10.06.2013 Views

143 Anno XVIII - 2008 - Marina Militare

143 Anno XVIII - 2008 - Marina Militare

143 Anno XVIII - 2008 - Marina Militare

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

1<br />

globale e la sua formidabile incidenza sugli<br />

sviluppi futuri dei flussi economici superano il<br />

concetto di Cindoterraneo. Purtroppo il Chimea<br />

non si preoccupa dell’incapacità dell’Africa<br />

neocolonizzata ad autosostenersi ed essere<br />

indipendente. Non esiste un interesse da parte<br />

di Cina, India e Nazioni arabe mediorientali<br />

in un’Africa stabile e pacifica e ciò rappresenta<br />

un grosso rischio per l’Italia e l’Europa. I costi<br />

diretti e indiretti di un’Africa che non sta in piedi<br />

verrebbero infatti addossati alle regioni europee<br />

del bacino mediterraneo.<br />

Per ciò che concerne la politica economica,<br />

l’Italia riveste il ruolo di hub terminale del<br />

mercato cinese in Mediterraneo, con tutti i<br />

pro e contro che questo rapporto di inferiorità<br />

comporta. Fintanto che il mercato è in ascesa<br />

i problemi non si pongono, ma nel momento in<br />

cui si dovessero verificare defaillances a monte,<br />

queste finirebbero per investire automaticamente<br />

chi ne è a valle con un effetto domino. Per fare<br />

un esempio, se le linee di commercio dovessero<br />

cambiare e Bab el Mandeb o Suez dovessero vivere<br />

una nuova crisi, l’Italia finirebbe per ripetere le<br />

sorti di Venezia, rimanendo tagliata fuori dalle<br />

nuove sloc (sea lane of communication).<br />

Alla luce di quanto ragionato, l’Italia deve<br />

profondere nel breve termine il massimo<br />

sforzo per aumentare la ricettività del porto<br />

di Gioia Tauro 4 e l’integrazione del suddetto<br />

scalo marittimo con il sistema dei trasporti<br />

terrestri (rete ferroviaria). Penalizzare tale<br />

hub commerciale significherebbe soccombere<br />

alla concorrenza di Malta e ai porti spagnoli<br />

emergenti, perdendo competività.<br />

L’Italia e Malta posseggono i principali porti<br />

per container in Mediterraneo in quanto<br />

occupano una posizione baricentrica e risultano<br />

potenzialmente ben inserite anche nelle rotte<br />

di traffico Sud-Nord intra ed extraeuropee. La<br />

lezione che si deve trarre da queste riflessioni<br />

consiste nel fatto che l’Italia non può più<br />

accontentarsi di un concetto di Mediterraneo<br />

Allargato.<br />

Ma non si registra solo un problema di natura<br />

infrastrutturale nazionale. La Russia di Putin<br />

sta offrendo a Cina e Giappone l’opportunità di<br />

avviare una joint venture per la realizzazione<br />

di una nuova transiberiana. Questa ipotesi, se<br />

dovesse trasformarsi in realtà, sottrarrebbe<br />

in maniera fatale traffico pregiato alle rotte<br />

commerciali in questione. La conseguenza<br />

diretta consiste nel fatto che tale volume di<br />

merci non transiterebbe più in Italia e ciò<br />

sancirebbe la perdita di un mercato vitale.<br />

LA MARINA MILITARE E<br />

LE AREE DI PROIEZIONE<br />

Volendo fare un punto della situazione della<br />

flotta della <strong>Marina</strong> <strong>Militare</strong> è possibile ricorrere<br />

al grafico in figura 1:<br />

- in ascisse sono riportate le tre aree di<br />

proiezione di quelli che sono e di quelli che<br />

potrebbero essere in futuro gli interessi policoeconomici<br />

dell’Italia (Mediterraneo Allargato<br />

- Med. Al, Cindoterraneo e CHIMEA);<br />

- in ordinata è riportata l’entità della flotta<br />

italiana, in termini del dispositivo d’altura<br />

e di proiezione di capacità sul mare e dal<br />

mare che la caratterizzano. In tal senso<br />

sono rappresentati i salti di qualità, su scala<br />

lineare, che l’entrata in linea del Cavour, del<br />

Joint Strike Fighter, delle FREMM (fregate<br />

oceaniche da 6000 tons) e dell’EH101<br />

rappresentano nel medio termine, ovvero il<br />

conseguimento della sostenibilità e credibilità<br />

della presenza della Bandiera nazionale<br />

nel contesto del Cindoterraneo. L’eventuale<br />

scelta della dotazione di una vera portaerei è<br />

considerata quale semplice ipotesi di studio,<br />

ma potrebbe rivelarsi la scelta ad hoc quale<br />

chiave d’accesso dell’Italia al CHIMEA;<br />

- la curva disegnata rappresenta l’adeguamento<br />

del dispositivo della <strong>Marina</strong> <strong>Militare</strong> in<br />

funzione dei livelli di ambizione di politica<br />

estera ed economica del paese (riportati in<br />

ascissa);<br />

- la stella individua lo stato attuale della<br />

flotta italiana, che, grazie al Garibaldi e<br />

all’AV8B (Garibaldi Air Wing, GAW), alle<br />

fregate classe Maestrale e alla connotazione<br />

expeditionary del dispositivo d’altura ha<br />

consentito l’affermazione degli interessi<br />

nazionali in Mediterraneo, Mar Nero, Mar<br />

Rosso, Mar Arabico, Golfo d’Aden, Golfo<br />

d’Oman, Golfo Persico.<br />

4. “La disponibilità di grandi spazi a ridosso delle banchine portuali, l’ampiezza degli accosti e la profondità dei fondali, riferiti alle<br />

dimensioni degli altri porti nazionali, hanno aperto la strada al nuovo assetto funzionale del porto.La prevalenza della tipologia<br />

del traffico container che si è affermata alla fine degli anni ’80 ed il particolare favore conferitogli dalla sua posizione geografica<br />

mediana lungo la direttrice Suez – Gibilterra e baricentrica nel mar Mediterraneo, ne hanno orientato la futura caratterizzazione<br />

quale scalo di transhipment di contenitori e merci unitizzate in genere. L’attività operativa ha avuto inizio nel 1995 e si è sviluppata<br />

a ritmo elevato fino a far assumere allo scalo, nel giro di poco tempo, il ruolo leader nel settore del transhipment che ad oggi<br />

lo contraddistingue suscitando il primario interesse delle maggiori compagnie di navigazione”. Cfr Autorità Portuale di Gioia<br />

Tauro, il piano operativo portuale <strong>2008</strong>-2010, http://www.portodigioiatauro.it/ 1701<strong>2008</strong>/POT<strong>2008</strong>2010.pdf.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!