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2009 - Cc-Ti

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Attualita`<br />

di Boris Zürcher e Daniela Lepori, Avenir Suisse<br />

20 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

GloBalIzzazIone: una crescIta<br />

senza precedentI<br />

Gli ultimi 20 anni sono stati caratterizzati da un incremento<br />

del volume commerciale mondiale e da una crescita<br />

economica come mai prima nella storia dell’umanità.<br />

Solo pochi esperti avevano pronosticato un aumento del<br />

tenore di vita a livello globale così repentino.<br />

A titolo d’esempio, secondo le stime della Banca Mondiale<br />

infatti, tra il 1990 e il 2004 più di 400 milioni di<br />

cinesi sono usciti dalla povertà che li affliggeva. L’India<br />

ha subìto una crescita economica importante, il ceto medio<br />

brasiliano e messicano è prosperato e persino Paesi<br />

africani come il Ghana o la Tanzania, partecipano alla<br />

crescita del benessere a livello planetario.<br />

I primi passi di grande fenomeno<br />

La globalizzazione non rappresenta però un fenomeno<br />

che si è sviluppato solo negli ultimi decenni: possiamo<br />

infatti andare a ritrovare le sue basi già molto prima.<br />

Verso la fine del Diciottesimo secolo ebbe inizio la rivoluzione<br />

industriale. Grazie al vapore si facevano funzionare<br />

le macchine, i treni e le navi. Questo provocò la prima<br />

ondata di globalizzazione: le materie prime, i beni e le<br />

persone infatti, avevano la possibilità di viaggiare facilmente<br />

anche per lunghe distanze. Le aziende europee<br />

per esempio prelevavano le materie prime dalle colonie e<br />

rifornivano il mondo con i loro articoli convenienti prodotti<br />

in serie. Questo portò ad un vivace e proficuo scambio<br />

transfrontaliero.<br />

A seguito delle due guerre mondiali e della crisi economica<br />

il libero scambio subì un’importante battuta d’arresto.<br />

A partire dagli anni Cinquanta però, le multinazionali,<br />

soprattutto statunitensi iniziarono a conquistare i mercati<br />

del mondo intero. Esse, grazie alle loro importanti<br />

dimensioni poterono imporre le loro marche in tutto il<br />

pianeta. Per citarne una su tutti: la Coca-Cola. Grazie<br />

alle estese possibilità di comunicazione le multinazionali<br />

fornivano sempre meno prodotti dalla sede principale,<br />

bensì producevano i propri articoli in loco. Grazie a questo<br />

fenomeno a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta<br />

il mondo occidentale visse un rilancio importante che per<br />

la prima volta nella storia creò benessere per la maggior<br />

parte delle persone.<br />

Dal crollo della cortina di ferro nel 1989 il mondo si è<br />

trasformato in un unico mercato globale, coinvolgendo<br />

anche colossi come Cina, India e Russia. Numerose multinazionali<br />

occidentali hanno pertanto trasferito milioni di<br />

posti di lavoro all’estero per approfittare delle condizioni<br />

favorevoli offerte dal basso costo del lavoro, ma anche per<br />

sfruttare questi enormi mercati. La produzione odierna è<br />

caratterizzata dal «global sourcing»: le catene del valore<br />

vengono scomposte in singoli anelli; i team collaborano<br />

anche a livello intercontinentale.<br />

Svizzera: quanto sei global?<br />

Come il resto del mondo il nostro Paese ha vissuto una<br />

continua crescita e a partire dal 1997 un importante<br />

aumento dell’occupazione. Negli ultimi dieci anni in Svizzera<br />

sono stati creati più di 461’000 nuovi posti di lavoro.<br />

Essendo una nazione piccola senza sbocchi sul mare e non<br />

possedendo materie prime, la Svizzera ha sempre dovuto<br />

commerciare con gli altri Paesi: a livello mondiale Ginevra<br />

e Zugo sono oggigiorno per esempio tra i crocevia più importanti<br />

per il petrolio greggio, i metalli, i cereali e il caffè.<br />

Anche nel mondo globalizzato, dove gli Stati Uniti, l’UE<br />

e in misura crescente anche l’Asia dettano sempre più<br />

le regole del gioco, la Svizzera ricopre una posizione importante.<br />

Per esempio, il nostro Paese possiede un patrimonio<br />

netto all’estero di 560 miliardi di franchi che<br />

corrisponde al 115% del suo Prodotto Interno Lordo: esso<br />

si colloca già da dieci anni al di sopra della sua produzione<br />

economica annua.<br />

La piazza finanziaria elvetica, terra di due tra le maggiori<br />

banche al mondo ha un peso elevato, motivo per cui<br />

risente delle crisi finanziarie internazionali. L’economia<br />

locale si contraddistingue però per un’ampia gamma di<br />

prodotti richiesti a livello mondiale: ciò tutela la Svizzera<br />

da crolli di mercato in singoli settori che possono gravare<br />

su tutta l’economia nazionale. Neanche il commercio<br />

estero si limita, a differenza di molti altri Paesi, a pochi<br />

settori: la Svizzera commercia con tutto il mondo e percepisce<br />

dunque in modo meno traumatico i crolli congiunturali<br />

in alcune regioni. Grande importanza viene data<br />

allo scambio con l’UE, alla quale la Svizzera è legata con<br />

gli accordi bilaterali: l’84% delle importazioni proviene<br />

dalla comunità europea, il 64% delle esportazioni vi sono<br />

destinate. La Svizzera importa quasi quanto esporta, la<br />

sua bilancia commerciale è dunque in pari.<br />

Sono numerosi i ranking che valutano il livello di globalizzazione<br />

o la competitività dei Paesi. In alcuni casi la<br />

loro attendibilità può essere messa in discussione, ma<br />

nel complesso emerge che la Svizzera è uno dei Paesi più<br />

competitivi, liberali e internazionali al mondo.<br />

La globalizzazione in tasca<br />

Avenir Suisse ha pensato di ideare un breviario che ha<br />

come scopo di spiegare il fenomeno complesso della globalizzazione<br />

in modo semplice e completo. La pubblicazione<br />

si indirizza a tutti gli interessati che non hanno per<br />

forza basi d’economia ma sono desiderosi di scoprire le<br />

varie sfaccettature di un fenomeno così importante.<br />

Il breviario è ottenibile presso Avenir Suisse al numero<br />

+41 44 445 90 00 o via mail assistent@avenir-suisse.ch.

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