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143 Anno XVIII - 2008 - Marina Militare

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INTRODUZIONE<br />

Capitano di Corvetta<br />

Stefano CALVETTI<br />

Con la fine della Guerra Fredda l’attenzione del<br />

mondo è stata catturata da problemi che prima,<br />

seppur presenti, erano considerati di minore<br />

rilevanza rispetto agli attriti del bipolarismo:<br />

dal 1989 i cosiddetti failed States (Stati<br />

falliti) hanno, di volta in volta, cominciato ad<br />

occupare un piano di rilievo nelle discussioni<br />

internazionali e nelle strategie di sicurezza<br />

di molti paesi. Si deve aspettare l’inizio del<br />

nuovo millennio, dopo gli avvenimenti dell’11<br />

settembre 2001 che hanno visto alcuni Stati<br />

falliti coinvolti in qualche modo negli attentati<br />

terroristici 1 , affinché le Nazioni prendano<br />

piena coscienza dell’emergenza e della<br />

necessità di doverla affrontare. I failed States<br />

sono “passati dalla periferia al centro della<br />

politica globale” 2 : nel 2002, la US National<br />

Security Strategy riporta che “la minaccia per<br />

l’Occidente non è rappresentata tanto dagli<br />

Stati aggressivi quanto piuttosto da quelli in via<br />

di dissoluzione” 3 . Allo stesso tempo, l’allora<br />

Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi<br />

Annan ha evidenziato come ignorare gli Stati<br />

falliti possa creare problemi alla comunità<br />

stessa 4 , mentre nel 2004 il presidente francese<br />

Chirac ha parlato della “minaccia che gli<br />

Stati falliti costituiscono per l’equilibrio<br />

mondiale” 5 . L’entità del problema raggiunge<br />

anche la lontana Australia il cui Governo nel<br />

2003 definisce gli Stati falliti come la nuova<br />

sfida per il nuovo secolo 6 .<br />

UN FENOMENO<br />

CONTEMPORANEO?<br />

Per meglio comprendere il fenomeno del<br />

fallimento, è necessario definire tre aspetti<br />

fondamentali: il significato del termine, il<br />

criterio per individuarli e l’inquadramento nel<br />

diritto internazionale.<br />

Definizione e caratteristiche<br />

Seppur solo adesso se ne parli in maniera<br />

diffusa, gli Stati falliti “sono parte della<br />

realtà politica da quando esiste il sistema<br />

internazionale degli Stati” 7 , con la differenza<br />

che prima della seconda guerra mondiale un<br />

failed State era oggetto di colonizzazione,<br />

invasione o frammentazione da parte di paesi<br />

terzi 8 .<br />

1 Sudan e Afghanistan ospitarono i terroristi autori degli attacchi al Pentagono e World Trade Center.<br />

2 Ottaway <strong>Marina</strong>, “Atlante delle periferie che incendiano il mondo” del 27/07/05, www.corriere.it, 10/01/08<br />

3 The National Security Strategy of the United States of America, settembre 2002, pag. 1.<br />

4 Annan Kofi, “Larger Freedom: Towards Development, Security And Human Rights For All”, 21/03/05, www.un.org, 18/01/08.<br />

5 Chirac Jacques, intervento nel EU-LAC meeting, Guadalajara (Messico), 28-29 maggio 2004, www.wsws.org, 18/01/08.<br />

6 Australian Strategic Policy Institute (ASPI), Our failing neighbour: Australia and the future of Solomon Islands, Borton, giugno<br />

2003.<br />

7 Fraenkel John, “Political instability, Failed States and Regional Intervention in the Pacific”, intervento alla Conferenza Redefining<br />

the Pacific: Regionalism – Past, Present and Future, Dunedin (Nuova Zelanda), 25-28 giugno 2004, www.otago.ac.nz, 17/01/08.<br />

8 È emblematico il trattato del 25 luglio 1772 quando Prussia, Russia ed Austria decisero la spartizione del territorio della Polonia<br />

afflitta da anarchia e frammentazione politica, al fine di “ristabilire ordine in Polonia e dare a quello Stato un’esistenza politica<br />

maggiormente in linea con gli interessi della regione”. Sorel Albert, La Question d’Orient au <strong>XVIII</strong>e siecle. Les origines de la<br />

triple Alliance, Paris, E. Plon et Cie, 1878.

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