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la legislazione suntuaria. secoli xiii-xvi. emilia-romagna - Direzione ...

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INTRODUZIONE<br />

Per ricostruire il clima economico e politico in cui <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione <strong>suntuaria</strong><br />

vide <strong>la</strong> luce, ci si deve innanzitutto collocare agli albori del<strong>la</strong> produzione<br />

legis<strong>la</strong>tiva conservata: si risale così al tempo in cui Reggio era libero<br />

comune. L’istituzione comunale, testimoniata dall’esistenza di magistrature<br />

tipiche (in primo luogo il conso<strong>la</strong>to), è databile intorno al<strong>la</strong> prima<br />

metà del secolo XII; le consuetudines, prima testimonianza scritta del<strong>la</strong><br />

produzione normativa, risalgono al 1242, dunque a circa un secolo di distanza.<br />

Probabilmente decisiva per <strong>la</strong> loro redazione l’influenza esercitata<br />

dal podestà fiorentino Lambertesco Lamberteschi, «qui bene et legaliter<br />

omnibus hominibus civitatis et districtus Regii libenter ractionem faciebat»<br />

1 .<br />

Il comune conobbe a Reggio alterne vicende, dovute tra l’altro al perdurare<br />

delle lotte intestine tra guelfi e ghibellini, a loro volta divisi al loro interno.<br />

La fine del secolo XIII vide il prevalere per un breve periodo dei cosiddetti<br />

Inferiori, che rappresentavano <strong>la</strong> parte dei guelfi meno intransigente<br />

nei confronti dei ghibellini e dell’Impero. Essi chiamarono Obizzo d’Este,<br />

già signore di Ferrara e Modena, al governo di Reggio, segnando così una<br />

prima interruzione nell’esistenza del libero comune. «Nel<strong>la</strong> turba de’ tirannelli<br />

il biondo Obizzo d’Este emerse per ingegno e ferocia», annota il Balletti<br />

2 . A Obizzo succedette il figlio Azzo, che non era certamente da meno e<br />

subì <strong>la</strong> cacciata dal<strong>la</strong> città. Ma il momentaneo ritorno all’indipendenza comunale<br />

segnato da un breve periodo di governo popo<strong>la</strong>re (1306-1312) non<br />

1 Consuetudini e statuti reggiani del Secolo XII, a cura di A. CERLINI, I, Reggio Emilia<br />

1933, p. XIII, che a sua volta rimanda al Liber de temporibus et aetatibus, cronaca di Reggio<br />

attualmente conservata presso <strong>la</strong> BE MO (ibid., p. X).<br />

2 A. BALLETTI, Storia di Reggio nell’Emilia, Reggio Emilia 1925 (rist. anast., Roma<br />

1993), p. 147.

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