10.06.2013 Views

2009 - Cc-Ti

2009 - Cc-Ti

2009 - Cc-Ti

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Diritto<br />

di Simona Morosini Marconi, Responsabile Servizio giuridico <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

12 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

la moDiFiCa Del Contratto Di lavoro<br />

In tempi di crisi, la questione se licenziare o meno<br />

parte del personale può togliere il sonno a molti<br />

imprenditori. Per evitare licenziamenti, il primo<br />

riflesso di un’impresa che si trova ad affrontare<br />

difficoltà temporanee è quello di far capo alle<br />

indennità per lavoro ridotto. Il riconoscimento<br />

dell’indennità per lavoro ridotto soggiace però a<br />

precise condizioni, anche quantitative, che potrebbero<br />

non essere adempite. Inoltre, il lavoro<br />

ridotto non può soccorrere l’azienda qualora le<br />

difficoltà di quest’ultima siano esclusivamente<br />

riconducibili a problemi di liquidità.<br />

Quanto al licenziamento (individuale o collettivo),<br />

esso può essere doloroso per l’azienda,<br />

oltre che per il personale toccato dalla misura,<br />

proprio perché implica la separazione da collaboratori<br />

che, una volta sormontate le difficoltà,<br />

occorrerà nuovamente cercare sul mercato del<br />

lavoro e formare. Il dilemma per i datori di lavoro,<br />

fra mantenere il personale nonostante le<br />

difficoltà economiche, oppure rinunciarvi, può<br />

risultare a volte di difficile ponderazione.<br />

Fra i due scenari possono però insinuarsi delle<br />

alternative. Una di queste consiste nella modifica<br />

del contratto. Ogni modifica contrattuale che<br />

peggiora le condizioni di lavoro del collaboratore<br />

(ad esempio il salario) necessita però il consenso<br />

del medesimo. In tempi di crisi, non è escluso<br />

che il personale sia disposto, pur di mantenere il<br />

posto di lavoro, ad accettare dei sacrifici.<br />

Una seconda alternativa, qualora non fosse possibile<br />

raggiungere un accordo, consiste nella notifica<br />

di una disdetta con riserva di modifica. Di<br />

cosa si tratta e come procedere?<br />

Tramite una disdetta con riserva di modifica,<br />

il datore di lavoro che intende modificare le<br />

condizioni di un contratto di lavoro di durata<br />

indeterminata, presenterà al dipendente delle<br />

nuove condizioni menzionando che, in assenza<br />

di accettazione, il contratto terminerà allo<br />

scadere del termine di disdetta contrattuale o<br />

legale. Una simile disdetta tende a mantenere<br />

il rapporto di lavoro, ma ad altre condizioni. La<br />

legge è silente in merito alle condizioni del contratto<br />

di lavoro che, per essere modificate, necessitano<br />

della disdetta con riserva di modifica.<br />

La dottrina ritiene che fra queste figurino senza<br />

dubbio le condizioni “essenziali” del contratto<br />

di lavoro, ovvero: il tipo di attività, il principio<br />

della remunerazione, la durata determinata o indeterminata<br />

del contratto e, in linea di principio,<br />

il luogo di lavoro (a meno che il cambiamento<br />

del luogo di lavoro non comporti particolari inconvenienti<br />

per il collaboratore). La modifica di<br />

questi elementi del contratto deve quindi essere<br />

oggetto di una manifestazione di volontà reciproca<br />

e concordante e non possono in linea di<br />

massima essere modificati in modo unilaterale,<br />

se le modifiche svantaggiano il dipendente.<br />

Per essere valida, la disdetta con riserva di modifica<br />

del contratto di lavoro deve quindi rispettare<br />

determinate condizioni. La giurisprudenza<br />

ritiene che, in linea di principio, una disdetta<br />

con riserva di modifica a sfavore del dipendente<br />

è possibile e non abusiva, se risponde a nuove<br />

necessità economiche dell’azienda. In altri<br />

termini, la disdetta pronunciata in assenza di<br />

una vera necessità economica potrebbe rivelarsi<br />

abusiva e comportare una sanzione sotto forma<br />

di versamento di un'indennità al dipendente.<br />

<strong>Ti</strong>pologie di disdetta con riserva di modifica<br />

Occorre distinguere fra la disdetta con riserva<br />

di modifica “in senso stretto” e quella “in senso<br />

lato”.<br />

La prima viene notificata contemporaneamente<br />

alla proposta di nuove condizioni di lavoro. Si<br />

consiglia, per evitare controversie, di procedere<br />

con atti scritti, menzionando quali condizioni sono<br />

modificate, le conseguenze di una mancata<br />

accettazione, il termine e le modalità di comu-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!