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la legislazione suntuaria. secoli xiii-xvi. emilia-romagna - Direzione ...

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Modena 399<br />

aprilis proxime preteriti. Et sic ordinaverunt, providerunt, statuerunt et ordinaverunt<br />

ipsam provixionem prout alia facta fuit et prout in ipsa continetur.<br />

1537, agosto 5<br />

Gride<br />

[Grida d’oro, cocchi et cavalli]<br />

Pensando di continuo lo illustrissimo et excellentissimo signor don Hercole duca<br />

di Ferrara, di Modena etcetera, come conviene ad amorevole et sapientissimo<br />

principe al bene et utile delli suoi sudditi, et parendoli di molta importanza in questi<br />

tempi travagliosi nelli quali per tutto il mondo et d’ogni intorno si sentono movimenti<br />

di guerre et precipue per li grandissimi apparati et imminenti periculi del<br />

Turco contro <strong>la</strong> repubblica christiana, far opportuna provisione ad alcune spese superflue<br />

che si fanno per appetito, piaceri et commodi privati senza haver rispetto al<br />

bene et utile universale et giudicando prudentemente sua eccellenza per il contrario<br />

l’utile e commodo publico dover esser anteposto al privato piacere ha deliberato a<br />

ciò provedere et ponendo honesta limitazione ad alcune spese dannose, dar ordine<br />

alle necessarie, acciò che li sudditi suoi usando modestia nelle spese superflue circa<br />

il viver privato si ritrovano più accommodati alle publiche necessarie che a loro accader<br />

potessero per li respetti antedetti. Per tanto vedendo sua eccellenza le spese<br />

eccessive che vanamente si sono fatte da un tempo in qua circa il vestire e che di dì<br />

in dì vanno più augumentando però con questa publica grida ordina, vuole e commanda<br />

che non sia alcuno suo suddito di qualunque stato, sesso e condition voglia<br />

esser o sia, che ardisca ne presuma portar oro né argento si tirato come fi<strong>la</strong>to eccetto<br />

però che in panni de lino, scoffioti et ve<strong>la</strong>mi per ornamento del<strong>la</strong> persona. Considerando<br />

ancho, sua eccellenza predetta, che in questa città per li tempi passati solea<br />

esser maggior copia de cavalli, quando forsi manco bisognavano che al presente<br />

che se ne potria haver bisogno et questo per le mule, carrette et molti cocchi che si<br />

sono comenciati metter in uso da un tempo in qua, et considerando quanto potesse<br />

importar al<strong>la</strong> conservatione di questa sua cittade l’esserli copia de cavalli come già<br />

solea esser medesimamente. Per questa pubblica grida ordina vole e commanda, che<br />

persona alcuna di qual grado, stato, sesso e conditione si voglia esser o sia, che tenga<br />

mu<strong>la</strong> o carreta o cocchio, sia obligata ancho a tener un buon cavallo del<strong>la</strong> misura,<br />

<strong>la</strong> qual se tenirà publicamente al<strong>la</strong> gabel<strong>la</strong> di questa città eccettuando però da<br />

queste obligationi le persone religiose, dottori, persone continuamente indisposte e<br />

vecchi che passino anni LXV, li quali possano tenir mu<strong>la</strong> senza obligatione de cavalli,<br />

decchiarando ancho che per commodità de poveri cittadini essi possino tenir<br />

cocchi o carrete condutte da un cavallo solo, senza obligatione d’altro cavallo. Concedendo<br />

ancho a ciascuna persona, che non tenirà né mu<strong>la</strong> né cocchio né carreta se<br />

possi servir per suo uso di qual si voglia sorte de cavalli. Appresso ancho sua excellentia<br />

vuole e commanda che non sia persona alcuna che ardisca ne presumi ven-

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