10.06.2013 Views

2009 - Cc-Ti

2009 - Cc-Ti

2009 - Cc-Ti

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Ospite<br />

Intervista di Lisa Pantini con l’Avv. Fabio Abate, Consigliere nazionale, Membro della Delegazione di controllo Alptransit<br />

12 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

aLptranSit, StraDe e autoStraDe:<br />

Scenari Di mobiLità<br />

Quanto si è speso finora per Alptransit?<br />

“La Delegazione di controllo lavora seguendo l’evoluzione<br />

della previsione dei costi finali, nonché evidentemente i<br />

crediti concessi. Il processo dinamico di avanzamento<br />

del progetto non permette di accertare a titolo immediato<br />

gli importi spesi, i quali sono di competenza della committenza.<br />

Tuttavia, ai sensi dell’ultimo rapporto, posso<br />

precisare che i costi si distinguono in costi del progetto<br />

ed in costi di finanziamento. I primi comprendono i costi<br />

sui quali i responsabili del medesimo progetto possono<br />

influire e sono quanto viene seguito ed approfondito dalla<br />

politica. Mentre i costi di finanziamento esulano dalla<br />

sfera di influenza diretta dei responsabili del progetto,<br />

poiché sono in buona sostanza le spese dovute al rincaro,<br />

gli interessi intercalari e l’imposta sul valore aggiunto.<br />

Relativamente alle cifre, al 31.12.2008 i presunti costi<br />

del progetto al termine dell’opera calcolati dall’Ufficio<br />

federale dei trasporti, ammontano a 18 miliardi e 685<br />

milioni. Vale a dire il 62% in più rispetto ai costi iniziali<br />

previsti nel 1998. L’aumento si giustifica con modifiche<br />

del progetto (ad esempio la creazione di un secondo tubo<br />

al tunnel di base del Ceneri), con esigenze dettate dalla<br />

sicurezza, oppure con l’insorgere di problemi di carattere<br />

geologico”.<br />

Resta ancora insoluto il problema del proseguimento<br />

a Sud della linea ferroviaria veloce. Cosa si prevede<br />

a tal proposito?<br />

“Per quanto riguarda il problema del proseguimento a Sud,<br />

occorre precisare che sussiste il principio della territorialità,<br />

deciso durante la sessione delle Camere federali nel<br />

marzo del 2001 a Lugano. Ciò significa che ogni Stato<br />

progetta, costruisce e finanzia unicamente sul proprio territorio<br />

giurisdizionale. Sono stati riscontrati ritardi a seguito<br />

di ricorsi contro la delibera relativa alla realizzazione di uno<br />

studio di fattibilità e opportunità per valutare i tracciati<br />

alternativi della linea ferroviaria tra Lugano e Chiasso. La<br />

prima fase di studio si è comunque ultimata nel dicembre<br />

del 2008 e sono state poste in consultazione 4 varianti,<br />

il cui costo varia da 5 a 5,5 miliardi. I risultati dell’analisi<br />

comparata delle stesse varianti dovrebbero essere disponibili<br />

all’inizio del prossimo anno. Sussistono comunque<br />

incertezze per quanto riguarda la tratta a Sud di Chiasso.<br />

Non sempre giungono dai nostri vicini italiani segnali di<br />

convinzione per quanto riguarda l’importanza di questa<br />

tratta e che gioca un ruolo determinante per la capacità di<br />

tutta la linea. Mi auguro che questa tratta ottenga la giusta<br />

attenzione e venga riconosciuta quale elemento prioritario<br />

sull’asse Nord-Sud”.<br />

Alptransit sarà effettivamente in grado di assorbire la<br />

maggior parte del traffico merci o la Svizzera, per la<br />

sua conformazione geografica, necessiterà anche di<br />

un potenziamento della sua rete stradale?<br />

“Alptransit è stata voluta dal Popolo Svizzero e concepita,<br />

affinché il traffico di transito pesante possa essere<br />

trasferito dalla strada alla ferrovia. Lungo le Alpi non è<br />

possibile un potenziamento della rete autostradale, senza<br />

modificare la costituzione. E mi riferisco al raddoppio del<br />

tunnel autostradale del San Gottardo, il quale attualmente<br />

sarebbe possibile unicamente con la creazione di due<br />

tunnel a corsia semplice. Il Parlamento sta analizzando<br />

questa soluzione. Ritornando ad Alptransit, la capacità di<br />

un’opera che sarà in esercizio unicamente fra 10 anni non<br />

è valutabile con precisione. Il traffico delle merci si sviluppa<br />

a dipendenza della congiuntura. In Svizzera, creare un<br />

conflitto tra strada e ferrovia dinnanzi ad un problema così<br />

delicato come il raddoppio autostradale del San Gottardo,<br />

nonché ad un progetto di oltre 18 miliardi come Alptransit,<br />

significherebbe sviluppare un dibattito sterile che non<br />

porterebbe alcun beneficio ad entrambi i settori”.<br />

Secondo lei è mancato qualcosa in generale nella<br />

politica federale per i trasporti pubblici e privati?<br />

“Non dobbiamo dimenticare che la responsabilità dei trasporti<br />

pubblici non spetta unicamente alla Confederazione,<br />

bensì anche ai Cantoni ed ai Comuni. Oggi, soprattutto<br />

nei grossi agglomerati urbani, si pagano errori di pianificazione<br />

risalenti all’inizio degli anni ’70. L’urbanizzazione<br />

dell’Altopiano ha generato ancor più traffico, il quale ha<br />

potuto beneficiare di un interessante sviluppo della rete<br />

ferroviaria, la quale è sottodotata rispetto alla domanda<br />

sempre più crescente. Tuttavia, la rete autostradale non è<br />

adeguatamente strutturata e non a caso quotidianamente<br />

si constatano intasamenti che non permettono di preservare<br />

la qualità di vita delle zone adiacenti le grosse arterie<br />

di traffico, e nemmeno aiutano l’economia, la quale deve<br />

poter contare su una rete di mobilità efficace. Probabilmente<br />

in passato è stata sottovalutata l’importanza dello<br />

sviluppo dell’asse nord sud, così come l’enorme sviluppo<br />

degli agglomerati, in cui oggi vive il 70% della Popolazione<br />

Svizzera”.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!