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la legislazione suntuaria. secoli xiii-xvi. emilia-romagna - Direzione ...

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344 Legis<strong>la</strong>zione <strong>suntuaria</strong><br />

nai (gibonari), vale a dire coloro che confezionavano i farsetti (qui indicati<br />

coi termini sachi vel zachis) non potevano chiedere più di 12 soldi per i capi<br />

provvisti di bottoni e non più di 18 denari per il filo occorso al<strong>la</strong> loro realizzazione,<br />

pena una multa di 10 soldi di bolognini per ogni infrazione 7 .<br />

Così come quelle riminesi, le leggi suntuarie cesenati – per i loro intenti<br />

moralistici e per <strong>la</strong> mancanza di c<strong>la</strong>ssi sociali esentate dai divieti – sembrano<br />

appartenere ad un periodo compreso fra il XIII e il XIV secolo, fase a cui risalgono<br />

le prime tracce del<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione statutaria cittadina 8 . La più antica<br />

legge cesenate che disciplina le apparenze, priva tuttavia di carattere suntuario,<br />

è costituita da un bando del 27 febbraio 1433, emanato da Ma<strong>la</strong>testa Novello,<br />

col quale veniva imposto alle donne e agli uomini ebrei di portare come<br />

segno distintivo una “O” di colore giallo ben visibile da applicarsi o disegnarsi<br />

sulle vesti, pena 10 ducati d’oro; al bando segue <strong>la</strong> supplica degli ebrei, non<br />

accolta dal signore 9 . I bandi e gli statuti sono stati integrati dalle delibere consiliari,<br />

conservatesi a partire dal<strong>la</strong> fine del XIV secolo, e dalle provvisioni a<br />

stampa in materia <strong>suntuaria</strong>. Il sondaggio delle riformanze, compiuto ogni 10<br />

anni a partire dal 1435 fino al 1595 non ha dato nessun risultato 10 .<br />

7 Lib. IV, c. CLVr-v.<br />

8 C. DOLCINI, Cesena… citata.<br />

9 AS FO - SEZ. CESENA, Archivio storico comunale, Bandi, b. 24, n. 28, c. 7v. Ai margini<br />

sinistro e inferiore del foglio seguono <strong>la</strong> supplica e il rescritto di Ma<strong>la</strong>testa Novello: «Suplicatio<br />

infrascripta exhibita fuit prelibato domino nostro Domenico Ma<strong>la</strong>testa de Ma<strong>la</strong>testis<br />

per Musettum Angeli et Leonem Zenatani [seguono due lettere cancel<strong>la</strong>te] ebreos pro parte<br />

ebreorum habitantium Cesene, Bertinorii et Meldule, cuius tenor talis est videlicet: magnifico<br />

et possente signore nostro, perché fu facto uno bando sotto certa pena che ciascuno<br />

giudeo maschio et femena de questa terra de Cesena, Bertinore et Meldu<strong>la</strong> portasse uno O<br />

giallo, et per ch’el ce pare sia contra el nostro usato portare, pertanto supplichiamo a <strong>la</strong> vostra<br />

magnifica signoria se degni essere contenta non porthiamo se no come semo usati et<br />

che quello bando et ogni altra scriptura de quello sia nul<strong>la</strong>, vana et cassa, né possa fare executione<br />

alcuna per vigore del quello et che non possiano essere astricti più per lo advenire,<br />

et così comandi a tutti i vostri officiali se faccia segel<strong>la</strong>re el nostro rescripto per più piena fede<br />

et perpetua, perché lo faremo registrare in <strong>la</strong> cancel<strong>la</strong>ria del comune per più nostra sigurtade,<br />

che l’altissimo Dio ve conservi in prospero stato». Cfr. Bandi Cesenati (1431-1473), a<br />

cura di C. RIVA, Bologna 1993 (Università degli Studi di Bologna. Dipartimento di Paleografia<br />

e Medievistica. Sezione di ricerca «Società economia territorio». Fonti e saggi di storia<br />

regionale. Quaderni 2), pp. 45-46.<br />

«Tenor autem rescripti talis est, videlicet MCCCCXXXIII, die secunda aprilis XI indictione.<br />

Mandato magnifici domini nostri Dominici Ma<strong>la</strong>teste de Ma<strong>la</strong>testis etc., non molestentur<br />

in posterum, fructu magnifici fratris et domini sui vel suo. Paulus.<br />

Ego Albertus cancel<strong>la</strong>rius comunis Cesene predictam copiam suplicationis ebreorum<br />

scripsi cum rescripto prelibati domini nostri».<br />

10 AS FO - SEZ. CESENA, Archivio storico comunale, Riformanze: il primo volume superstite<br />

(1393-94) non contiene leggi suntuarie, il secondo comprende gli anni 1434-35.

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