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la legislazione suntuaria. secoli xiii-xvi. emilia-romagna - Direzione ...

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INTRODUZIONE<br />

Nel 1258, data del<strong>la</strong> prima norma statutaria parmense dedicata al<br />

problema suntuario, <strong>la</strong> città è retta dal podestà Ghiberto da Gente, che<br />

governa in modo dispotico tanto da essere poi allontanato dal potere,<br />

almeno in Parma (gli sarà infatti permesso di andare podestà altrove).<br />

Dal 1303 al 1325 – epoca del III libro degli statuti, da cui proviene il<br />

nostro secondo testo normativo – <strong>la</strong> città si regge a libero comune, con<br />

l’alterno prevalere di famiglie potenti come i Rossi e i Lupi, e con brevi<br />

fasi di dichiarata signoria nelle mani di Giberto da Correggio, che alterna<br />

appunto <strong>la</strong> veste podestarile con quel<strong>la</strong> di signore del<strong>la</strong> città. Dal settembre<br />

1346 al marzo 1404 Parma vede <strong>la</strong> dominazione viscontea, interrotta<br />

per qualche anno e ripresa dal 1420. A partire da questa data <strong>la</strong><br />

città segue le sorti di Mi<strong>la</strong>no, passando dai Visconti agli Sforza, poi ai<br />

francesi, con brevi momenti di governo pontificio. Dal 1545 si instaura<br />

il ducato farnesiano, che oltrepasserà di molto i limiti cronologici del<strong>la</strong><br />

nostra ricerca.<br />

Sorte analoga tocca a Piacenza, signoria viscontea dal 1313, con alternanza<br />

però di signorie diverse (gli Scotti, il dominio pontificio, i Terzi, i Francesi,<br />

l’impero). Sotto <strong>la</strong> signoria sforzesca dal 1448, segue le sorti di Mi<strong>la</strong>no<br />

(con <strong>la</strong> fase francese dal 1499 al 1512), finché passa ai Farnese e rimane collegata<br />

a Parma a partire dal 1556. Queste vicende, insieme al fatto che <strong>la</strong><br />

maggioranza delle fonti utili è cinquecentesca, giustificano il trattamento<br />

congiunto delle due città.<br />

Per quanto riguarda le fonti parmensi, è necessario segna<strong>la</strong>re che ci sono<br />

giunti gli statuti cittadini a partire da quelli del 1226; le delibere del consiglio,<br />

o ordines, a partire dal 1442.<br />

A Piacenza l’archivio comunale e quello giudiziario hanno subito l’affronto<br />

grave delle fiamme nel secolo XIX. Non ci sono giunti statuti antecedenti<br />

il 1323, né ordines o provvigioni antecedenti il 1419.

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