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Prova scritta di fisica

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Concorso <strong>di</strong> ammissione al primo anno, a.a. 2006/07<br />

<strong>Prova</strong> <strong>scritta</strong> <strong>di</strong> <strong>fisica</strong><br />

Corsi <strong>di</strong> laurea in Fisica, Informatica e Matematica.<br />

1) Si osserva che una stella collassata (pulsar) ruota attorno al suo asse 10 volte al secondo. Supponendo<br />

che la pulsar sia sferica si calcoli il valore minimo della sua densità me<strong>di</strong>a.<br />

Se il Sole (periodo T=24 giorni) collassasse senza perdere massa in una pulsar <strong>di</strong> densità nucleare<br />

(10 17 Kg/m 3 ), quale sarebbe il suo periodo? Quale sarebbe la sua densità minima con questo periodo?<br />

Si considerino solo gli effetti delle forze gravitazionali.<br />

Costanti numeriche<br />

Costante <strong>di</strong> Newton GN = 6.67 · 10 −11 Nm 2 kg −2 . Massa del Sole MS = 2 · 10 30 kg.<br />

Raggio del Sole RS = 7 · 10 8 m. Periodo <strong>di</strong> rotazione del Sole TS = 24 giorni.<br />

Soluzione: Per l’equilibrio alla superficie Rω 2 ≤ GM/R 2 da cui ρ = M<br />

4πG = 1.41 · 1013 Kg/m 3 .<br />

3ω2<br />

4 ≥<br />

πR3 3<br />

Con densità nucleare ρN = 1017 Kg/m3 il sole avrebbe raggio R ′ = 17 Km. Conservando il momento<br />

angolare avrebbe periodo T ′ = 1.2 · 10−3 sec. La densità limite per questa rotazione sarebbe <strong>di</strong> nuovo<br />

1017 Kg/m3 e il sole collassato non perderebbe massa.


2) Una clessidra <strong>di</strong> altezza totale 2h e massa a vuoto M con dentro una massa m <strong>di</strong> sabbia viene messa su<br />

una bilancia. Inizialmente la sabbia è a riposo nella parte superiore e al tempo t = 0 comincia a cadere.<br />

Si calcoli cosa segna la bilancia dal tempo t = 0 al momento in cui l’ultimo granello <strong>di</strong> sabbia è sceso<br />

alla base della clessidra e se ne <strong>di</strong>segni un grafico.<br />

Si supponga che ogni granello <strong>di</strong> sabbia faccia un salto <strong>di</strong> altezza h e si fermi istantaneamente alla<br />

base della clessidra e che la massa <strong>di</strong> sabbia che cade per unità <strong>di</strong> tempo sia costante e pari a λ = dm/dt.<br />

Soluzione: Il tempo che ci mette il primo granello a colpire la base della bilancia é t1 = 2h/g. Per<br />

0 < t < t1 una massa <strong>di</strong> sabbia λt è in volo e la forza sulla bilancia è P1 = (M + m − λt)g.<br />

In seguito per t1 < t < t2 = m/λ i granelli cadono regolarmente dal serbatoio sulla base e la massa in volo<br />

è costante pari a λt1 = λ 2h/g. D’altro canto la sabbia che si ferma sul fondo esercita una forza verso il<br />

basso pari a F = dP dm<br />

dt = v dt = λ√2gh. Quin<strong>di</strong> la bilancia segna P2 = (M + m)g − λt1g + F = (M + m)g.<br />

Dal tempo t2 l’ultimo granello impiega ancora un tempo t1 per raggiungere la base. Quin<strong>di</strong> per t2 <<br />

t < t2 + t1 la caduta provoca sempre una forza F mentre la massa in volo è solo λ(t1 + t2 − t), da cui<br />

P3 = (M + m)g − λ(t1 + t2 − t)g + λ √ 2gh = (M + m)g + λ(t − t2)g.<br />

Peso Bilancia<br />

t 2h/g<br />

=m/ λ<br />

=<br />

1<br />

t2 t1+t2<br />

(M+m)g+ λ<br />

(M+m)g<br />

(M+m)g-λ<br />

t<br />

2gh<br />

2gh


3) Nella descrizione quantistica dell’atomo <strong>di</strong> idrogeno, per orbite circolari dell’elettrone sufficientemente<br />

gran<strong>di</strong>, il momento angolare dell’elettrone rispetto al protone assume valori <strong>di</strong>screti <strong>di</strong> modulo Ln = h<br />

2πn, dove h è la costante <strong>di</strong> Planck ed n un intero abbastanza grande.<br />

Applicando questa con<strong>di</strong>zione a normali considerazioni <strong>di</strong> meccanica classica, calcolare al variare <strong>di</strong><br />

n le corrispondenti energie En e le frequenze <strong>di</strong> rotazione νn dell’elettrone, nota la sua carica e e la sua<br />

massa m.<br />

Saltando da un livello <strong>di</strong> energia En a quello a<strong>di</strong>acente En−1, l’atomo emette un quanto <strong>di</strong> luce <strong>di</strong><br />

frequenza νn = (En − En−1)/h. In che relazione stanno νn e νn?<br />

Soluzione: Usando T = 2πr/v e L = mvr e uguagliando la forza centrifuga alla forza <strong>di</strong> Coulomb, si<br />

ottiene En = me4<br />

8ǫ2 0n2h2 e νn = me4<br />

4ǫ2 0n3h3 con νn ≃ νn per gran<strong>di</strong> n, perche’ 1<br />

n2 − 1<br />

(n−1) 2 ≈ 2<br />

n3.


4) Un oggetto cilindrico <strong>di</strong> massa M e sezione A si muove con velocità w parallela al suo asse, in un gas<br />

<strong>di</strong> particelle <strong>di</strong> polvere <strong>di</strong> massa m molto minore <strong>di</strong> M, e numero per unità <strong>di</strong> volume n. Considerando la<br />

velocità v del moto delle particelle molto minore <strong>di</strong> w, si determini la forza <strong>di</strong> attrito sul cilindro causata<br />

dagli urti contro le particelle <strong>di</strong> polvere.<br />

Come cambia il risultato se gli urti tra la polvere e il cilindro sono perfettamente anelastici (la polvere<br />

si attacca al cilindro) o se sono invece perfettamente elastici?<br />

Si stimi la <strong>di</strong>pendenza da w della forza <strong>di</strong> attrito se invece la velocità v delle particelle <strong>di</strong> polvere è<br />

molto maggiore <strong>di</strong> w.<br />

Soluzione:<br />

a) caso v ≪ w.<br />

Nel sistema in cui il cilindo è fermo, le particelle <strong>di</strong> gas lo colpiscono sulla faccia anteriore (<strong>di</strong> sezione A)<br />

con una velocità v ′ circa uguale a -w. Il numero <strong>di</strong> urti nel tempo ∆t è pari alla densità volumetrica per<br />

il volume entro il quale sono comprese le particelle che urteranno la parete entro ∆t, ovvero |nAv ′ x∆t| =<br />

nmAw∆t<br />

i) urti anelastici. Ogni urto trasferisce una quantità <strong>di</strong> moto ∆p = mv ′ x = −mw. La quantità <strong>di</strong> moto<br />

totale trasferita nel tempo ∆t sarà dunque nmAw2∆t, e la forza risentita sarà F = −nmAw2 .<br />

ii) urti elastici. Ogni urto trasferisce una quantità <strong>di</strong> moto ∆p = 2mv ′ x = −2mw. La quantità <strong>di</strong> moto<br />

totale trasferita nel tempo ∆t sarà dunque −2nmAw2∆t, e la forza risentita sarà F = −2nmAw2 .<br />

La forza <strong>di</strong> attrito risulta nei due casi proporzionale al quadrato della velocità dell’oggetto.<br />

b) caso w ≫ v.<br />

Nel sistema del cilindro le particelle colpiscono la faccia anteriore, quella posteriore e la superficie laterale.<br />

L’effetto sulla superficie laterale è nullo per simmetria. Per stimare quello sulla faccia anteriore consideriamo<br />

solo le particelle <strong>di</strong> velocità v che si muovono in <strong>di</strong>rezione perpen<strong>di</strong>colare alla faccia. Per la faccia<br />

anteriore si ha<br />

v ′ x = −(w + v) e Fa = −2nmA(w + v) 2<br />

mentre per quella posteriore<br />

v ′ x = v − w e Fp = 2nmA(w − v) 2 .<br />

La forza totale agente sul cilindro è la somma delle due: F = −8nmAvw, proporzionale alla velocità<br />

dell’oggetto (attrito viscoso).<br />

Un calcolo più preciso comporta, fissato il valore della velocità v ≫ w, un integrale sull’angolo solido<br />

per tener conto dei possibili angoli <strong>di</strong> incidenza. Il risultato cambia solo <strong>di</strong> un fattore 1<br />

2 , ma mantiene la<br />

proporzonalità a Wv. Seguirebbe un integrale sulla <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> v ma, a patto che v sia sempre molto<br />

maggiore <strong>di</strong> w per i valori rilevanti nella <strong>di</strong>stribuzione, questo non cambia la proporzionalità a w della<br />

forza <strong>di</strong> attrito risultante.


5) Si consideri uno specchio che riflette il 98% dell’energia luminosa<br />

incidente, ne trasmette l’1% e ne assorbe l’1%. Le due facce dello<br />

specchio sono identiche e si comportano nello stesso modo. Un<br />

raggio <strong>di</strong> luce viene fatto passare attraverso due <strong>di</strong> questi specchi<br />

identici e paralleli tra loro, posti alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> un metro l’uno<br />

dall’altro.<br />

Ambedue gli specchi sono perpen<strong>di</strong>colari alla <strong>di</strong>rezione del raggio <strong>di</strong> luce. La potenza luminosa del raggio<br />

incidente sul primo specchio è <strong>di</strong> 1 Watt.<br />

a) Si calcoli la potenza del raggio <strong>di</strong> luce trasmesso dal secondo specchio.<br />

b) Si calcoli l’energia luminosa totale contenuta nello spazio compreso tra i due specchi.<br />

c) Se, ad un certo istante, il raggio incidente sul primo specchio viene spento, si calcoli dopo quanto<br />

tempo l’energia luminosa <strong>di</strong> cui al punto b) si sarà ridotta della metà.<br />

Soluzione: Sia α (=0.01) il coefficiente <strong>di</strong> trasmissione e β (=0.98) il coefficiente <strong>di</strong> riflessione.<br />

A = αB<br />

B = αW + βC da cui A = W α<br />

1 − β 2 = 2.5 · 10−3 Watt<br />

C = βB<br />

Se ∆t = d/c è il tempo che la luce impiega a percorrere lo spazio tra i due specchi allora<br />

E = (B + C) · ∆t = W∆t α<br />

1 − β = 1.65 · 10−9 Joule.<br />

Ad ogni riflessione la potenza del fascio si riduce al 98%. Dopo n riflessioni la potenza si è ridotta a<br />

. Il tempo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mezzamento è quin<strong>di</strong><br />

0.98 n . Quin<strong>di</strong> n si ricava da 0.98 n = 0.5 da cui n = ln(0.5)<br />

ln(0.98)<br />

t = n∆t = ln(0.5) 1m<br />

ln(0.98) 3 · 108m/s = 113 · 10−9 sec.


6) Due sfere <strong>di</strong> raggio R e uniformemente cariche con densità <strong>di</strong> carica opposta hanno una <strong>di</strong>stanza tra i<br />

centri d < 2R. Si mostri che il campo elettrico all’interno della regione <strong>di</strong> sovrapposizione delle due sfere<br />

è uniforme e proporzionale a d.<br />

Soluzione: Il campo elettrico all’interno <strong>di</strong> una sfera uniformemente carica si ottiene con la legge <strong>di</strong><br />

Gauss E = ρ<br />

3ǫ0 r.<br />

Per due sfere con densità <strong>di</strong> carica uguale in valore assoluto ma <strong>di</strong> segno opposto, nella zona <strong>di</strong><br />

sovrapposizione abbiamo E = E1 + E2 = ρ1<br />

3ǫ0 r1 + ρ2<br />

3ǫ0 r2 = ρ1<br />

3ǫ0 (r1 − r2).<br />

Ma (r1 − r2) è proprio il vettore che rappresenta la <strong>di</strong>stanza tra i centri delle due sfere.

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