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2009 - Cc-Ti

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Editoriale<br />

di Luca Albertoni, Direttore della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

4 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

COmpetitivi! Sì, nO, ma, fOrSe…<br />

Il tema portante di questo numero di<br />

<strong>Ti</strong>cino Business è la competitività e<br />

non poteva essere altrimenti viste le discussioni<br />

scatenate qualche settimana<br />

fa da uno studio di Credit Suisse sulla<br />

competitività dei Cantoni svizzeri. Già<br />

lo scorso mese abbiamo commentato<br />

lo studio stesso. Ora abbiamo ritenuto<br />

che fosse opportuno approfondire il<br />

tema, affrontandolo da diversi punti di<br />

vista, soprattutto per capire dove siamo<br />

veramente e cosa dobbiamo assolutamente<br />

intraprendere per non accumulare<br />

eccessivi ritardi rispetto alla concorrenza<br />

nazionale ed internazionale.<br />

Non vi sono ricette miracolose e tutto<br />

ruota evidentemente attorno alla solita<br />

questione, cioè l’attrattività data dalle<br />

cosiddette condizioni-quadro (termine<br />

forse abusato, ma che riassume bene<br />

il concetto). In altre parole, il “pacchetto”<br />

che comprende la fiscalità, la<br />

qualità di vita, le vie di comunicazione,<br />

l’accessibilità e l’efficienza dei servizi,<br />

la sicurezza, ecc.. Non si tratta quindi<br />

di scoprire fattori particolarmente nuovi<br />

né di inventare ulteriori categorie di<br />

elementi da considerare importanti. È<br />

piuttosto necessario capire quali sono<br />

state le evoluzioni passate e recenti che<br />

sembrano aver indebolito la competitività<br />

del nostro Cantone e come porvi<br />

rimedio senza perdersi in diatribe politiche<br />

lunghe decenni. Il vero problema<br />

sta probabilmente proprio qui. A furia<br />

di crogiolarci nei nostri problemi (o presunti<br />

tali) cantonali, abbiamo perso di<br />

vista quello che ci circonda, arrovellandoci<br />

soprattutto sui rischi delle nuove<br />

realtà internazionali, tralasciando di valutare<br />

e sfruttare le opportunità che il<br />

contesto ci offre, grazie alle peculiarità<br />

svizzere e ticinesi. Più che un problema<br />

di competitività vero e proprio sui<br />

singoli punti delle condizioni-quadro,<br />

è quindi avantutto necessario rimettere<br />

in discussione l’approccio verso le<br />

dinamiche che portano alla creazione<br />

rispettivamente al mantenimento e al<br />

miglioramento di tali condizioni. Le discussioni,<br />

anche accese, sono il sale<br />

della democrazia ed è un bene che sia<br />

così. I confronti per il mero gusto della<br />

polemica, le divisioni a prescindere dalla<br />

validità delle idee, gli eccessivi particolarismi<br />

sono invece palle al piede<br />

pesantissime nell’ottica dello sviluppo<br />

in senso lato del Cantone. Che i tempi<br />

della politica siano più lunghi di quelli<br />

dell’economia è un fatto assodato ed<br />

inevitabile. Quando però si trasformano<br />

in tempi biblici, la situazione diventa<br />

insostenibile e l’economia non può più<br />

contare su quella stabilità necessaria<br />

alla crescita propria e, di conseguenza,<br />

del territorio in cui opera. Ovvio quindi<br />

che le imprese cerchino soluzioni alternative<br />

altrove. Sarebbe pericoloso ignorare<br />

o anche solo sottovalutare questo<br />

rischio.<br />

Malgrado tutto, vogliamo credere che<br />

il <strong>Ti</strong>cino abbia ancora buone carte da<br />

giocarsi sul terreno della competitività,<br />

per cui il titolo di copertina di questo <strong>Ti</strong>cino<br />

Business volutamente reca il punto<br />

esclamativo e non quello interrogativo.<br />

Si tratta di un’esortazione a lottare,<br />

ma anche di una constatazione basata<br />

sull’osservazione quotidiana delle varie<br />

realtà aziendali che operano nel nostro<br />

Cantone. Malgrado i tempi difficili, possiamo<br />

infatti constatare un notevole dinamismo,<br />

una voglia di fare impresa,<br />

di aprirsi su nuovi mercati e quindi su<br />

nuovi sbocchi commerciali. Numerosi<br />

sono gli indicatori in questo senso.<br />

Basti pensare al successo riscontrato<br />

dalla misura cantonale di sostegno per<br />

chi partecipa a fiere, confermato dal<br />

contemporaneo aumento dei certificati<br />

doganali per l’esportazione temporanea<br />

di materiale destinato a questo genere<br />

di eventi. Anche le cifre assolute del<br />

settore delle esportazioni, il più colpito<br />

dalla difficile situazione internazionale,<br />

attestano che le aziende combattono<br />

alacremente. Una riduzione media del

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