la legislazione suntuaria. secoli xiii-xvi. emilia-romagna - Direzione ...

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506 Legislazione suntuaria 1547, dicembre 11 Parti Electio refformatorum expensarum superfluarum et non necessariarum Sono state molte mude de magnifici signori savii le quali – considerando per il debito del ingionto loro officio al bene et utile della patria, vedendola di tempo in tempo, sì per l’inondatione delle acque per le quale debitamente tanto se stride e piange, sì etiam per gravissime imposte et angarie paghate et che vano di continuo più crescendo et agravando – havevano deliberato cum l’auctorità di questo generoso consilio proveder di sorte che molte spese excessive et superflue si levassero, e più non si facessero. Non di meno, al più delle volte et speso, hano forza più le opinioni cative contrariamente alle buone che le buone alle cative, e però per qualche frivola ragione da qualche allegata, la cosa si è andata prorrogando fino al presente giorno, nel qual occurendo far l’hodierna congregatione, li magnifici signori savii, intese le buone et prudentissime oppinione delli antedetti suoi precessori, cognoscendo medemamente loro signorie quanto sia misera et gravata questa povera città, et in quanta callamità è condotta; et da l’altro canto senza ordine, senza misura et forma de far spese vane, superflue, le quali habilmente et cum honore se possono schivare, quali se si comemorasino sono un numero grandissimo e di grandissima importanza; però par a prefati magnifici signori savii venire allo effecto et executione dil tuto in questo modo et forma, cum presentia adonche dil magnifico messer Sisto Bezio da Norscia 1 doctore dignissimo, governatore della città di Ravenna, e di parere de magnifici signori savii, l’andarà parte che, per auctorità di questo generoso consilio, per solito scrutinio, si ellegano tre degni et buoni citadini di conseglio, et uno di populo, li quali habbino il titulo et nome de refformatori delle spese superflue et non necessarie, li quali habino auctorità et omnimoda potestà di usare ogni dilligentia et cura de examinare ottimamente tutte le cose in che pecca et excede questa città nel spendere, sì per nozze come in superflui ornamenti de done di parto; sì nel vestire come nel calzare; sì nelli sarti come calciolari; sì nelli consumamenti et strataiamenti de panni, camore et sangie da dona come pani, calcie inhoneste et superflue de huomini et portamenti da dona oltra la loro condictione et altre simile cose, per li quali li padri et case loro certamente se ruinano. Chi ben le considera, et pegio chi le prova, e ogni sano intellecto ben comprehenderà questa provisione essere utilissima et de grande aiuto alla povera patria; et etiam di refformare le arti et mestieri nelli quali non se li mete denari né capitale alcuno, comprehendendo questa provisione gli hosti sì delli pasti come biave et stalatici. Quali refformatori deputandi debbano fare tal refformatione in scriptis, a capitulo per capitu- 1 È il giurisperito Sisto Bezzi da Norcia (PG), governatore di Ravenna in carica dal 20 agosto 1547 al gennaio dell’anno seguente. Cfr. S. BERNICOLI, Governi di Ravenna e di Romagna dalla fine del sec. XII alla fine del sec. XIX, Ravenna 1898 (rist. anast. Bologna 1968), pp. 65-66.

lo in uno libro; et fatte tale refformatione, quelle publicarle in questo generoso conseglio, nel quale se habbiano a balotarle a capitulo per capitulo; et ballotate et ottenute come lege sancta et perfectissima, si debbano inviolabilmente osservare, sotto pena de ducento scudi d’oro per chi contrafarà et non obedirà: lo quarto della quale sia applicata alla camera apostolica, uno quarto allo esecutore, l’altro quarto allo accusatore. Et perché li detti refformatori con maggiore animo possino attendere allo ingionto ufficio, et siano recognosciuti di loro fatiche, espedito che haverano quanto si spetta et pertiene a loro, li sia dato delli denari della magnifica comunità scudi quatro d’oro per ciascuno se, in termino d’un mese poi che sarano electi, haveranno espedito quanto li serà necessario della assignata imposta; altrimenti non habbino mercede alcuna, salvo se per infermità non fossero impediti, quo casu il tempo non corra; quale ordine et provisione comprehenda etiam li contadini et contadine dal vestire, tantum non obstantibus. Sic XLVIIII Non VI Capta fuit pars. Ravenna 507 In cuius partis executione, facto scrutineo de quampluribus civibus et ipsis ballotatis, obtinuerunt [...] 2 pluribus suffragiis: Dominus Augustinus Rubelus doctor Dominus Alexander Guicciolus, de consilio; Ser Franciscus Tesonus, de populo. 2 Breve compendio illeggibile.

506 Legis<strong>la</strong>zione <strong>suntuaria</strong><br />

1547, dicembre 11<br />

Parti<br />

Electio refformatorum expensarum superfluarum et non necessariarum<br />

Sono state molte mude de magnifici signori savii le quali – considerando per il<br />

debito del ingionto loro officio al bene et utile del<strong>la</strong> patria, vedendo<strong>la</strong> di tempo in<br />

tempo, sì per l’inondatione delle acque per le quale debitamente tanto se stride e<br />

piange, sì etiam per gravissime imposte et angarie paghate et che vano di continuo<br />

più crescendo et agravando – havevano deliberato cum l’auctorità di questo generoso<br />

consilio proveder di sorte che molte spese excessive et superflue si levassero, e più<br />

non si facessero. Non di meno, al più delle volte et speso, hano forza più le opinioni<br />

cative contrariamente alle buone che le buone alle cative, e però per qualche frivo<strong>la</strong><br />

ragione da qualche allegata, <strong>la</strong> cosa si è andata prorrogando fino al presente<br />

giorno, nel qual occurendo far l’hodierna congregatione, li magnifici signori savii,<br />

intese le buone et prudentissime oppinione delli antedetti suoi precessori, cognoscendo<br />

medemamente loro signorie quanto sia misera et gravata questa povera città,<br />

et in quanta cal<strong>la</strong>mità è condotta; et da l’altro canto senza ordine, senza misura<br />

et forma de far spese vane, superflue, le quali habilmente et cum honore se possono<br />

schivare, quali se si comemorasino sono un numero grandissimo e di grandissima<br />

importanza; però par a prefati magnifici signori savii venire allo effecto et executione<br />

dil tuto in questo modo et forma, cum presentia adonche dil magnifico messer<br />

Sisto Bezio da Norscia 1 doctore dignissimo, governatore del<strong>la</strong> città di Ravenna, e di<br />

parere de magnifici signori savii, l’andarà parte che, per auctorità di questo generoso<br />

consilio, per solito scrutinio, si ellegano tre degni et buoni citadini di conseglio,<br />

et uno di populo, li quali habbino il titulo et nome de refformatori delle spese superflue<br />

et non necessarie, li quali habino auctorità et omnimoda potestà di usare<br />

ogni dilligentia et cura de examinare ottimamente tutte le cose in che pecca et excede<br />

questa città nel spendere, sì per nozze come in superflui ornamenti de done di<br />

parto; sì nel vestire come nel calzare; sì nelli sarti come calcio<strong>la</strong>ri; sì nelli consumamenti<br />

et strataiamenti de panni, camore et sangie da dona come pani, calcie inhoneste<br />

et superflue de huomini et portamenti da dona oltra <strong>la</strong> loro condictione et altre<br />

simile cose, per li quali li padri et case loro certamente se ruinano. Chi ben le<br />

considera, et pegio chi le prova, e ogni sano intellecto ben comprehenderà questa<br />

provisione essere utilissima et de grande aiuto al<strong>la</strong> povera patria; et etiam di refformare<br />

le arti et mestieri nelli quali non se li mete denari né capitale alcuno, comprehendendo<br />

questa provisione gli hosti sì delli pasti come biave et sta<strong>la</strong>tici. Quali refformatori<br />

deputandi debbano fare tal refformatione in scriptis, a capitulo per capitu-<br />

1 È il giurisperito Sisto Bezzi da Norcia (PG), governatore di Ravenna in carica dal 20<br />

agosto 1547 al gennaio dell’anno seguente. Cfr. S. BERNICOLI, Governi di Ravenna e di Romagna<br />

dal<strong>la</strong> fine del sec. XII al<strong>la</strong> fine del sec. XIX, Ravenna 1898 (rist. anast. Bologna<br />

1968), pp. 65-66.

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