2009 - Cc-Ti

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10.06.2013 Views

Attualita` di Arianna Crivelli 22 Ticino Business Flash suGlI accordI BIlateralI Il 27 novembre 2008 abbiamo avuto l’onore di accogliere la Consigliera federale Doris Leuthard, nella sua unica uscita pubblica in Ticino per sostenere la campagna in merito alla riconferma della libera circolazione e sulla sua estensione a Romania e Bulgaria. Ricordiamo che è stata la Lega dei ticinesi a lanciare il referendum contro l’estensione della libera circolazione delle persone a Romania e Bulgaria e il prossimo 8 febbraio saremo chiamati alle urne. Durante la conferenza la Ministra dell’economia è stata molto diretta e ha invitato il pubblico presente a sostenere con vigore la libera circolazione delle persone, ben consapevole che il Ticino si trova in una posizione geografica “delicata”. Ma secondo la Consigliera federale “gli Accordi bilaterali sono un successo e la libera circolazione delle persone ha creato più opportunità che problemi”. Inoltre ha sottolineato la sua comprensione per la paura dei cittadini ticinesi di un arrivo numeroso di frontalieri ma ha anche affermato che i frontalieri ci sono con o senza i Bilaterali. Ha ribadito che occorre cercare di essere il più obbiettivi possibili e guardare la questione nel suo complesso e non solo fermarsi al proprio Cantone; a tal proposito non bisogna dimenticare che la Svizzera è fortemente dipendente dall’Europa e circa un terzo della sua crescita economica degli scorsi anni lo deve all’Unione Europea. La Consigliera federale ha voluto anche rassicurare i cittadini ticinesi in merito ai rapporti con la vicina Penisola: i problemi di reciprocità con l’Italia sono noti e a tal riguardo si sta cercando di trovare una soluzione collaborando con le vicine Camere di commercio di frontiera. Si ricorda che la libera circolazione delle persone è giuridicamente legata al pacchetto degli Accordi bilaterali I e se non viene rinnovata, anche gli altri Accordi decadono. La votazione dell’8 febbraio riguarda pertanto anche il proseguimento dei Bilaterali I nel loro insieme (la cosiddetta “clausola ghigliottina”). Sarebbero inoltre messi in discussione anche gli accordi di Schengen e Dublino. Dire No alla libera circolazione significa minare la via bilaterale e soprattutto mettere in pericolo i rapporti con l’Unione Europea e per la Svizzera questi rapporti sono vitali, visto che la vicina Europa è il suo principale partner economico. Dopo il discorso della Consigliera federale abbiamo avuto il piacere di ospitare ad una tavola rotonda Valentino Benicchio, Attilio Bignasca, Fulvio Pelli, Pierre Rusconi e come moderatore Giancarlo Dillena, i quali hanno creato una vivace discussione sul tema. SÌ al decreto federale sul rinnovo dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l’UE e sulla estensione alla Bulgaria e alla Romania La Consigliera federale Doris Leuthard con Luca Albertoni Direttore della Cc-Ti Da sinistra: i Consiglieri di Stato Luigi Pedrazzini e Laura Sadis e il Consigliere agli Stati Filippo Lombardi La Consigliera federale Doris Leuthard

La Consigliera federale Doris Leuthard, alla sua sinistra il Presidente della Cc-Ti Franco Ambrosetti ed alla sua destra il Consigliere agli Stati Filippo Lombardi In primo piano il Consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi Attilio Bignasca; seguono il Presidente dell’UDC Ticino Pierre Rusconi; il moderatore del dibattito Giancarlo Dillena Direttore del Corriere del Ticino In primo piano Fulvio Pelli, Consigliere nazionale PLR e Presidente del PLR svizzero; Valentino Benicchio imprenditore Foto © Laureta Daulte - www.loretadaulte.com In Breve: Accordi bilaterali Svizzera-UE La Svizzera mantiene relazioni strette con l’Unione Europea sia a livello economico e politico che culturale. Queste relazioni sono disciplinate da un insieme di Accordi bilaterali conclusi, nel corso di decenni, tra la Svizzera e l’UE. Le principali tappe sono: • l’Accordo di libero scambio (ALS), del 1972 • l'Accordo sulle assicurazioni del 1989 • gli Accordi bilaterali I del 1999 • gli Accordi bilaterali II del 2004 L’Accordo di libero scambio risalente al 1972 ha permesso di smantellare o ridurre gli ostacoli tariffari al commercio (dazi doganali, contingenti) sui prodotti industriali tra le due parti contraenti e d’introdurre la liberalizzazione del commercio per i prodotti agricoli trasformati, creando in tal modo una zona di libero scambio. Dato che le politiche doganali (unione doganale) tra la Svizzera e l’Unione Europea non sono armonizzate, i controlli delle merci alle frontiere sono mantenuti. L’Accordo sulle assicurazioni del 1989 tra la Svizzera e la Comunità Europea (CE) garantisce alle compagnie di assicurazione svizzere gli stessi diritti di stabilirsi nell’UE delle loro concorrenti degli Stati membri. Gli Accordi bilaterali I vertono principalmente sulla reciproca apertura dei mercati. Questi riguardano sette settori specifici: la libera circolazione delle persone, gli ostacoli tecnici al commercio, gli appalti pubblici, l’agricoltura, il trasporto aereo e i trasporti terrestri così come la partecipazione della Svizzera ai programmi di ricerca dell’UE. Gli Accordi bilaterali II contemplano nuovi interessi economici ed ampliano la cooperazione ad altri settori politici quali: la sicurezza interna, l’asilo, l’ambiente e la cultura. Essi riguardano i seguenti temi importanti: Schengen/Dublino, la fiscalità del risparmio, i prodotti agricoli trasformati, l’Accordo MEDIA, l’ambiente, la statistica, la lotta contro la frode, le pensioni nonché l’educazione e la formazione professionale. Ad ogni allargamento dell'Unione Europea, gli Accordi vengono estesi automaticamente a tutti i nuovi Stati membri dell'UE. Nel caso della libera circolazione delle persone invece, le modalità di estensione ai nuovi Paesi membri devono essere definite per ogni singolo allargamento tramite un protocollo all'Accordo. Il popolo svizzero dovrà quindi pronunciarsi, il prossimo 8 febbraio 2009, sul nuovo protocollo aggiuntivo stabilito per la Bulgaria e la Romania, che sono diventati membri dell'UE nel 2007. La libera circolazione delle persone è giuridicamente legata agli accordi dei Bilaterali I: se non viene rinnovata, anche gli altri accordi decadono, conseguentemente la votazione riguarda anche il proseguimento degli altri accordi dei Bilaterali I. Sarebbero messi in discussione anche gli accordi di Schengen e Dublino (Bilaterali II). Ricordiamo che dal 2002, ossia dall’introduzione della libera circolazione delle persone, i cittadini svizzeri hanno il diritto di abitare e lavorare nell’UE. Lo stesso vale per i cittadini dell’UE in Svizzera. Per questo devono essere adempiute talune condizioni: è rilasciato un permesso di soggiorno a chi ha un contratto di lavoro, esercita un’attività indipendente o può provvedere al proprio sostentamento con mezzi propri. L’Accordo disciplina inoltre la sicurezza sociale e il riconoscimento dei diplomi professionali. Fonte: www.admin.ch e www.libera-circolazione.ch 23

Attualita`<br />

di Arianna Crivelli<br />

22 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

Flash suGlI accordI BIlateralI<br />

Il 27 novembre 2008 abbiamo avuto l’onore di accogliere<br />

la Consigliera federale Doris Leuthard, nella sua unica<br />

uscita pubblica in <strong>Ti</strong>cino per sostenere la campagna in<br />

merito alla riconferma della libera circolazione e sulla sua<br />

estensione a Romania e Bulgaria. Ricordiamo che è stata<br />

la Lega dei ticinesi a lanciare il referendum contro l’estensione<br />

della libera circolazione delle persone a Romania<br />

e Bulgaria e il prossimo 8 febbraio saremo chiamati alle<br />

urne. Durante la conferenza la Ministra dell’economia è<br />

stata molto diretta e ha invitato il pubblico presente a<br />

sostenere con vigore la libera circolazione delle persone,<br />

ben consapevole che il <strong>Ti</strong>cino si trova in una posizione<br />

geografica “delicata”. Ma secondo la Consigliera federale<br />

“gli Accordi bilaterali sono un successo e la libera<br />

circolazione delle persone ha creato più opportunità che<br />

problemi”. Inoltre ha sottolineato la sua comprensione<br />

per la paura dei cittadini ticinesi di un arrivo numeroso<br />

di frontalieri ma ha anche affermato che i frontalieri ci<br />

sono con o senza i Bilaterali. Ha ribadito che occorre<br />

cercare di essere il più obbiettivi possibili e guardare<br />

la questione nel suo complesso e non solo fermarsi al<br />

proprio Cantone; a tal proposito non bisogna dimenticare<br />

che la Svizzera è fortemente dipendente dall’Europa e<br />

circa un terzo della sua crescita economica degli scorsi<br />

anni lo deve all’Unione Europea. La Consigliera federale<br />

ha voluto anche rassicurare i cittadini ticinesi in merito ai<br />

rapporti con la vicina Penisola: i problemi di reciprocità<br />

con l’Italia sono noti e a tal riguardo si sta cercando di<br />

trovare una soluzione collaborando con le vicine Camere<br />

di commercio di frontiera.<br />

Si ricorda che la libera circolazione delle persone è giuridicamente<br />

legata al pacchetto degli Accordi bilaterali I e<br />

se non viene rinnovata, anche gli altri Accordi decadono.<br />

La votazione dell’8 febbraio riguarda pertanto anche il<br />

proseguimento dei Bilaterali I nel loro insieme (la cosiddetta<br />

“clausola ghigliottina”). Sarebbero inoltre messi in<br />

discussione anche gli accordi di Schengen e Dublino.<br />

Dire No alla libera circolazione significa minare la via<br />

bilaterale e soprattutto mettere in pericolo i rapporti con<br />

l’Unione Europea e per la Svizzera questi rapporti sono<br />

vitali, visto che la vicina Europa è il suo principale partner<br />

economico. Dopo il discorso della Consigliera federale<br />

abbiamo avuto il piacere di ospitare ad una tavola rotonda<br />

Valentino Benicchio, Attilio Bignasca, Fulvio Pelli, Pierre<br />

Rusconi e come moderatore Giancarlo Dillena, i quali<br />

hanno creato una vivace discussione sul tema.<br />

SÌ al decreto federale sul rinnovo dell’Accordo sulla libera<br />

circolazione delle persone tra la Svizzera e l’UE e<br />

sulla estensione alla Bulgaria e alla Romania<br />

La Consigliera federale Doris Leuthard con Luca Albertoni Direttore<br />

della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Da sinistra: i Consiglieri di Stato Luigi Pedrazzini e Laura Sadis e il<br />

Consigliere agli Stati Filippo Lombardi<br />

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