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2009 - Cc-Ti

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Attualita`<br />

di Stefano Modenini, Direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana, Federazione delle imprese svizzere<br />

18 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

lAvoriAmo insieme A FAvore<br />

dellA piAzzA economicA svizzerA<br />

e <strong>Ti</strong>cinese<br />

Con il 31 marzo ho lasciato la responsabilità<br />

della sede di Lugano di economiesuisse e<br />

dal 1° aprile dirigo l’Associazione Industrie<br />

<strong>Ti</strong>cinesi, succedendo al precedente Direttore<br />

Sandro Lombardi. Vorrei qui ringraziare<br />

la Camera di commercio, dell’industria,<br />

dell’artigianato e dei servizi del cantone<br />

<strong>Ti</strong>cino, membro a tutti gli effetti di economiesuisse,<br />

per lo spazio concesso in questi<br />

anni sulle sue pubblicazioni all’organizzazione<br />

mantello dell’economia elvetica e<br />

per l’attenzione che ha sempre rivolto alle<br />

nostre indicazioni a sostegno della piazza<br />

economica svizzera. Ringrazio in particolare<br />

il Presidente Franco Ambrosetti, il Direttore<br />

precedente Claudio Camponovo e l’attuale<br />

Direttore Luca Albertoni, nonché tutte le<br />

collaboratrici e i collaboratori della Camera<br />

di commercio per la positiva e aperta collaborazione.<br />

economiesuisse continuerà in<br />

ogni caso a collaborare con la Camera di<br />

commercio. E sono sicuro che anche nella<br />

mia nuova funzione sapremo costruire pure<br />

a livello cantonale una collaborazione solida,<br />

nell’ottica di migliorare le condizioni quadro<br />

in cui opera l’economia cantonale, ma dove<br />

necessario pure per difendere le sue prerogative.<br />

Ringrazio infine tutte le lettrici e<br />

i lettori che in questi anni hanno avuto la<br />

pazienza di leggermi su queste pagine.<br />

Il lavoro certamente non manca, le preoccupazioni<br />

e le sfide neppure. Siamo confrontati<br />

con una crisi economica insidiosa;<br />

impossibile ora individuare la luce in fondo<br />

al tunnel. Il pericolo devastante è quello<br />

della deflazione, la realtà pesante è quella<br />

dell’esplosione dei disavanzi pubblici, la<br />

preoccupazione per i prossimi anni è legata<br />

ad un possibile forte aumento dei tassi di<br />

interesse, che potrebbe creare ad esempio<br />

grossi problemi a molti proprietari d’abitazioni,<br />

così come naturalmente ai numerosi<br />

inquilini.<br />

Gli interventi degli Stati a sostegno del sistema<br />

finanziario e in seguito dell’economia<br />

reale, fra qualche tempo indurranno i governi<br />

a cercare nuove entrate e ad aumentare<br />

le risorse fiscali. Come associazioni econo-<br />

miche dovremo vigilare affinché queste richieste<br />

non si trasformino in un devastante<br />

saccheggio della piazza economica svizzera<br />

e ticinese. Gli sgravi fiscali sono e devono<br />

restare di attualità.<br />

Le difficoltà economiche indurranno anche<br />

le forze sindacali ad avanzare proposte e<br />

pretese difficilmente realizzabili e sostenibili.<br />

Ne abbiamo avuta nuovamente la prova<br />

nei giorni passati, quando i sindacati non<br />

hanno perso tempo nel chiedere pacchetti<br />

miliardari per sostenere la congiuntura.<br />

Ma la crisi economica, anche in <strong>Ti</strong>cino, deve<br />

rappresentare l’occasione per rivedere il funzionamento<br />

dello Stato, ripensare il territorio<br />

a livello pianificatorio, intervenire in maniera<br />

decisa sul fronte della politica del turismo,<br />

gettare nuove basi per uno sviluppo più solido<br />

dell’economia cantonale. Sarebbe bene<br />

che la crisi economica servisse a comprendere<br />

che in <strong>Ti</strong>cino non bisogna finalmente<br />

sprecare alcuna occasione per fare rete e<br />

creare la necessaria massa critica. Purtroppo<br />

viviamo e subiamo sterili campanilismi,<br />

voglia di protagonismo di ogni più piccola<br />

organizzazione territoriale, dispute e invidie<br />

politiche che fanno perdere energie preziose<br />

a questo Cantone. Non mi faccio grande illusione<br />

che tutto questo possa cambiare nei<br />

tempi rapidi che sono auspicabili.<br />

Come organizzazioni economiche, oltre che<br />

naturalmente servire al meglio i nostri associati<br />

sulla base delle loro giustificate richieste,<br />

dobbiamo a nostra volta sapere fare<br />

squadra a sostegno della piazza economica.<br />

Nell’attuale confuso panorama politico<br />

e persino sociale, le competenze del mondo<br />

economico e imprenditoriale devono rappresentare<br />

una guida di riferimento per chi è<br />

chiamato a prendere decisioni pesanti per il<br />

futuro di questo Paese.

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