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la legislazione suntuaria. secoli xiii-xvi. emilia-romagna - Direzione ...

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Forlì 331<br />

Ma chi per l’avvenire serà ammesso per consegliere ordinariamente secondo il<br />

modo predetto, se serà di famiglia popo<strong>la</strong>re s’intenda egli, insieme con <strong>la</strong> sua consanguinità<br />

fin al terzo grado da computarsi secondo <strong>la</strong> ragion canonica, non facendo<br />

però arte alcuna mecanica, et suoi descendenti in perpetuo esser cittadino.<br />

Ma chi è, o serà ammesso nel conseglio o per letre o per escellenza d’arme o altro<br />

modo estraordinario, non servato il modo de <strong>la</strong> legge, costui s’intenda esser cittadino<br />

con i suoi descendenti so<strong>la</strong>mente.<br />

De funerali<br />

Subito che l’anima serà fuora de corpo et che ’l cadavero serà governato, sia posto<br />

in luoco da sé solo seperato, et se non si potesse in casa, per bisogno di luoco,<br />

pongasi ne <strong>la</strong> più vicina chiesa. Et venendo l’hora di portarlo a <strong>la</strong> sepultura non<br />

possano né debbano i parenti in modo alcuno accompagnare il corpo morto a <strong>la</strong><br />

chiesia, né fargli portar dietro più di torze otto, se serà cittadino, et quattro essendo<br />

popo<strong>la</strong>re.<br />

Et per levar questa corrute<strong>la</strong> d’inve<strong>la</strong>r tante donne, si proibisce dar veli a persona<br />

alcuna, eccetto a madre, figliuole, nipote et altre descendenti, moglie, sorelle,<br />

cognate, zie da canto di padre, nore et altre habitanti sotto un medesimo tetto.<br />

De conviti<br />

Non sia licito a chi farà convito, pasto o banchetto per nozze o per qualsivoglia<br />

causa dare né usare più di sei sorte di vivande et una sorte di torta, fra le quali ve ne<br />

possa essere so<strong>la</strong>mente una di salvaticine, intendendosi fra le salvaticine galline<br />

d’India et pavoni. Proibendo mangiar bianco, pasticci, <strong>la</strong>vori di pasta et canditi, et<br />

ne’ pasti da carne ogni sorte di pesce.<br />

De le feste<br />

A chi farà feste, comedie o altre simili coadunationi per qualsivoglia causa non<br />

sia licito usare nel dar co<strong>la</strong>tione confettione di sorta alcuna di zuchero.<br />

Dechiaratione sopra le pene ne le quali incorreranno i contrafacienti né funerali,<br />

conviti et feste<br />

Dechiarandosi che chi ne funerali, ne conviti e ne le feste contrafarà a presenti<br />

ordini s’intenda essere incorso, in ciascun caso o per qualunque modo contrafacesse,<br />

ne le medesime pene e censura che di sopra in principio si sono dette.<br />

Del magistrato sopra le pompe<br />

Et accioché più facilmente si possano mandare in esecutione le presenti ordinationi,<br />

si dechiara li giudici sopra le pompe dovere essere il nostro reverendissimo vescovo<br />

o il suo reverendissimo coadiutore, et in loro assenza il suo vicario, il capo e<br />

l’ultimo de conservatori, il priore del numero de novanta che seranno pro tempore,<br />

et un cittadino per ciascuna borsa de le tre di conseglio, et un popo<strong>la</strong>re, da estrarsi<br />

ogni due mesi nel giorno che si faranno l’estrationi de conservatori. A quali si dà<br />

piena autorità et facoltà di poter fare di ciò inquisitione, et far pagare le pene a con-

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