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2009 - Cc-Ti

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Attualita`<br />

Comunicato stampa<br />

24 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

ecoNomia svizzera:<br />

Dopo il crollo, la ripresa<br />

Previsioni economiche del Credit Suisse per il 2010<br />

Nel 2010 l'economia svizzera ritornerà a crescere. Per il<br />

prossimo anno gli economisti del Credit Suisse prevedono<br />

una crescita dello 0,6% e un'inflazione annua media<br />

dell'1,0%. Il leggero progresso pronosticato del PIL reale<br />

è basato sui nuovi impulsi che, partendo da un livello<br />

basso, provengono dai mercati delle esportazioni e dal<br />

consumo interno, che funge da sostegno. Per contro, la<br />

situazione del mercato del lavoro resta tesa: nella media<br />

annua, per il 2010 gli economisti del Credit Suisse prevedono<br />

un tasso di disoccupazione del 5,2%.<br />

La recessione mondiale è in fase di esaurimento. Grazie<br />

agli interventi su vasta scala, i mercati finanziari sono in<br />

corso di guarigione, mentre i pacchetti anticrisi mondiali<br />

stimolano la domanda dell'economia reale. Gli impulsi di<br />

crescita per l'economia mondiale derivano inoltre dalla<br />

ricostituzione delle scorte e delle capacità produttive che,<br />

in previsione di una durata più lunga della recessione o<br />

in conseguenza di problemi finanziari, erano state fortemente<br />

ridotte. Alcune economie nazionali, in particolare<br />

alcuni importanti mercati di sbocco della Svizzera, quali<br />

la Germania o la Francia, hanno già ripreso un percorso<br />

di crescita moderata.<br />

Crescita in vista per l'economia svizzera nel 2010<br />

Con l'esaurirsi della fase recessiva globale stanno migliorando<br />

le prospettive per l'economia svizzera, fortemente<br />

orientata alle esportazioni. Secondo gli economisti del<br />

Credit Suisse, nel corso del prossimo anno il panorama<br />

economico degli Stati Uniti e dell'area euro sarà caratterizzato<br />

da una crescita positiva. La Svizzera segue questa<br />

tendenza e, secondo le previsioni del Credit Suisse, nel<br />

2010 crescerà dello 0,6% (dato invariato rispetto alla previsione<br />

dell'11 febbraio <strong>2009</strong>). Per il <strong>2009</strong> gli economisti<br />

del Credit Suisse continuano a prevedere una contrazione<br />

del PIL reale del 2%. Pertanto, nel confronto internazionale,<br />

in Svizzera la recessione ha osservato un andamento<br />

moderato smentendo tutte le cassandre. Mentre da un<br />

lato, grazie alla quota elevata di prodotti meno esposti<br />

agli effetti ciclici, le esportazioni svizzere non sono calate<br />

tanto quanto ad esempio quelle tedesche o statunitensi,<br />

dall'altro l'economia interna rimasta relativamente robusta<br />

ha mitigato la contrazione congiunturale.<br />

Martin Neff, Sara Carnazzi Weber e Alberto Petruzzella<br />

Ripresa sì, ma senza una "vera" espansione<br />

Malgrado queste considerazioni favorevoli, gli economisti<br />

del Credit Suisse ritengono che la crescita positiva attesa<br />

per il prossimo anno non rappresenta ancora l'inizio di<br />

un'espansione ampiamente puntellata. Nel 2010 l'economia<br />

si riprenderà solo in misura moderata dal forte calo del<br />

<strong>2009</strong>: se da un lato tale ripresa potrebbe rivelarsi molto<br />

più marcata di quanto attualmente previsto, poiché sulla<br />

scia del crollo della domanda e delle previsioni spesso cupe<br />

i tagli alla produzione e alle scorte sono stati talmente<br />

rapidi e forti da rendere ora necessario un recupero per<br />

soddisfare una domanda valutata troppo negativamente,<br />

dall'altro il livello della produzione non raggiungerà nemmeno<br />

lontanamente quello del periodo antecedente la crisi.<br />

In tempi prevedibili la crescita economica si manterrà<br />

pertanto al di sotto del potenziale di crescita.<br />

L'espansione dell'economia svizzera è ancora troppo debole<br />

per poter impedire un ulteriore aumento della disoccupazione.<br />

Gli economisti del Credit Suisse ritengono<br />

pertanto che il tasso di senza lavoro continuerà a crescere<br />

gradualmente fino a metà 2010, con una media annua<br />

del 5,2%. Si tratta del livello più alto dal 1997, quando<br />

però il tasso di disoccupazione aveva registrato, a partire<br />

dal livello minimo del 1990 (0,5%), un forte aumento insolito<br />

per la situazione svizzera di quel tempo. La maggiore<br />

disoccupazione attuale è ugualmente alimentata dalla<br />

recessione, ma il suo livello più elevato risulta anche dai<br />

maggiori livelli fisiologici.

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