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143 Anno XVIII - 2008 - Marina Militare

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10<br />

É parere di molti analisti che il primo<br />

fattore esterno sia il colonialismo, durato<br />

sufficientemente da distruggere le strutture<br />

sociali tradizionali, ma non abbastanza da<br />

sostituirle con forme costituzionali occidentali<br />

ed una effettiva identità come nuova nazione.<br />

Il processo di decolonizzazione provocò<br />

“delle zone di anarchia, dei regimi personali o<br />

apertamente dittatoriali, risoltisi col tempo negli<br />

Stati falliti ai quali siamo oggi confrontati” 40 .<br />

Gruppi minoritari si sono trovati a governare con<br />

solo la parvenza di una struttura democratica,<br />

escludendo “la maggioranza etnica o razziale<br />

che è più consistente numericamente, più<br />

povera e molto spesso arrabbiata” 41 . Ancora<br />

una volta, lo Zimbabwe può essere citato quale<br />

esempio dell’effetto che la colonizzazione ha<br />

esercitato sull’evoluzione politica e sociale del<br />

paese dall’indipendenza ai giorni nostri.<br />

Ma più del colonialismo ha fatto il<br />

cosiddetto neo-colonialismo occidentale,<br />

ossia la globalizzazione culturale, politica<br />

ed economica, guidata dal “Washington<br />

Consensus 42 ” che racchiude una serie di riforme<br />

volte a modificare le strutture degli Stati 43 ,<br />

portando però i più deboli al fallimento. La<br />

globalizzazione, per quanto produca evidenti<br />

benefici, ha effetti diversi nel vasto panorama<br />

mondiale. Gli Stati maggiormente fragili<br />

rimangono esclusi 44 o, per dirla in altre parole,<br />

ancorché il mondo tenda all’interdipendenza,<br />

alcune nazioni si isolano, diventando instabili e<br />

sempre più povere 45 , con perdita progressiva di<br />

potere ed evidenti manifestazioni di difficoltà<br />

nel controllare i flussi commerciali, movimenti<br />

finanziari, comunicazioni e trasferimenti di<br />

tecnologia 46 .<br />

Il fallimento è anche una malattia contagiosa,<br />

quasi un cancro che non si ferma ai confini di<br />

uno Stato, ma coinvolge paesi limitrofi con già<br />

un humus favorevole che rende il collasso 47<br />

quasi inevitabile. Questo “effetto domino”<br />

è facilmente individuabile osservando la<br />

cartina del Failed State Index, nella quale si<br />

nota la contiguità di molti stati in condizioni<br />

critiche o disperate. Le migrazioni di massa<br />

per sfuggire dalla miseria di uno Stato già<br />

fallito nascondono anche gruppi di facinorosi<br />

tra le fila dei rifugiati. Il Sudan rappresenta,<br />

da questo punto, un efficace - ma non unico<br />

- esempio, avendo “esportato” verso il Ciad e<br />

verso la Repubblica del Centrafrica gruppi di<br />

ribelli che, spesso fomentati e finanziati dallo<br />

stesso governo di Khartoum, hanno indotto il<br />

fallimento negli Stati che li ospitano 48 .<br />

LA MINACCIA ALLA SICUREZZA<br />

INTERNAZIONALE<br />

Può uno Stato fallito, dove il governo non ha<br />

alcuna o poca sovranità, essere una minaccia<br />

per le più stabili Nazioni come quelle europee,<br />

gli Stati Uniti, etc.? La minaccia dai Paesi<br />

collassati di certo non è di tipo militare,<br />

essendo gran parte delle risorse economiche<br />

prosciugate dall’ingordigia dei dittatori e dalla<br />

loro necessità di pagare i fedeli pretoriani. Il<br />

40 Lenzi Guido, “Il Lume della Ragione”, Affari Esteri, nr. 151, pag. 551.<br />

41 Mufuruki Ali A., “L’Africa può farcela”, Aspenia nr. 29/2005, pag. 177.<br />

42 Liu Henry C. K., “World Order, failed States and Terrorism” del 03/01/05, www.atimes.com 11/01/08.<br />

43 Il termine Washington Consensus è stato coniato nel 1989 da John Williamson per indicare una serie di raccomandazioni fiscali<br />

ed economiche indirizzate da parte di istituzioni USA a governi con economie deboli. Con il tempo, è diventato un sinonimo di<br />

globalizzazione e, in senso negativo, di neo-colonialismo. www.cid.harvard.edu, 24/01/08.<br />

44 Hoffman Stanley, “Clash of Globalizations”, Foreign Affairs nr. 81/2002, pag. 108.<br />

45 Cho Young-Jin, ambasciatore della Repubblica di Corea in un’intervista del 12/12/06, “Terrorism, Failed States and Enlightened<br />

National Interest”, www.cceia.org, 15/01/08.<br />

46 Aravena Francisco Rojas, “La conferenza speciale sulla sicurezza delle Americhe: la difficile costruzione dei consensi”, in Gnosis<br />

nr. 27, www.sisde.it 16/01/08.<br />

47 In questo testo i termini “Stato collassato” e “Stato fallito” sono considerati sinonimi.<br />

48 “There goes the neighborhood”, Foreign Policy nr. 161/2007, pag. 62.

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