la legislazione suntuaria. secoli xiii-xvi. emilia-romagna - Direzione ...
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362 Legislazione suntuaria Eccettuandosi però nelli alloggi di qualche signore forastiero con titulo d’illustre o di reverendissimo o maggiore. Delle spese per li mortorii Nelli mortorii non si vestano da duolo altri che gli ascendenti o descendenti maschi o femine del morto. Né si diano berette con veli o senza et veli alle donne oltre quelle di casa, salvo alli attinenti et attinente in primo grado di ragion canonica et agli estranei fuori di casa serventi maschi, più che a quattro sino in sei persone. Non si attacchino armi per le contrade et nelle chiese, né si facciano catafalchi o palchi rilevati al tempo della sepoltura o nelle essequie et simile per morte d’alcuno di che grado et qualità si voglia. Ordine universale et pene delli transgressori Et accioché li presenti ordini siano inviolabilmente osservati, si comanda a ciascuna persona di qualunche sesso, grado, stato et conditione et etade si voglia, habitante in Cesena, se ben fosse forastiere, purché havesse havuto stanza per quattro mesi in essa o suo territorio, che non ardisca contravenire né a tutti né a qualsivoglia parte di quelli né per via diretta overo indiretta o diversità di modo o forma, per le quali si venisse a far fraude o augumentare gli habiti, adobbi, ornamenti, conviti et funerali et altre sopranominate spese et valori di qualunche sorte espressi et non espressi et a quelli conformi, tanto nella città quanto fuori per il suo contado et dentro delle case proprie et altrui, sotto pena la prima volta di scudi cinque et della perdita della robba nella quale si sarà contravenuto et la seconda volta di scudi diece e successivamente da indi in poi della multiplicatione a proportione di ciascuna volta et la predetta perdita, applicati per un quarto alla reverendissima camera apostolica, per un quarto a luoghi pii, da distribuirsi dalli magnifici signori conservatori et anziani per il tempo con partito ottenuto fra loro in forma et non altrimenti, et per l’altro all’essecutore et l’altro all’accusatore, il quale sarà tenuto secreto et credutoli con un testimonio degno di fede, con auttorità di potersi procedere contro li disobedienti per denonze, inquisitioni et altri modi usati nelli altri delitti et ogni persona possa accusare et possa essequire ogni corte, tanto spirituale quanto temporale. Avvertendo ciascuno et ciascuna, poi che non si è fatta differenza da uno all’altro, che da se stesso voglia regolare la condition sua per schiffare le spese superflue et l’essere di male essempio et mostrato a dito et come la vera nobiltà sarà giudicata fra quelli che più saranno pronti a porre questi ordini in essecutione et con essemplare modestia procederanno. Volendo che in pagare dette pene sia tenuto il padre et avo per li figliuoli, figliuole, nipoti et nepote respettivamente che saranno in lor potestade. Li mariti per le mogli, li fratelli per le sorelle et tutti quelli li quali haveranno in lor governo chi haverà contravenuto et non l’haveranno proibite. Nelle quali pene si dichiara doversi incorrere et essere incorsi ipso facto et ipso iure li sartori, riccamatori, intagliatori, lavoranti, orefici, gioieri, cuochi et tutti gli
Cesena 363 altri operarii et artefici di che qualità si voglia, maschi et femine, li quali saranno intravenuti in alcuna delle sopradette transgressioni. Proibendosi espressamente alli conservatori et antiani et a qualunche di loro il potere proporre che delle pene applicate a luoghi pii se ne faccia gratia a delinquenti, sotto pena di scudi dieci per ciascuno et ciascuna volta che fosse stata fatta proposta o trattato o fattone instanza, applicati per la metà alla reverendissima camera, per un quarto all’essecutore et l’altro all’accusatore tenuto secreto et creduto, come sopra. Intendendosi sempre nullo ogni operato et disposto contro le forme predette. Della nota da darsi delli vestimenti Per provedere alle fraudi che si potessero fare, si comanda a ciascuna donna overo suo marito, padre e fratelli o avo, come sopra, che fra tempo e termine di dieci giorni dopo la publicatione delli presenti ordini debba con effetto haver data o fatta dare la vera et fedel nota di tutti li loro vestimenti et habiti di seta, con il nome del drappo del quale saranno fatti, et delli loro ornamenti nelle mani delli signori conservatori, sotto pena della perdita della veste applicata et da procedersi come sopra. Et di più si comanda che fra detto tempo, ciascuno compreso in questi ordini debba havere posto in essecutione et ubidito a quanto si contiene in essi, sotto le pene comprese in quelli. In Christi nomine, amen. Anno a nativitate eiusdem millesimo quingentesimo septuagesimo quinto, indictione tertia, tempore pontificatus santissimi in Christo patris et domini nostri domini Gregorii divina providentia papae decimitertii, die vero undecima mensis februarii. Suprascripte ordinationes, capitula, reformationes et constitutiones inter magnificos dominos conservatores et dominos antianos civitatis Caesenae ex ampla facultate et potestate ipsis per magnificum consilium nonagintasex virorum civitatis praedictae vigore publici partiti sub die 25 mensis ianuarii proximi praeteriti in eodem magnifico consilio legitimo e obtenti data et attributa praeviis quam pluribus sessionibus et colloquiis super inde inter ipsos factis, compilata, reformata et ad praescriptam formam redacta fuerunt et in dicto magnifico consilio legitime congregato mense et die praedicto per me Robertum Cionum cancellarium infrascriptum in pleno consilio alta et intelligibili voce ad claram omnium consiliariorum praesentium astantium intelligentiam lecta fuerunt illisque lectis per publicum partitum ad suffragia de more data intervenientibus quibuscumque solennitatibus solitis et consuetis legitime et iuridice obtentu firmata et stabilita cum conditione tantum ut reduceretur ad equalitatem et moderari deberent poena fuerunt ut latius ex dicto partito manu mei cancellarii infrascripti constat et apparet. Et ego Robertus Cionus communis Caesenae cancellarius rogatus fuit. Placet et observari mandamus Lactantio praesidente Loco Sigilli. Datum Ravennae, die 16 februarii 1575.
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altri operarii et artefici di che qualità si voglia, maschi et femine, li quali saranno<br />
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Proibendosi espressamente alli conservatori et antiani et a qualunche di loro il<br />
potere proporre che delle pene applicate a luoghi pii se ne faccia gratia a delinquenti,<br />
sotto pena di scudi dieci per ciascuno et ciascuna volta che fosse stata fatta proposta<br />
o trattato o fattone instanza, applicati per <strong>la</strong> metà al<strong>la</strong> reverendissima camera,<br />
per un quarto all’essecutore et l’altro all’accusatore tenuto secreto et creduto, come<br />
sopra.<br />
Intendendosi sempre nullo ogni operato et disposto contro le forme predette.<br />
Del<strong>la</strong> nota da darsi delli vestimenti<br />
Per provedere alle fraudi che si potessero fare, si comanda a ciascuna donna overo<br />
suo marito, padre e fratelli o avo, come sopra, che fra tempo e termine di dieci<br />
giorni dopo <strong>la</strong> publicatione delli presenti ordini debba con effetto haver data o fatta<br />
dare <strong>la</strong> vera et fedel nota di tutti li loro vestimenti et habiti di seta, con il nome del<br />
drappo del quale saranno fatti, et delli loro ornamenti nelle mani delli signori conservatori,<br />
sotto pena del<strong>la</strong> perdita del<strong>la</strong> veste applicata et da procedersi come sopra.<br />
Et di più si comanda che fra detto tempo, ciascuno compreso in questi ordini<br />
debba havere posto in essecutione et ubidito a quanto si contiene in essi, sotto le<br />
pene comprese in quelli.<br />
In Christi nomine, amen. Anno a nativitate eiusdem millesimo quingentesimo<br />
septuagesimo quinto, indictione tertia, tempore pontificatus santissimi in Christo<br />
patris et domini nostri domini Gregorii divina providentia papae decimitertii, die<br />
vero undecima mensis februarii.<br />
Suprascripte ordinationes, capitu<strong>la</strong>, reformationes et constitutiones inter magnificos<br />
dominos conservatores et dominos antianos civitatis Caesenae ex amp<strong>la</strong> facultate<br />
et potestate ipsis per magnificum consilium nonagintasex virorum civitatis<br />
praedictae vigore publici partiti sub die 25 mensis ianuarii proximi praeteriti in eodem<br />
magnifico consilio legitimo e obtenti data et attributa praeviis quam pluribus<br />
sessionibus et colloquiis super inde inter ipsos factis, compi<strong>la</strong>ta, reformata et ad<br />
praescriptam formam redacta fuerunt et in dicto magnifico consilio legitime congregato<br />
mense et die praedicto per me Robertum Cionum cancel<strong>la</strong>rium infrascriptum<br />
in pleno consilio alta et intelligibili voce ad c<strong>la</strong>ram omnium consiliariorum<br />
praesentium astantium intelligentiam lecta fuerunt illisque lectis per publicum partitum<br />
ad suffragia de more data intervenientibus quibuscumque solennitatibus solitis<br />
et consuetis legitime et iuridice obtentu firmata et stabilita cum conditione tantum<br />
ut reduceretur ad equalitatem et moderari deberent poena fuerunt ut <strong>la</strong>tius ex<br />
dicto partito manu mei cancel<strong>la</strong>rii infrascripti constat et apparet.<br />
Et ego Robertus Cionus communis Caesenae cancel<strong>la</strong>rius rogatus fuit.<br />
P<strong>la</strong>cet et observari mandamus<br />
Lactantio praesidente<br />
Loco Sigilli.<br />
Datum Ravennae, die 16 februarii 1575.