2009 - Cc-Ti
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Attualita` di Claudia Longhi, Analyst SRI Group SA 26 Ticino Business partnership tra non proFit e monDo Delle imprese: evoluzione e tenDenze In occasione del 50° anniversario di UNICEF Svizzera si è discusso del tema in una conferenza a Lugano La responsabilità sociale è oggi fondamentale per le aziende. In quest’ottica l’integrazione dell’aspetto sociale nelle proprie strategia diventa di importanza centrale. Oggi però gli investimenti nelle non profit devono sempre più essere misurabili. Questo il messaggio chiave emerso durante la conferenza organizzata al Grand Hotel Villa Castagnola, con il sostegno di AIL Aziende Industriali di Lugano SA e BancaStato, in occasione del 50° anniversario di UNICEF Svizzera. L’incontro ha offerto una panoramica, sia dal punto di vista delle ONG che dal punto di vista delle aziende, dell’evoluzione e delle tendenze in atto nell’ambito delle partnership tra organizzazioni non profit ed aziende. Giorgio Fiorentini, Professore e Responsabile scientifico del Master in Management delle Imprese sociali, non profit e Cooperative della SDA Bocconi School of Management, ha illustrato come oggi l’impresa non possa prescindere dall’integrare nella sua strategia la responsabilità sociale, affiancando l’imprenditorialità alla solidarietà ed evitando il profitto senza limiti. Siccome le risorse immateriali come la reputazione, l’immagine e la fiducia diventano fondamentali nella percezione e valutazione dell’azienda, tant’è che oggi addirittura le imprese non socialmente responsabili vengono punite, è necessario dotarsi di una visione ed un approccio anche sociale e non solo economico e quindi da qui nasce il forte impulso a collaborare e sostenere le ONG. Un affiancamento che oggi però non è più solo donazione senza ritorni ma è oggetto sempre più di quantificazione: l’investimento deve essere misurabile. Infine, una tendenza in forte sviluppo è il social stock exchange: anche la borsa premia le aziende che hanno un atteggiamento responsabile nei confronti di ambiente, ecologia e socialità. Mauro Feller, Responsabile clienti commerciali area Sud e membro dei quadri di Swisscom, ha sottolineato quanto
Un momento della presentazione dei relatori intervenuti alla conferenza la responsabilità sociale sia fondamentale nelle strategie a lungo termine di Swisscom. Per il colosso ICT questa si concentra sia nell’ambito ambiente, per esempio nello sviluppo ed offerta di prodotti ecologici basati sull’efficienza energetica (il telelavoro e i Green ICT Services), sia nella socialità. In questo senso Swisscom ha avviato numerose collaborazioni con organizzazioni non profit e svolge un ruolo guida nelle tematiche riguardanti la società dell’informazione e le competenze mediatiche. La Corporate Responsability non rimane entro i confini dell’azienda ma significa anche responsabilità nei confronti della società, in particolare nei confronti dei più deboli. Swisscom si impegna specialmente nei settori in cui può mettere a disposizione il proprio know-how e la propria infrastruttura di telecomunicazione. Infine, Daniel Frey, Vicepresidente del comitato svizzero per l’UNICEF, ha raccontato i cinquant’anni di UNICEF Svizzera anche nell’ottica dell’evoluzione del fund raising: dalla vendita delle cartoline di auguri natalizi nel 1959 si è passati a nuove ed attrattive forme di collaborazioni. UNICEF è sempre alla ricerca di innovative idee e formule di partnership per attrarre privati, fondazioni ed aziende e differenziarsi dalle altre organizzazioni. Le nuove tecnologie offrono oggi un nuovo campo d’azione, con enorme potenziale di sviluppo: le collette via sms o email rappresentano la tendenza in atto per il settore del fund raising delle ONG, un fundraising che si basa spesso proprio sulle piccole donazioni e che quindi ben si relaziona con questa nuova logica. 50 anni uniCeF svizzera: non solo il FunD raisinG ma anChe l'orGanizzazione interna si evolve per CresCere Intervista con Elsbeth Müller UNICEF Svizzera festeggia quest’anno il suo 50° anniversario. Cinquant’anni, in Svizzera e all’estero, in favore dell’infanzia. Tra i 36 Comitati nazionali, l’UNICEF Svizzera è uno dei più attivi: nel 2008, ha raccolto fondi per 34,6 milioni di franchi. Nato nel 1959 come piccola associazione benefica, il Comitato svizzero si è sviluppato fino a diventare, mezzo secolo dopo, un importante attore della rete internazionale dell’UNICEF. Abbiamo chiesto ad Elsbeth Müller, Segretario generale, di raccontarci la struttura ed il lavoro di UNICEF Svizzera. Signora Müller, UNICEF Svizzera oggi è strutturato come una vera azienda. Come si è evoluta la sua organizzazione in questi 50 anni di attività? “La prima azione di vendita di cartoline natalizie, fu realizzata da un team composto da due persone: l’allora direttore Andrée Lappé e la sua assistente che, in due mesi, vendettero 12'000 scatole di biglietti d’auguri. Oggi, presso la sede di UNICEF Svizzera a Zurigano, lavorano 31 collaboratori fissi. Abbiamo un servizio clienti professionale, mentre i reparti marketing e comunicazione sviluppano ed applicano i più moderni strumenti di fundraising. Dalla nostra fondazione posso dire che siamo diventati un importante player globale nel network mondiale di UNICEF”. Quanto è importante questa struttura per il successo nel fundraising? “Strutture professionali e sperimentate sono per un’organizzazione come UNICEF fondamentali poiché ci permettono di svolgere il nostro lavoro con sempre maggiore accuratezza ed attenzione, affinché i donatori sappiano che il loro denaro è in buone mani. Il comitato svizzero per l’UNICEF si impegna per una trasparente ed inappuntabile raccolta ed amministrazione fondi, affinché le donazioni vengano utilizzate per il bene dei bambini in maniera mirata ed efficace. Proprio in quest’ottica, UNICEF Svizzera è certificata da quattro anni secondo la norma ISO 9001:2000”. Nella strategia di UNICEF Svizzera, come sono pianificati marketing e comunicazione? “Media, comunicazione e pubblicità sono in continua evoluzione. UNICEF è allineata a questo costante dinamismo, al fine di proporre campagne di fundraising di successo. Dobbiamo riuscire ad adattare costantemente ed al momento giusto le nuove forme di comunicazione ai nostri target di riferimento. Un esempio interessante è un concorso di creatività in Web 2.0 sul tema diritti dei bambini che si è da poco concluso e che abbiamo realizzato in collaborazione con l’Università di San Gallo (HSG) e la piattaforma Internet jovoto.com. Circa 200 giovani hanno fornito sorprendenti e mature idee, su come i diritti dei bambini potrebbero venir diffusi all’interno di una grande popolazione”. 27
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Un momento della presentazione dei relatori intervenuti alla conferenza<br />
la responsabilità sociale sia fondamentale nelle strategie<br />
a lungo termine di Swisscom. Per il colosso ICT questa<br />
si concentra sia nell’ambito ambiente, per esempio nello<br />
sviluppo ed offerta di prodotti ecologici basati sull’efficienza<br />
energetica (il telelavoro e i Green ICT Services),<br />
sia nella socialità. In questo senso Swisscom ha avviato<br />
numerose collaborazioni con organizzazioni non profit<br />
e svolge un ruolo guida nelle tematiche riguardanti la<br />
società dell’informazione e le competenze mediatiche.<br />
La Corporate Responsability non rimane entro i confini<br />
dell’azienda ma significa anche responsabilità nei confronti<br />
della società, in particolare nei confronti dei più<br />
deboli. Swisscom si impegna specialmente nei settori in<br />
cui può mettere a disposizione il proprio know-how e la<br />
propria infrastruttura di telecomunicazione.<br />
Infine, Daniel Frey, Vicepresidente del comitato svizzero<br />
per l’UNICEF, ha raccontato i cinquant’anni di UNICEF<br />
Svizzera anche nell’ottica dell’evoluzione del fund raising:<br />
dalla vendita delle cartoline di auguri natalizi nel 1959<br />
si è passati a nuove ed attrattive forme di collaborazioni.<br />
UNICEF è sempre alla ricerca di innovative idee e formule<br />
di partnership per attrarre privati, fondazioni ed aziende<br />
e differenziarsi dalle altre organizzazioni. Le nuove tecnologie<br />
offrono oggi un nuovo campo d’azione, con enorme<br />
potenziale di sviluppo: le collette via sms o email rappresentano<br />
la tendenza in atto per il settore del fund raising<br />
delle ONG, un fundraising che si basa spesso proprio<br />
sulle piccole donazioni e che quindi ben si relaziona con<br />
questa nuova logica.<br />
50 anni uniCeF svizzera: non solo il FunD raisinG ma anChe l'orGanizzazione interna si evolve<br />
per CresCere<br />
Intervista con Elsbeth Müller<br />
UNICEF Svizzera festeggia quest’anno il suo 50° anniversario. Cinquant’anni, in Svizzera e all’estero,<br />
in favore dell’infanzia. Tra i 36 Comitati nazionali, l’UNICEF Svizzera è uno dei più attivi: nel 2008,<br />
ha raccolto fondi per 34,6 milioni di franchi. Nato nel 1959 come piccola associazione benefica, il<br />
Comitato svizzero si è sviluppato fino a diventare, mezzo secolo dopo, un importante attore della rete<br />
internazionale dell’UNICEF. Abbiamo chiesto ad Elsbeth Müller, Segretario generale, di raccontarci<br />
la struttura ed il lavoro di UNICEF Svizzera.<br />
Signora Müller, UNICEF Svizzera oggi è strutturato come una vera azienda. Come si è evoluta la sua<br />
organizzazione in questi 50 anni di attività?<br />
“La prima azione di vendita di cartoline natalizie, fu realizzata da un team composto da due persone: l’allora direttore Andrée<br />
Lappé e la sua assistente che, in due mesi, vendettero 12'000 scatole di biglietti d’auguri. Oggi, presso la sede di UNICEF<br />
Svizzera a Zurigano, lavorano 31 collaboratori fissi. Abbiamo un servizio clienti professionale, mentre i reparti marketing e<br />
comunicazione sviluppano ed applicano i più moderni strumenti di fundraising. Dalla nostra fondazione posso dire che siamo<br />
diventati un importante player globale nel network mondiale di UNICEF”.<br />
Quanto è importante questa struttura per il successo nel fundraising?<br />
“Strutture professionali e sperimentate sono per un’organizzazione come UNICEF fondamentali poiché ci permettono di svolgere<br />
il nostro lavoro con sempre maggiore accuratezza ed attenzione, affinché i donatori sappiano che il loro denaro è in buone<br />
mani. Il comitato svizzero per l’UNICEF si impegna per una trasparente ed inappuntabile raccolta ed amministrazione fondi,<br />
affinché le donazioni vengano utilizzate per il bene dei bambini in maniera mirata ed efficace. Proprio in quest’ottica, UNICEF<br />
Svizzera è certificata da quattro anni secondo la norma ISO 9001:2000”.<br />
Nella strategia di UNICEF Svizzera, come sono pianificati marketing e comunicazione?<br />
“Media, comunicazione e pubblicità sono in continua evoluzione. UNICEF è allineata a questo costante dinamismo, al fine di<br />
proporre campagne di fundraising di successo. Dobbiamo riuscire ad adattare costantemente ed al momento giusto le nuove<br />
forme di comunicazione ai nostri target di riferimento. Un esempio interessante è un concorso di creatività in Web 2.0 sul tema<br />
diritti dei bambini che si è da poco concluso e che abbiamo realizzato in collaborazione con l’Università di San Gallo (HSG) e<br />
la piattaforma Internet jovoto.com. Circa 200 giovani hanno fornito sorprendenti e mature idee, su come i diritti dei bambini<br />
potrebbero venir diffusi all’interno di una grande popolazione”.<br />
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