la legislazione suntuaria. secoli xiii-xvi. emilia-romagna - Direzione ...

484 Legislazione suntuaria
mare videbitur et placuerit et scribere litteras excellentie sue pro obtinenda confirmatione
presentis ordinis et de quibus ordinibus per eos superinde factis esse
destinandos oratores occasione prefata ad prelibatum magnificum et excellentissimum
dominum ducem.
1574 (1573 ab incarnacione), febbraio 6
Allegati alle provvigioni
Illustrissimo et eccellentissimo domino duci. Pro funeralibus et capitulis
pristini
Illustrissimo et eccellentissimo signore signore nostro osservandissimo. Si trovino
doi provisioni nella comunità nostra, l’una circa li funerali nella quale si ordina
il numero certo sì dei sacerdoti come de lumi et de vestimenti che devano acompagnare
il cadavero alla sepoltura, l’altra nella quale si comanda che ciascun che
facia pane venale non facia pane ad alcuna università o altre persone ancor che ecclesiastica.
Ambe queste provisione furno fatte principalmente a benefitio della
città nostra, la prima aciò che li citadini non consumasero le loro facultà in spese
ambitiose et superflue, l’altra aciò che la comunità che ha certo reddito sopra il
pane che si fabrica per vendere non fossi fraudato dalli pristinari sotto pretesto che
il pane fossi fabricato ad instantia di persone private et non per vendere. Hora
quale si sia la ragione monsignore illustrissimo nostro vescovo ci insta aciò che annuliamo
queste doi provisioni, allegando che saria contra la chausa ecclesiastica; e
se bene noi in opposto ci defendiamo con dire che l’una e l’altra è fatta a bennefitio
della città et non a damno del clero, et di più che circa la provisione de funerali
ci è l’authorità di monsignore illustrissimo da Gambara hora legato de latere in
questa provintia, et circa la provisione del pane non è vietato che li fornari che
non fano pane nella città da vendere, de quali ne è infinito numero nella città,
non possano servire in fare pane alle persone ecclesiastice sì como ancho fano alle
altre, et che essendo stati queste provisioni osservate da molti suii precessori etiam
cardinali non doverebe hora essere inovato, nondimeno pare che egli a ciò non si
aqueta anci ci incalza per l’anullatione dandoci solamente termino de deci giorni
che per tutto mertedì procimo finirà. Hieri convocato il concilio generalissimo et
proposta la voluntà d’esso monsignore illustrissimo si ellesero quatro dottori li
quali iudicasero il caso et insieme con noi havendo noi ragioni como si persuadiamo
procurasero con esso monsignore illustrissimo che ci lasciasi nel nostro stato;
et per che per l’ordine preso habiamo da essere con sua signoria illustrissima lunedì
procimo si siamo resoluti inanci che ci andiamo dare aviso de tute le sudette cose
sì como è nostro debito a sua eccellentia illustrissima, suplicandola quando la
resolutione nostra non fossi in lei sotisfatione a darcini aviso siando noi fermi di
non stabilire cosa alcuna che non ni venghi o lodato o comandata da vostra eccellentia
illustrissima, la quale sappiamo havere risguardo alle brevità del tempo, et