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2009 - Cc-Ti

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Ospite<br />

Intervista di Lisa Pantini con il Dr. Thomas Held,<br />

Direttore del think tank Avenir Suisse<br />

Quali sono i fattori competitivi che in Svizzera<br />

bisognerebbe potenziare?<br />

“Quale possibile conseguenza della crisi negli ultimi<br />

tempi si è parlato spesso, in particolare nel caso<br />

della Svizzera, di un ridimensionamento del settore<br />

finanziario. Alla luce della contrazione mondiale dei<br />

patrimoni e della riduzione dei margini in seguito a<br />

costi regolamentari più ingenti (dettati ad esempio<br />

da requisiti più restrittivi in termini di capitale proprio),<br />

anche Avenir Suisse ha prudentemente accettato<br />

la tesi di un ridimensionamento strutturale<br />

del settore nell’ordine del 10-15%. È chiaro però<br />

che questo evento, a fronte del peso straordinariamente<br />

elevato che il settore assume in Svizzera,<br />

comporterebbe una diminuzione del PIL nell’ordine<br />

del 1-2%. Da tutto ciò sorge spontanea la domanda<br />

relativa alle possibilità di una «nuova creazione di<br />

valore aggiunto», come sottolineano ripetutamente<br />

gli stessi rappresentanti del «Werkplatz Schweiz».<br />

Oltre alla promozione dell’innovazione nel settore<br />

industriale, non si dovrebbero tuttavia dimenticare<br />

in questo contesto neppure i servizi altamente<br />

specializzati prodotti nel nostro Paese. A questo<br />

proposito si dovrebbe riflettere soprattutto su come<br />

orientare più spiccatamente al mercato e rendere<br />

dunque anche più facilmente «esportabili» i settori<br />

prevalentemente statalizzati della formazione e nel<br />

settore sanitario. Ciò presuppone naturalmente il<br />

varo di importanti riforme, come l’autonomizzazione<br />

delle università e degli ospedali dalle rispettive<br />

dipendenze cantonali”.<br />

Cioccolato, coltellini svizzeri, ex-Swissair,<br />

formaggio, ecc. erano i marchi dell’immagine<br />

svizzera. Quali sono oggi i simboli del “Made in<br />

Switzerland” e della “svizzerità”?<br />

“Al di là dell’industria orologiera, nota a livello universale,<br />

vi sono tuttavia anche molti marchi hightech,<br />

invenzioni e applicazioni che riscuotono successo<br />

a livello internazionale. Ma, soprattutto, esi-<br />

14 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

stono istituzioni eccellenti come i nostri Politecnici<br />

federali che simboleggiano la «swissness», senza<br />

dimenticare prestazioni individuali come quelle realizzate<br />

da famosi architetti svizzeri o da apprendisti<br />

di successo in occasione delle Olimpiadi dei<br />

mestieri”.<br />

Nell’ultimo studio del Credit Suisse, il <strong>Ti</strong>cino perde<br />

velocità nella classifica della localizzazione,<br />

soprattutto per livello generale di istruzione e<br />

collegamenti stradali. In che misura questi fattori<br />

rischiano di pregiudicare il futuro del Cantone?<br />

“I confronti regionali e cantonali trascurano probabilmente<br />

la posizione unica del <strong>Ti</strong>cino all’interno della<br />

Svizzera. Tra questi elementi di unicità figura per<br />

definizione anche la sua particolare topografia. Non<br />

sono sicuro che sia giusto esigere solo per questo<br />

una sempre maggiore estensione dei collegamenti<br />

stradali. Lo sviluppo del <strong>Ti</strong>cino, ma anche di altre<br />

località della Svizzera dimostra che le autostrade<br />

e i collegamenti ferroviari veloci portano allo spopolamento<br />

di alcune località. Il futuro del <strong>Ti</strong>cino<br />

– come peraltro anche quello di molti altri cantoni<br />

caratterizzati da un’economia più debole – dipende<br />

a mio parere dalla loro capacità di instaurare una<br />

collaborazione di successo, rispettivamente dalla<br />

loro integrazione economica con i centri di crescita,<br />

in particolare con l’area metropolitana di Zurigo.<br />

Un esempio è quello della Svizzera centrale dove<br />

la sua utilità potenziale viene identificata oggi nel<br />

suo ruolo di «fornitore», di regione di residenza e<br />

di luogo di vacanza per il polo di Zurigo. Penso che<br />

un nuovo rafforzamento del legame economico, ma<br />

anche personale e culturale del <strong>Ti</strong>cino con «Zurigo»<br />

(che notoriamente non comprende soltanto il Cantone!)<br />

offrirebbe in ultima analisi più vantaggi di tante<br />

lamentele sulla condizione di minoranza del <strong>Ti</strong>cino<br />

trascurata da Berna. E se sfruttata nel modo giusto,<br />

la NFTA creerà presupposti del tutto nuovi per un<br />

tale rafforzamento dell’integrazione Nord-Sud”.

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