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143 Anno XVIII - 2008 - Marina Militare

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per il Mediterraneo, quello di Rhotterdam<br />

per il Mar del Nord e Halifax (Canada) per<br />

la costa orientale dell’America del Nord.<br />

Petrolio: analisi nel breve termine<br />

Le raffinerie di petrolio stipulano contratti<br />

per la fornitura annua di un determinato<br />

quantitativo di greggio.<br />

L’impraticabilità dello stretto ridisegnerebbe<br />

le rotte delle petroliere che, anziché<br />

tagliare per Mar Rosso e Suez, sarebbero<br />

costrette a circumnavigare l’Africa per raggiungere<br />

i tre bacini di riferimento indicati.<br />

Tale situazione determinerebbe un aumento<br />

esorbitante degli oneri finanziari per continuare<br />

a ricevere gli stessi quantitativi di<br />

petrolio, infatti bisogna tener conto delle<br />

sottonotate dinamiche:<br />

- il nolo di una medesima petroliera su di<br />

una tratta più lunga, alternativa a quella<br />

per Bab el Mandeb e Suez, risulta ben<br />

più caro, alla luce delle 3000 nm aggiuntive<br />

nel trasferimento;<br />

- il dover contare su di una tratta più lunga<br />

determina l’impossibilità del mantenimento<br />

costante della frequenza nell’approvvigionamento<br />

di petrolio, rispetto<br />

agli standard consentiti dal percorso via<br />

Suez;<br />

- a fronte della diminuzione della suddetta<br />

frequenza, sarà necessario disporre<br />

quindi di una flotta maggiore per poter<br />

contrastare gli effetti di un minor afflusso<br />

di greggio;<br />

- essendo Suez uno stretto che fino al 2010<br />

impedirà il transito a superpetroliere che<br />

eccedono i 50 piedi di pescaggio, diverrebbe<br />

preferenziale il nolo di superpetroliere,<br />

che normalmente percorrono la<br />

tratta via Capo di Buonasperanza (CSB),<br />

facendo sparire dalla circolazione le piccole<br />

petroliere da 100000 DWT;<br />

- si rivaluterebbe l’opportunità della costruzione<br />

di superpetroliere, sconvolgendo<br />

il settore della cantieristica navale.<br />

I fenomeni sopra descritti giocano un ruolo<br />

essenziale nell’aumento esponenziale del<br />

costo di tutti i prodotti di raffinazione e di<br />

tutti i derivati del comparto energia che impiegano<br />

fonti non rinnovabili. In definitiva<br />

si sperimenterebbero gli effetti di una crisi<br />

economica che anticipa quelli caratteristici<br />

di una crisi energetica.<br />

Alla luce delle considerazioni sopra esposte,<br />

sono già state messe in atto delle misure<br />

cautelative in grado di arginare le<br />

conseguenze derivanti dal blocco di uno<br />

chokepoint. Due, infatti, sono gli oleodotti<br />

in grado di operare il by-pass di Bab el<br />

Mandeb e di Suez: questi sono rispettivamente<br />

l’oleodotto saudita che da Jubail<br />

(Golfo Persico) a Yanbu (Mar Rosso) attraversa<br />

da est ad ovest l’Arabia Saudita, con<br />

una capacità pari a 4.8 milioni di bbls/d, e<br />

l’oleodotto del Sumed Complex.<br />

Sebbene tale capacità di erogazione di petrolio<br />

sia già sfruttata, è necessario osservare<br />

come dei 3.3. milioni di bbls/d 2.1<br />

siano diretti verso nord e il restante 1.2 è<br />

destinato verso sud. Questo specifico flusso<br />

verrebbe quindi comunque tagliato dalla<br />

chiusura dello stretto. Inoltre in ogni caso<br />

il flusso di contenitori e cargo verrebbe interrotto<br />

e come si potrà osservare nel sottoparagrafo<br />

3c sarà proprio la prevalenza di<br />

questo flusso ad accendere le tensioni.<br />

Alla luce di quanto sopra ragionato, la sicurezza<br />

nell’area rimane la preoccupazione<br />

principale degli Stati i cui interessi economici<br />

vitali dipendono dalla libertà di navigazione<br />

attraverso le acque dello stretto.<br />

Di seguito uno studio comparativo dell’incidenza<br />

della crisi sui costi 13 :<br />

I costi $/tonnellata sopraindicati sono riferiti<br />

ad una percentuale base di nolo di 100<br />

WS (Worldscale). Immaginando il riflesso<br />

degli attacchi terroristici nei confronti del<br />

traffico mercantile nell’area mediorientale,<br />

questa percentuale può aumentare repentinamente<br />

superando 200WS, quindi il costo<br />

potrebbe anche raddoppiare o addirittura<br />

lievitare.<br />

Dalla tabella si evincono i seguenti dati:<br />

- il Mediterraneo risulterebbe il bacino<br />

maggiormente danneggiato dalla chiusura<br />

di Bab el Mandeb, infatti presso il<br />

terminale di Santa Panagia (SR) si registrerebbero<br />

ritardi di fornitura del 188%<br />

ed incremento del costo del nolo per singola<br />

tonnellata di greggio trasportata del<br />

126%;<br />

13. Riferimento fornito dalla Dott.ssa Tagliacozzo Gioia, responsabile dell’ufficio Supply & Trading dell’Api di Roma. I costi del nolo<br />

di portata comprendono l’utilizzo della nave, il costo del bunker, i costi di approdo nei porti di caricazione e discarica. Il passaggio<br />

via Suez prevede il pagamento di un pedaggio forfettario che si aggira intorno ai 420.000 USD a nave, senza distinzione del porto<br />

di destinazione.<br />

<br />

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