioni richiederanno importanti<br />
investimenti sull’arco di parecchi anni. Attualmente il<br />
consumo energetico degli ospedali statunitensi è 2,5 volte<br />
maggiore di quello degli stabilimenti industriali. La bolletta<br />
elettrica degli ospedali ammonta a 5 miliardi di dollari, il<br />
che rappresenta mediamente l’1% fino al 2% dei costi di<br />
gestione o, a stima, il 15% degli utili ospedalieri.<br />
La “Hospital Energy Alliance” risulta essere la terza alleanza<br />
energetica fondata dal ministero dell’energia statunitense in<br />
stretta collaborazione con il settore privato, in aggiunta ad<br />
accordi analoghi stipulati con i commercianti al dettaglio<br />
e con le principali società immobiliari del paese. Queste<br />
convenzioni fanno parte della “Net-Zero Energy Commercial<br />
Building Initiative”, che ha l’obiettivo di promuovere la costruzione<br />
e l’allestimento di industrie verdi negli Stati Uniti<br />
entro il 2025.<br />
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