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foto Mauro Topini - Campo de'fiori

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CIVITONICI ILLUSTRI<br />

Lo scultore civitonico FRANCO GRADAS-<br />

SAI, artista di notevole valore e spessore<br />

culturale, presenza artistica discreta ed<br />

appartata, nasce a Civita Castellana nel<br />

1939.<br />

Compie gli studi artistici a Roma presso il<br />

Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di<br />

Via Ripetta.<br />

E’ l’autore celebrato e conosciuto di alcune<br />

importanti opere conservate a Civita<br />

Castellana: il Busto di Enrico Minio, collocato<br />

nel Palazzo Comunale, il monumento<br />

al Bersagliere in località San Giovanni e la<br />

statua di San Lorenzo Martire in via Attilio<br />

Bonanni, posta nell’area antistante la chiesa<br />

omonima.<br />

Nel Busto celebrativo di Enrico MINIO,<br />

sindaco di Civita Castellana dal 1948 al<br />

1963 e Senatore della Repubblica Italiana,<br />

lo scultore attraverso l’uso sapiente dei<br />

volumi e della luce, crea un’opera scultorea<br />

dove la perfetta descrizione anatomica<br />

dei caratteri principali del volto e della<br />

figura si combina ad un uso sapiente del<br />

materiale lapideo.<br />

E’ un volume<br />

possente e<br />

dinamico<br />

dove nella<br />

perfetta<br />

levigatura<br />

delle superfici,<br />

la luce<br />

penetra all’interno<br />

dei piani<br />

incurvati<br />

quasi<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 31<br />

FRANCO GRADASSAI<br />

di Enea Cisbani<br />

penetrando la superficie cristallina del<br />

marmo nero.<br />

La perfetta forma geometrica<br />

della figura è necessaria<br />

anche in rapporto al concetto:<br />

non vuole descrivere di<br />

fantasia Enrico Minio<br />

ricorrendo a<br />

forme irreali<br />

quasi caricaturali,<br />

ma conferirgli<br />

una forma e una<br />

sostanza simbolica<br />

ed emblematica<br />

al tempo stesso.<br />

Una statua come<br />

nei tempi antichi,<br />

tesa ad insegnare<br />

le virtù morali e<br />

politiche del personaggio.<br />

Nel Monumento al Bersagliere in località<br />

San Giovanni, Gradassai non ricorre a<br />

forme consuete, ma all’uso sapiente di<br />

forme geometriche che nella loro intensa<br />

frammentazione e concatenazione esprimono<br />

la drammaticità di un evento storico<br />

e la tragedia di una generazione scomparsa<br />

tragicamente nel secondo conflitto<br />

Mondiale.<br />

Nel Monumento a San Lorenzo in via<br />

Bonanni, pone il Santo e le figure adoranti<br />

su di un alto basamento e nell’area antistante<br />

la chiesa, al fine di accentuare la<br />

visione scenografica del monumento stesso.<br />

Le figure del Santo e degli adoranti non<br />

sono descritte nei loro dettagli anatomici,<br />

ma rese plastiche e possenti attraverso<br />

volumi geometrici netti e perfettamente<br />

levigati, in una perfetta mediazione tra<br />

spazio terreno e religioso.<br />

La luce viene raccolta dai volumi e dagli<br />

spazi ben modellati ad accentuare il simbolismo<br />

evidente nella composizione religiosa<br />

Le opere civitoniche di Gradassai, ampiamente<br />

studiate e meditate, vogliono “insegnare”<br />

e rappresentare le virtù morali ed<br />

ideali del personaggio che si vuol rappresentare,<br />

secondo tecniche, modi e consuetudini<br />

tipici della scultura antica e classica<br />

in particolare.<br />

Un uso sapiente della tecnica<br />

scultorea che rimanda<br />

ai tempi<br />

antichi e al<br />

lavoro di<br />

bottega.<br />

La scultura è pratica artistica lunga e faticosa<br />

e l’opera deve essere studiata e meditata,<br />

quasi vissuta in una lotta con il materiale<br />

lapideo stesso.<br />

Caratteri quelli descritti che troviamo nello<br />

scultore civitonico e nelle sue più importanti<br />

realizzazioni.<br />

Le sculture di Gradassai rifuggono tuttavia<br />

da una scontata ricerca artistica e idealizzazione,<br />

ma si affermano in maniera autonoma<br />

nella loro intrinseca e particolare<br />

bellezza.<br />

La produzione scultorea dell’artista civitonico<br />

ha il pregio di conservare intatta la<br />

bellezza fuori dal tempo delle sue opere<br />

dal sapore “antico” e “classico”, dove<br />

forma e tecnica si fondono mirabilmente.<br />

In una fase storica come quella attuale<br />

dove la pratica scultorea “classica” è ormai<br />

assente e dimenticata,<br />

l’importanza<br />

di Gradassai scultore<br />

e’ sempre<br />

più netta perché<br />

afferma l’importanza<br />

della tecnica<br />

antica in una<br />

fase artistica che va<br />

sempre più disconoscendo<br />

la cultura<br />

dell’arte classica e<br />

antica.

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