la legislazione suntuaria. secoli xiii-xvi. emilia-romagna - Direzione ...

634 Legislazione suntuaria
Data in Ferrara nella nostra cancellaria ducale, alli XV del mese di marzo del
1550 queste nostre letre patenti et decreto.
Approvazione vescovile
Alexander Guarinus
Noi Battista de Grossi, per Dio gratia et della sede apostolica vescovo di Reggio
et principe. Essendo richiesti dalli signori anciani di Reggio et priore d’essi
che vogliamo prestare il nostro consenso ad uno capitolo ordinato dalli eletti
d’essa città sopra le spese funebri, confirmato dall’eccellenza dell’illustrissimo
duca di Ferrara, caso che l’intervenga lo consenso nostro; visto, letto et essaminato
detto capitolo giusto et ragionevole et concernente il bene publico, ad instanza
del spettabile messer Erasmo Borgo canceliere di essa città, che a detto nome
insta, l’approbamo et gli interponemo lo nostro consenso et autorità, per rispetto
delle persone layce solamente, che altre di ragione non pono essere legate dal
presente ordine, non ostante cosa che in contrario facesse, reservando di statuire
noi quel ci parerà honesto et opportuno quanto alle persone ecclesiastice. Et in
fede de ciò habbiamo fatto fare questa et munire con la impressione del nostro
sigello.
Datum in Reggio in lo nostro episcopale palazzo alli XXV del mese di marzo
1550, alla presentia del reverendo dottore di leggi messer Francesco Martelli, canonico
della nostra chiesia cathedrale, et del reverendo messer Vincenzo Tacolli priore
di San Iacomo di città, pretti et cittadini reggiani.
Approbo et consentio ego Baptista episcopus Regiensis.
Aloysius Sylva predicti reverendissimi domini episcopi notarius scripsi et subscripsi.
Quod ordines super pompis imprimantur
Dehinc ut ordinum super pompis et conviviis editorum exempla haberi possint,
ut quisque scire valeat quid servari debeat et a quibus abstinere teneatur, iamdicti
domini antiani et adiuncti cum auctoritate prefata et fabarum suffragiis re prius obtenta
dederunt negotium domino Ludovico Zobolo prefato imprimi faciendi eosdem
ordines et tot exempla impressa habere procurandi quot ei expedire videbitur
et expensis dicti comunis, committentes ex nunc mandata necessaria ad ratiotinatorem
et thesaurarium pro dictis expensis persolvendis.