la legislazione suntuaria. secoli xiii-xvi. emilia-romagna - Direzione ...

Faenza 547
muschio o d’altri profumi, gibellini e ventagli, ma solamente le sia lecito al tempo
dell’inverno portar una manuzza fodrata di pelle, purché non siano gibellini et che
non sia in alcuna parte riccamata di seta né finita d’oro o d’argento, battuto o filato.
Ordinano similmente, statuiscono et espressamente comandano che nissuna
donna possi portare più di due anella nelle dita per ornamento delle mani, quali
non eccedano il valore di dodici scudi d’oro computata la manifattura, né possi
portar corone ch’eccedano il valore di scudi 2 computata la manifattura, né possi
portar guanti lavorati con oro o argento, ma che i guanti che portarà non eccedano
il valore di mezzo scudo d’oro.
Ordinano anchora, statuiscono et espressamente comandano che nessuna donna
possi portar vesti, rubboni o rocchetti, sottane o sottovesti di broccato, broccatella
o tela d’oro o argento, ma solamente gli sia lecito l’haver et portar due vesti di
seta, una di velluto, l’altra di raso, damasco, ormesino ovvero altra sorte di seta;
prohibendo espressamente il guernir dette vesti con oro o argento battuto o filato,
o con recami di seta; ma che gli sia lecito il guernirle con velluto, raso, cordelle o altro
lavoro di seta, purché detta guernitione non ecceda il valore di scudi 3; le quali
vesti non possino essere né portarsi stratagliate dal busto in giù, eccetto le liste che
si facessero per guernitione d’esse. Dechiarando che s’alcuna donna avrà ruboni o
rocchetti, che ciascuno di essi essendo di seta, s’intenda servirle per una delle vesti
che se gli concede, e che in dette vesti o ruboni non siano comprese le burratte di
seta, né mucagliate, zambellotte o simil vestimenti. Dechiarando medesimamente
che le vesti sottane, o altri vestimenti che si concedono alle donne, siano et debbano
essere fatte senza coda, la quale in tutto et per tutto si prohibisce in qual si voglia
sorte di vestimenti da donna.
Et per evitar le fraudi che si puotrebbono commettere da molte donne che si
trovano notabil numero di vesti, quali potrebbono accomodarle e portarle per un
tempo tre, et lasciate quelle, per altro tempo servirsi d’altre tre, ordinano e comandano
che fra il tempo detto di sopra ciascuna donna debba haver date in nota in
mano delli signori anziani le tre vesti delle quali si vorrà servire, dechiarando che di
poi non si possi valer né possi metter altre vesti, fintanto che le tre che saranno elette
siano buone et atte a portarsi.
Ordinano similmente, statuiscono et espressamente comandano che nissuna
donna possi portar camise, corpetti, gorghiere o vellette lavorate d’oro, d’argento o
di seta di qualsivoglia colore, né grembiali o fazzoletti lavorati nel medesimo modo,
né possi portar drappi tanto cerrati e profilati d’oro o d’argento, quanto fatti a reticella.
Ordinano anchora, statuiscono et comandano che nissuna donna possi portar
scoffoni o calcette di seta, overo lavorati con oro o argento o qualsivoglia altro ornamento,
ma solamente di panno, rassa, saglia o simile, quali però siano schietti, né
possi portar pianelle guarnite d’oro, d’argento over di seta.
Ordinano similmente, statuiscono et comandano che nissuna donna possi portar
cappelli o barette guernite d’oro o d’argento battuto o filato, overo con recami
d’oro, d’argento o di seta, ma che solo possi portar intorno a detti cappelli o barette
un cordone overo velo di seta senza penne o piume di sorte alcuna, le quali in tutto
si prohibiscono.