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2009 - Cc-Ti

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Il tema: dossier trasporti<br />

Tutto si può dire, tranne che la Svizzera non disponga<br />

di un sistema di trasporti all’avanguardia. Soprattutto se<br />

confrontate con altre realtà europee, la qualità delle infrastrutture<br />

svizzere è da definirsi eccellente, addirittura<br />

lussuosa: a conferma di ciò, il nostro modello viene spesso<br />

definito con un po’ di invidia... “primatista mondiale”.<br />

Come tutto, anche questo ha il suo costo. Nel 2008 la<br />

voce “costi dei trasporti”, la seconda più importante nel<br />

budget della Confederazione dopo la previdenza sociale,<br />

ha raggiunto gli 8 miliardi di franchi. Cifra che raddoppia<br />

se si considerano anche le spese di Cantoni e Comuni.<br />

In un contesto sempre più globale, un sistema di trasporti<br />

efficiente può risultare un valore inestimabile per<br />

la competitività dell’economia nazionale. Anche il resto<br />

dell’Europa sembra abbia capito la crescente importanza<br />

di una politica dei trasporti: a testimonianza di questo negli<br />

ultimi 30 anni è stata sviluppata una rete transnazionale<br />

per treni ad alta velocità che ha ridotto notevolmente<br />

i tempi di viaggio tra le maggiori capitali europee. La<br />

concorrenzialità con il trasporto aereo, porta oggi la quota<br />

di mercato in alcuni tratti (ad esempio Parigi – Bruxelles)<br />

a superare il 90%.<br />

La Svizzera, isola viaria<br />

Parallelamente, la Svizzera negli ultimi anni ha investito<br />

notevoli risorse in una strategia ferroviaria tutta sua. Con<br />

Ferrovia 2000 e con l’introduzione del nuovo orario nel<br />

2004 si è concluso un processo di sviluppo della rete<br />

ferroviaria interna, efficientissima e lussuosissima. La<br />

raggiungibilità delle zone più discoste è stata incrementata,<br />

le coincidenze locali moltiplicate, gli orari resi più<br />

fitti. Il sistema dei “nodi ferroviari”, che consiste nell’arrivo<br />

dei treni e dei bus nelle principali stazioni della rete<br />

svizzera poco prima dell’ora piena e della mezz’ora per<br />

ripartire poco dopo, permette coincidenze perfette e di<br />

conseguenza una riduzione del tempo di viaggio. Il costo<br />

della prima tappa di Ferrovia 2000, conclusasi nel 2004,<br />

ammontava ad oltre 7 miliardi di franchi. Tuttavia, oltre<br />

ai costi miliardari, la fattura da pagare è la mancata integrazione<br />

nella rete ferroviaria europea, la totale assenza<br />

di una rete ad alta velocità e soprattutto, considerando<br />

anche le crescenti difficoltà delle compagnie aeree, il<br />

rischio di un isolamento viario dai principali mercati euro-<br />

8 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

i traSporti Svizzeri.<br />

primatiSti… LocaLi<br />

pei. Infatti, sono stati previsti soltanto dei “collegamenti”<br />

alla rete europea, destinando importi ridicoli rispetto a<br />

quelli sopracitati. Conseguentemente non sorprende che<br />

i nostri vicini non mostrino alcun interesse a collegarsi<br />

con il nostro sistema ferroviario e dunque investire fino<br />

almeno alle frontiere svizzere.<br />

L’eccessiva attenzione verso l’interno e l’assenza di una<br />

politica internazionale sul tema dei trasporti si riflette<br />

nell’annosa questione dello sbocco a Sud del tragitto<br />

Alptransit. Sono ancora diverse le ipotesi al vaglio delle<br />

autorità, ma l’unica sicurezza è quella che al momento<br />

dell’apertura del traforo ferroviario del Gottardo nel 2017,<br />

tassello principale del progetto Alptransit, a Sud del Monte<br />

Ceneri si procederà sulla vecchia linea e dunque non<br />

si beneficerà dell’aumento delle capacità di trasporto annunciate<br />

in sede di previsione.<br />

Il trasferimento del traffico<br />

Elemento fondamentale, e per molti fiore all’occhiello,<br />

della politica dei trasporti svizzera, è l’ambito trasferimento<br />

delle merci dalla strada alla rotaia approvato dal<br />

popolo nel 1998. Per il raggiungimento di questo scopo<br />

si sono introdotte una serie di misure, tra cui la più nota<br />

e discussa: la tassa sul traffico pesante commisurata alle<br />

prestazioni (TTPCP). Obiettivo dichiarato: la limitazione<br />

dei camion che superano le Alpi svizzere a 650'000 unità<br />

annue entro il <strong>2009</strong>. I risultati sono una “Waterloo”.<br />

Nel 2008, attraverso le Alpi svizzere sono transitati oltre<br />

1 milione e 200 mila camion, quasi il doppio rispetto<br />

all’obiettivo prefissato, solo il 10% in meno rispetto<br />

all’anno 2000 (prima dell’introduzione della TTPCP).<br />

Questa leggera diminuzione è dovuta all’aumento del<br />

peso consentito, che dalle 28t ha raggiunto dapprima<br />

le 34t e in seguito le 40t. Il quadro si rivela molto più<br />

preoccupante se consideriamo le quantità di merci trasportate<br />

attraverso le Alpi. Tra il 2000 e il 2007, la strada<br />

ha aumentato molto più sensibilmente la propria parte<br />

rispetto alla rotaia: su quest’ultima, nel 2007 sono stati<br />

trasportati 25,3 milioni di tonnellate di merci, il 22% in<br />

più rispetto all’anno 2000, mentre la strada, nello stesso<br />

periodo, ha fatto registrare addirittura un incremento del<br />

60% (!) passando da 8,9 a oltre 14 milioni di tonnellate.<br />

Insomma, la politica ha fallito clamorosamente. I motivi

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