2009 - Cc-Ti
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Sostegno dai consumi nel 2010, ma quasi senza<br />
impulsi di crescita<br />
Il peggioramento della sicurezza del posto di lavoro penalizza<br />
i consumi, che tuttavia registreranno deboli impulsi<br />
di crescita anche nel 2010 (+0,6% rispetto all'anno precedente).<br />
I consumi privati riguardano, per quasi due terzi,<br />
beni e servizi a cui le persone non vogliono o non possono<br />
rinunciare immediatamente in caso di minore sicurezza<br />
riguardo al posto di lavoro. Inoltre, i pagamenti dell'assicurazione<br />
contro la disoccupazione mitigano quantomeno<br />
l'assenza di un reddito dovuto alla perdita del lavoro, garantendo<br />
i consumi di base. Inoltre, le famiglie svizzere non<br />
sono eccessivamente indebitate e anche nel 2010 la base<br />
di consumo aumenterà in conseguenza dell'immigrazione.<br />
Come già lo scorso anno, anche nel 2010 il consumo<br />
statale contribuirà positivamente alla crescita. Il maggior<br />
onere per l'assistenza negli Uffici del lavoro e in ambito<br />
sociale, nonché i supplementi di spesa per il personale in<br />
conseguenza delle misure congiunturali di stabilizzazione,<br />
faranno aumentare le spese statali per consumi dell'1%.<br />
Stabilizzazione delle esportazioni dopo il crollo –<br />
primi impulsi di crescita nel 2010<br />
Secondo le previsioni degli economisti del Credit Suisse,<br />
con un dato percentuale del 12,7% la statistica delle<br />
esportazioni presenterà nel <strong>2009</strong> il calo più marcato nella<br />
storia delle rilevazioni dal 1949 in poi. Questo valore eccezionale<br />
impedisce tuttavia di mettere a fuoco l'evoluzione<br />
effettiva. Il livello delle esportazioni, che aveva iniziato a<br />
scendere già a fine 2008, si è frattanto stabilizzato, anche<br />
se a un basso livello. Il tasso di crescita annuo negativo<br />
nel <strong>2009</strong> verrà pertanto superato tramite un effetto di<br />
base. Esattamente come la recessione è stata importata,<br />
anche i segnali di ripresa in Svizzera proverranno dall'estero.<br />
Grazie alla sua competitività, l'economia svizzera delle<br />
esportazioni può beneficiare direttamente del risveglio della<br />
domanda nei Paesi di sbocco. Per il 2010 gli economisti<br />
del Credit Suisse prevedono una crescita delle esportazioni<br />
pari al 5,0%. Il motore delle esportazioni ritorna a funzionare,<br />
ma ancora a basso regime.<br />
Flessione degli investimenti in beni strumentali fino<br />
al 2010<br />
Dopo le turbolenze, molte aziende sono rimaste con i portafogli<br />
ordini vuoti e con prospettive incerte per quanto<br />
riguarda i futuri ordinativi. Inoltre, le prospettive dopo il<br />
2010 sono ancora troppo vaghe per investimenti importanti.<br />
Nel 2010 verranno pertanto attuati perlopiù investimenti<br />
di rinnovo. La domanda di investimenti per ampliamenti<br />
si manterrà debole per un lungo periodo. Lo sfruttamento<br />
della capacità produttiva dell'industria svizzera è bassa similmente<br />
a quella della recessione del 1976. Secondo il<br />
Credit Suisse, nel 2010 il calo degli investimenti in beni<br />
strumentali non registrerà una battuta d'arresto, ma solo<br />
un rallentamento (-1,5% rispetto al -7,4% dell'anno precedente).<br />
Inflazione in lenta ripresa<br />
In Svizzera, quest'anno l'andamento dell'inflazione sarà<br />
negativo (previsione: -0,4%). La flessione è però limitata<br />
a pochi prodotti, prevalentemente basati sul petrolio. Il<br />
prezzo del greggio si è frattanto ripreso dal precedente<br />
calo e nel 2010 spingerà in alto i prezzi. Inoltre, con il<br />
migliorato sfruttamento delle capacità produttive verranno<br />
a mancare anche gli attuali fattori che frenano l'inflazione.<br />
Con la ripresa economica tornerà a risvegliarsi il potenziale<br />
inflazionistico, che ha trovato un terreno fertile nel<br />
raddoppio della massa monetaria e nei tassi d'interesse<br />
prossimi allo zero. Indubbiamente si dovrà nuovamente<br />
ridurre la massa monetaria e aumentare i tassi. L'abilità<br />
starà tuttavia nell'azzeccare il momento opportuno. A fronte<br />
della struttura ancora fragile della ripresa economica,<br />
gli economisti del Credit Suisse prevedono un aumento<br />
moderato dei tassi di 50 punti base. Secondo le previsioni,<br />
l'inflazione annua per il 2010 sarà pari all'1,0%.<br />
Le distorsioni del 2010 impediscono previsioni<br />
affidabili per gli anni successivi<br />
Il 2010 sarà alterato in misura mai vista prima dal forte<br />
crollo del <strong>2009</strong> e dagli inediti pacchetti anticrisi statali; si<br />
pone pertanto la domanda se nel 2011 il settore privato<br />
saprà compensare il vuoto lasciato dalla mancanza degli<br />
interventi pubblici. In questo contesto, al momento attuale<br />
gli economisti del Credit Suisse si astengono intenzionalmente<br />
dall'effettuare previsioni. A questo riguardo Martin<br />
Neff, responsabile Economic Research Svizzera del Credit<br />
Suisse, afferma: «Attualmente qualsiasi previsione in<br />
qualche misura seria e affidabile per il 2011 sarebbe semplicemente<br />
impossibile e persino un segno di negligenza.<br />
Tuttavia, la Svizzera può rientrare tra i Paesi migliori in<br />
qualsiasi scenario congiunturale. La sua grande competitività<br />
e il fatto che durante la crisi si è accollata un minore<br />
indebitamento pubblico rispetto ad altre economie nazionali,<br />
sono i migliori presupposti in tal senso».<br />
Credit Suisse<br />
Posizionandosi fra le banche leader a livello mondiale, il<br />
Credit Suisse fornisce in tutto il mondo ai propri clienti<br />
servizi di private banking, investment banking e asset management.<br />
Il Credit Suisse offre consulenze specializzate,<br />
soluzioni integrate e prodotti innovativi a clienti commerciali,<br />
istituzionali e high-net-worth individuals su scala<br />
globale nonché alla clientela retail in Svizzera. Il Credit<br />
Suisse è presente in più di 50 Paesi e dà occupazione a<br />
circa 47'400 persone. Il Credit Suisse comprende diverse<br />
entità giuridiche in tutto il mondo. La sede principale è a<br />
Zurigo. Le azioni nominative (CSGN) della società madre<br />
Credit Suisse Group AG sono quotate in Svizzera, e, come<br />
American Depositary Shares (CS), a New York. Ulteriori<br />
informazioni sul Credit Suisse figurano al sito www.creditsuisse.com.<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
Martin Neff, responsabile Economic Research Svizzera,<br />
Tel. +41 44 333 24 84, martin.neff@credit-suisse.com<br />
Claude Maurer, Economic Research Svizzera,<br />
Tel. +41 44 333 41 90, claude.maurer@credit-suisse.com<br />
Media Relations Credit Suisse, Tel. +41 844 33 88 44,<br />
media.relations@credit-suisse.com<br />
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