la legislazione suntuaria. secoli xiii-xvi. emilia-romagna - Direzione ...

Modena 417
Insalate, cose di zuccaro, torte, nozze:
Né l’uno né l’altro convito havrà che tre insalate, né marzapani né altre cose tali,
né pasticci, né mangiari bianchi, né lavori di pasta, né canditi di zuccaro, né conditi
in zuccaro, né altro che una sola sorte di torta. Né sarà differenza da conviti fatti
per cagione di nozze dagli altri, se non nelle confettioni et marzapani, che concediamo
alle nozze.
Della pompa funerale
Dell’accompagnare alla sepoltura:
I morti non potranno essere accompagnati alla sepoltura, se non da gli orfanelli
di San Bernardino, da una regola di frati, da una compagnia delle confraternita della
quale sia morto et da preti né da più di sedeci torchi accesi, dando però oltra
questi un torchietto al capellano, uno al priore della compagnia et le candele solite,
overo in loco dei torchietti et delle candele honesta limosina, la quale si darà anchora
a gli orfanelli tale, quale a ciascuno piacerà.
Segni da morto:
Né farà alcuno dar segno del morto con campana sonata alla longa altro che ad
una chiesa sola, né con botti altro che alla maggiore così nel sepelire, come nelle essequie
et in ogni officio funerale.
Affissioni delle arme:
Né si affiggeranno armi, né si accenderanno torchi o torchietti altrove che all’altare
et al cataletto.
Cose appese al muro:
Né si appenderanno casse coperte de velluto alle mura delle chiese.
Delle pene
Le pene di coloro i quali non ubediranno al presente ordine nostro saranno
qualunque volta et in qualunque cosa delle vietate disubediranno.
Quanto al vestire:
Quanto al capo del vestire lire xxv di moneta di Modona la prima volta, la seconda
lire cinquanta, la terza cento et la perdita insieme di tutte le vesti et di ogni
altra cosa vietata.
Obligati alla pena oltra i disubedienti:
Obligando alla detta pena tutti coloro i quali haveranno sotto la cura, governo
et potestà sua i disubedienti et ogni sarto, riccamatore, orefice et ogni altro artefice
cadrà nella medesima pena detta di sopra.
Quanto ai conviti:
Quanto al capo de’ conviti sarà la pena scudi venticinque d’oro da essere riscossi
da padroni delle case et dieci da essere pagati da cuochi et da coloro che sono sopraposti
al convito o non havendo modo a pagarsi tratti tre di corda in piazza.
Che i garzoni possano accusare i padroni et i maestri:
E vogliamo che i garzoni possano accusare il maestro o padrone loro senza havere
più obbligo di continuare la servitù cominciata et senza non solamente la perdita
del suo salario dovuto loro infino al dì della accusa, ma con guadagno anchora di