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2009 - Cc-Ti

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SECO: Tendenze congiunturali e previsioni per la<br />

primavera <strong>2009</strong><br />

Secondo il gruppo di esperti della Confederazione, in seguito<br />

al forte tracollo congiunturale che ha colpito l’economia<br />

mondiale, dallo scorso dicembre 2008 le previsioni<br />

economiche si sono alquanto offuscate. La recessione<br />

dovrebbe risultare sensibilmente più severa di quanto<br />

supposto finora. Per il <strong>2009</strong> il gruppo di esperti prevede<br />

una recessione della produzione del -2,2%. A condizione<br />

che nei prossimi mesi la crisi finanziaria internazionale si<br />

stabilizzi gradualmente e che una lenta ripresa si delinei<br />

nell’economia mondiale, anche l’economia svizzera potrà<br />

godere nel 2010 di una leggera crescita (+0,1%). Per<br />

quanto riguarda il mercato del lavoro ci si deve attendere,<br />

anche per il 2010, a un ulteriore peggioramento.<br />

Nella maggior parte dei paesi industriali (USA, UE, Giappone)<br />

dopo un crollo in piena regola nel quarto trimestre<br />

2008, si sta delineando un’importante regressione del<br />

PIL anche per il primo trimestre <strong>2009</strong>. Il piccolo miglioramento<br />

registrato all’inizio dell’anno per quanto riguarda<br />

le attese imprenditoriali negli USA e in Europa potrebbe<br />

per lo meno costituire un primo segnale positivo che gli<br />

indicatori precursori a poco a poco hanno raggiunto il<br />

punto più basso, rimane però da vedere se questa tendenza<br />

si protrarrà nei prossimi mesi.<br />

Il gruppo di esperti ritiene che le misure di politica economica<br />

di sostegno decise nel mondo intero (politica<br />

monetaria fortemente espansiva ed estesi programmi di<br />

politica finanziaria) stanno dispiegando un effetto positivo.<br />

Inoltre le correzioni attivate già dall’autunno 2007,<br />

e alquanto progredite, sui mercati finanziari internazionali<br />

fanno presagire una graduale contrazione della crisi<br />

finanziaria per i prossimi mesi. Con queste premesse<br />

ci si può attendere, a partire dagli Stati Uniti, una progressiva<br />

stabilizzazione della congiuntura internazionale<br />

nel secondo semestre <strong>2009</strong>. A causa di un catastrofico<br />

inizio d’anno, la prestazione dell’economia americana ed<br />

europea diminuirà comunque nel <strong>2009</strong> con una media<br />

annuale di un livello mai più visto da decenni (-2 fino a<br />

-3%), e in alcuni paesi come il Giappone sarà ancora più<br />

marcata. Nei paesi emergenti e in via di sviluppo, parimenti<br />

toccati dal rallentamento, i tassi di crescita per il<br />

<strong>2009</strong> resteranno, contrariamente ai paesi industrializzati,<br />

per la maggior parte in una fascia positiva, anche se<br />

notevolmente inferiori rispetto ai passati anni.<br />

Per il 2010 si potrà contare su una continuata tendenza<br />

a un miglioramento della congiuntura internazionale, sensibilmente<br />

sostenuta da una politica monetaria e finanziaria,<br />

anche se la convalescenza sarà comunque lenta.<br />

L’esperienza dimostra che il superamento di una recessione<br />

apparsa in seguito a una crisi immobiliare e bancaria<br />

procede più lentamente del solito, poiché i processi<br />

di adeguamento - riduzione del debito (“Deleveraging”)<br />

del settore finanziario e delle economie domestiche negli<br />

USA e negli altri paesi - possono rallentare ancora per<br />

lungo tempo la dinamica della ripresa.<br />

In Svizzera, il forte indebolimento dell’economia mondiale<br />

in atto dallo scorso autunno ha provocato un crollo<br />

delle esportazioni, e anche l’economia nazionale, nonostante<br />

la buona situazione iniziale, è stata colpita dalla<br />

recessione. La regressione del PIL nel 4° trimestre 2008<br />

(-0,3% rispetto al trimestre precedente, -0,6% rispetto<br />

all’anno precedente) è stata relativamente contenuta in<br />

confronto con altri paesi, tuttavia questa tendenza non è<br />

destinata a perdurare. Il rapido peggioramento delle indagini<br />

congiunturali degli ultimi mesi preannuncia infatti<br />

una decisa contrazione della produzione nel primo semestre<br />

del <strong>2009</strong>. Visto l’ulteriore offuscamento del quadro<br />

economico mondiale osservato dalla fine del 2008, è<br />

presumibile che nel <strong>2009</strong> anche in Svizzera il calo congiunturale<br />

sarà molto più serio di quanto ci si attendesse<br />

fino a pochi mesi fa.<br />

Impulsi particolarmente negativi giungeranno, anche nel<br />

<strong>2009</strong>, dalle esportazioni (sia di merci che di servizi) e<br />

dagli investimenti in beni d’equipaggiamento delle imprese,<br />

notoriamente caratterizzati da una forte ciclicità.<br />

La congiuntura dovrebbe ancora essere inizialmente sostenuta<br />

dai consumi privati e - nonostante i tagli - dagli<br />

investimenti nell’edilizia. Nel corso dell’anno, però, è<br />

probabile che gli effetti frenanti dell’economia esterna<br />

si ripercuoteranno in misura crescente sulla congiuntura<br />

interna perché, ad esempio, i consumi privati risentiranno<br />

del peggioramento del mercato del lavoro.<br />

Le prospettive congiunturali generali - soprattutto per<br />

quest’anno, ma anche per il prossimo - appaiono molto<br />

peggiori di quanto previsto dal gruppo di esperti nel<br />

dicembre 2008. Per il <strong>2009</strong> è attesa una diminuzione<br />

del PIL pari al -2,2% (precedentemente -0,8%). A condizione<br />

che si verifichi una graduale stabilizzazione dei<br />

mercati finanziari internazionali e della congiuntura mondiale,<br />

verso la fine dell’anno anche la congiuntura svizzera<br />

dovrebbe superare la fase critica e nel 2010 dovrebbe<br />

delinearsi una lenta ripresa trainata dalle esportazioni. In<br />

media annua, nel 2010 si dovrebbe registrare una debole<br />

crescita del PIL (+0,1%, precedentemente +1%).<br />

Comunicato stampa della SECO “Severa recessione<br />

nel <strong>2009</strong> con graduale stabilizzazione nel 2010” su<br />

www.news.admin.ch/message/?lang=it&msg-id=25915<br />

Accordo di libero scambio Svizzera-Giappone<br />

A febbraio <strong>2009</strong>, la consigliera federale Doris Leuthard<br />

e il ministro degli esteri giapponese Hirofumi Nakasone<br />

hanno firmato a Tokyo l’accordo bilaterale di libero scambio<br />

e di partenariato economico Svizzera-Giappone. In<br />

termini economici si tratta dell’accordo di libero scambio<br />

più significativo dopo quello stipulato con la Comunità<br />

europea nel 1972. La Svizzera è il primo Paese europeo<br />

ad aver firmato un tale accordo con il Giappone. L’entrata<br />

in vigore è prevista per l’anno in corso.<br />

L’accordo di libero scambio e di partenariato economico<br />

tra la Svizzera e il Giappone è molto ampio: contiene disposizioni<br />

sul commercio di merci e di servizi, il traffico<br />

transfrontaliero di persone fisiche a scopi commerciali, la<br />

realizzazione e la protezione degli investimenti, la tutela<br />

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