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Storia Chiesa Parrocchiale - Sipa.Net

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La <strong>Chiesa</strong> di S. Bartolomeo di Col di Salce<br />

(da: Gioacchino Belli – La Parrocchia di Salce, le sue chiese e le sua tradizioni)<br />

Fin dal secolo XIV - 1346 - esisteva a Col di Salce, sul luogo dell'attuale chiesa parrocchiale, una<br />

cappella dedicata a S. Bartolomeo Apostolo. Fra tutte le chiese della parrocchia è certamente la più<br />

antica; del resto Salce ha come patrono S. Bartolomeo.<br />

Ecco due testimonianze autorevoli: « In un processo verbale di visita alla chiesa di S. Bartolomeo<br />

di<br />

Col di Salce, fatta nel 1618, è detto che la chiesa è "vetus et antiqua" e che nell'altare maggiore vi<br />

è una "palla lignea antiqua, picta cum signis antiquis, quae palla fuit picta de anno 1394 sub die 20<br />

Augusti" » (dott. Luigi Alpago Novello).<br />

« Il pittore Simon da Cusighe (1350 - 1416) eseguì nel 1394 la pala S. Bartolomeo per la chiesa<br />

di Salce, ora a Venezia nelle Gallerie della Ca' d'Oro » (Alessandro da Borso).<br />

Nel 1605 l'antica e piccola cappella di S. Bartolomeo fu ampliata e portata alla grandezza e forma<br />

attuale e vi fu annesso il cimitero (sagrato).<br />

Senza uno stile particolare, a una sola navata con soffitto piano, aveva sei finestre rettangolari,<br />

tre delle quali, quelle sulla parete nord, furono in seguito murate forse perché la chiesa fosse più<br />

riparata dal freddo e piovaschi di tramontana. (Furono riaperte e, insieme alle altre, ridotte alla<br />

grandezza e forma attuale nel 1965). In posizione sopraelevata rispetto al piano della strada e delle<br />

case adiacenti, fa pensare che la chiesa, nel 1605, sia stata innalzata sulle mura dell'antica, in parte<br />

interrate dal sagrato.<br />

Le funzioni parrocchiali si svolgevano però nella chiesa di S. Pietro, che nel frattempo era stata<br />

costruita.<br />

Nel 1812 cominciò a fungere da parrocchiale la chiesa di Col che, in tale anno, fu dotata del<br />

Battistero. Prima di allora l'acqua lustrale per il Battesimo era portata da Belluno dagli incaricati<br />

cappellani capitolari).<br />

Si legge, fra l'altro, nei registri parrocchiali:<br />

« Oggi 4 Aprile 1812 per la prima volta fu da me dato il battesimo al nuovo fonte di questa parrocchia<br />

di Col di Salce a Giuseppe f. di Girolamo di Osvaldo Bianchet da Gorgo (Gorch) e di Caterina<br />

f. di Giuseppe Da Moliner jugali. D. Pietro Mazzocchi Economo».<br />

Il vecchio Battistero fu sostituito nel 1937 da uno nuovo collocato in una nicchia a destra, sotto<br />

l'orchestra: «vasca in marmo rosso di Pove di Bassano, copertura in noce, su disegno dell'ing. Barcelloni<br />

Adriano ».<br />

Del precedente è stata conservata la bella statuetta lignea di S. Giovanni Battista. Nel 1969 il<br />

Battistero ha avuto una sua degna sede nella nuova cappella, appositamente costruita; il suo posto<br />

è stato occupato dal confessionale.<br />

Il 26 maggio 1813 fu dal Capitolo di Belluno dichiarata Sacramentale (facoltà di custodire per<br />

sempre il Santissimo).<br />

« In tal occasione fu cantata solennemente la S. Messa dal Rev/mo Canonico Carara assistito da<br />

molti religiosi e fu esposto il Santissimo Sacramento ».<br />

Si erano resi necessari in quel tempo grossi lavori di restauro.<br />

« Lì 17 Luglio 1813: oggi fu internamente compiuta la chiesa parrocchiale di Col di Salce ad<br />

onta di tante contraddizioni avute nel metter a fine la fabbrica stessa. La spesa ammontò a venete<br />

lire quattromila; la qual somma fu dalla carità dei fedeli contribuita, tra i quali l'economo D. Pietro<br />

Mazzocchi dalle Biave ebbe il maggior merito ».


Non si sa con certezza se la chiesa sia stata consacrata; non esiste la «bolla» né si trova traccia<br />

delle croci sulle pareti.<br />

«E' stata solo benedetta», dice don Lucio Toffoli nel questionario della Visita Pastorale del<br />

1874.<br />

«E' consacrata», dice lo stesso don Toffoli nel 1878, «come risulta da una annotazione marginale<br />

posta ad un Antifonario della<br />

Cattedrale di Belluno, dove si accenna<br />

che il giorno dell'Ascensione<br />

ricorre l'anniversario della<br />

<strong>Chiesa</strong> di S. Bartolomeo di Salce>.<br />

«E' consacrata» dice ancora don<br />

Toffoli nel 1887.<br />

«Si crede consacrata», dice don<br />

Serafini e i parroci dopo di lui.<br />

L’ ALTARE MAGGIORE<br />

Fu eretto nel 1844.<br />

« Il giorno 5 Febbraio 1844 venne<br />

attivata la mensa maggiore di<br />

questa <strong>Chiesa</strong> <strong>Parrocchiale</strong> di S.<br />

Bartolomeo, dove fatte profonde<br />

fondamenta, si eresse una nuova<br />

mensa con altare tutto di pietra,<br />

che esisteva un tempo nella chiesa<br />

di Tambre, acquistato da questa<br />

Ven. Scuola; e il giorno 17 del mese<br />

di marzo, domenica delle anime,<br />

fecesi la benedizione del medesimo,<br />

mediante vescovile licenza, e<br />

in detto giorno si cantò su di esso<br />

la S. Messa. D. Serafino Serafini<br />

Parroco».<br />

Come fosse e che fine abbia<br />

fatto il precedente altare non è dato<br />

sapere.<br />

L’ ALTARE DELL'ADDOLO-<br />

RATA<br />

Sotto la pietra sacra è incisa la data: «14 Agosto 1605», la stessa data che si trova sul muro della<br />

soffitta della chiesa.<br />

E' in legno di stile barocco, di pregevole fattura, la cui nicchia è stata rivestita in mosaico nel<br />

1969 per dare alla statua della Vergine Addolorata la cornice che il suo valore artistico merita: «E'<br />

immagine<br />

intagliata in legno, colorato, del Besarel».<br />

Se all'origine vi fosse un'altra statua o una pala della Madonna, non è dato sapere; a meno che<br />

non si azzardi pensare che la statua del Besarel abbia sostituito quel... «magnifico quadro a cavalletto<br />

del `400, riproducente una Madonna con Bambino, di carattere belliniano, che la chiesa di<br />

Col possedeva, finito prima in un ripostiglio della sagrestia, poi in canonica e poi a Venezia».<br />

Di autore ignoto, ma certo di un artista, sono i due piccoli dipinti laterali raffiguranti S. Rocco e<br />

S. Antonio da Padova.


Nel 1965 è stata abbassata la mensa<br />

per eliminare un gradino che penetrava<br />

nell'area utile della navata per<br />

circa mezzo metro.<br />

Il PAVIMENTO<br />

In lastroni di pietra, all'inizio, fu<br />

ricoperto nell'ottobre 1913 con mattonelle<br />

rosse e nere di terracotta; rimosso<br />

nel 1969, fu sostituito con formelle<br />

di marmo «rosso Mangiaboschi» in<br />

tinta unica.<br />

Durante il lavoro di rimozione del<br />

pavimento vennero alla luce nel centro<br />

della chiesa le tombe, di cui parla<br />

il registro dei morti del 1700, delle<br />

famiglie gentilizie di Salce: Pagani,<br />

Ricci, Doglioni; come nella chiesa di<br />

S. Pietro aveva la sua tomba la famiglia<br />

Barcelloni.<br />

« Die 11 Januariis 1731 – Andreas<br />

filius Dominici q. Andrea dierum<br />

quinque obiit et sepultus fuit in sepulcro<br />

nob. Petri Pagani Ecclesiae S/ti<br />

Bartholomaei de Colle Salcis de licentia<br />

assistente me D. Sebastiano Finis<br />

Curato».<br />

IL SAGRATO<br />

Allargata la strada comunale nel 1959 e costruita la gradinata di accesso al sagrato della chiesa<br />

(disegno di R. Alfarè) ad opera dell'Amministrazione Comunale, si rese necessario livellare il sagrato,<br />

abbassandolo per dar maggior respiro alle entrate della chiesa.<br />

Nel corso dei lavori eseguiti nel 1965 affiorarono delle ossa umane che testimoniarono l'esistenza<br />

del cimitero attorno alla chiesa parrocchiale.<br />

Dai registri d'Archivio si sa che i morti furono sepolti nel sagrato di S. Bartolomeo fino al 1854<br />

(in quello di S. Pietro fino al 1812).<br />

« Il nuovo cimitero a Nere fu benedetto il giorno 30 Aprile 1854 dietro facoltà concessami dalla<br />

Rev/ma Curia Capitolare. L'ultima tumulazione nel cimitero attorno alla chiesa di S. Bartolomeo<br />

avvenne il 12 Luglio 1854; la prima tumulazione nel nuovo cimitero a Nere il 12 Agosto 1854. D.<br />

Serafino Serafini ».<br />

Il 30 Luglio 1922 il Vescovo Cattarossi benedì la nuova parte del cimitero ampliato a Nere. D.<br />

F. Larese ».<br />

Contemporaneamente ai lavori per la sistemazione del sagrato, nel 1965, iniziarono quelli del<br />

nuovo Monumento ai Caduti. Promotore il Gruppo Alpini «Zaglio» di Salce, animatore M. Dell'Eva,<br />

progettista e assistente ai lavori il p. e. Giovanni Dal Pont.<br />

Con felice scelta e luogo, senza togliere spazio al sagrato, il monumento forma quasi un tutt'uno<br />

con la chiesa, dando all'insieme bell'effetto di proporzione, di armonia e di estetica.<br />

Fu inaugurato il 2 aprile 1967.<br />

Insieme ai nomi dei Caduti della prima e seconda guerra mondiale porta incisa la preghiera


DAL 1957 AL 1972<br />

SUPREMO IDDIO<br />

BENEDICI I NOSTRI CADUTI<br />

LA TERRA CHE LI ACCOGLIE<br />

E FA CHE FRA GLI UOMINI TUTTI<br />

REGNI LA PACE<br />

Abbandonata definitivamente l'idea di demolire la chiesa S. Bartolomeo per erigervi la nuova<br />

parrocchiale conforme al progetto del 1930 dell'arch. Candiani di Treviso, rivelatosi irrealizzabile,<br />

la parrocchia, nel 1957, iniziò un programma di lavori di consolidamento e di abbellimento che<br />

diedero all'edificio l'aspetto decoroso e il volto nuovo che attualmente presenta.<br />

Oltre ai sopra ricordati lavori, vennero eseguiti: nuovo impianto elettrico, nuovi banchi, rifacimento<br />

completo del tetto, impianto riscaldamento ad aria calda, intonaco interno ed esterno, nuovo<br />

organo della ditta Ruffatti di Padova a perenne ricordo dell'insigne benefattrice della parrocchia<br />

sig.ra Marianna De Biasio in Carli, «cuius memoria in benedictione erit».<br />

Ogni chiesa ha una ricchezza e bellezza proprie che le sono date dalle sue linee architettoniche e<br />

dai gioielli e valori artistici che racchiude.<br />

Tuttavia in un paese la chiesa parrocchiale è, se è lecito dirlo, il focolare dove si raccoglie, in<br />

intimità con Dio, una famiglia di anime.<br />

Il suo ornamento più bello è dato dalla presenza corale e affettuosa dei fedeli: il loro riunirsi, pregare<br />

e cantare insieme, espressioni di fede e di amore a Dio e ai fratelli, mettono in festa la chiesa<br />

e la rendono viva e palpitante di cuori.

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