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la legislazione suntuaria. secoli xiii-xvi. emilia-romagna - Direzione ...

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INTRODUZIONE<br />

La vicenda bolognese del disciplinamento suntuario è di lunga, anzi lunghissima<br />

durata – cinque <strong>secoli</strong> e più – e prende avvio assieme al<strong>la</strong> messa in<br />

forma del<strong>la</strong> vita cittadina tramite lo strumento statutario. Non diversamente,<br />

peraltro, da quanto è accaduto altrove in Emilia-Romagna e più in generale<br />

nel<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong> italica.<br />

Le prime norme per disciplinare le apparenze compaiono infatti all’interno<br />

dei primi statuti cittadini al<strong>la</strong> metà del XIII secolo in età comunale, all’indomani<br />

del modesto scontro con Federico II del 1249 che ebbe però per<br />

Bologna, che registrò <strong>la</strong> vittoria, un alto valore 1 . La città, che assurse a livello<br />

di potenza regionale, si aprì a nuovi sviluppi e diede vita a molte iniziative<br />

tra le quali <strong>la</strong> compi<strong>la</strong>zione degli statuti, espressione del<strong>la</strong> volontà di disciplinare<br />

ogni aspetto del<strong>la</strong> vita cittadina, comprese le apparenze.<br />

La ricostruzione del tentativo pluriseco<strong>la</strong>re di normare modi di apparire,<br />

banchetti e cerimonie segue in definitiva, con alcune deviazioni, il percorso<br />

tracciato dal<strong>la</strong> filiera dei corpi statutari. Tanti sono gli statuti, più inediti che<br />

editi, tante sono le tappe del discorso medievale e moderno, o almeno del<strong>la</strong><br />

prima Età moderna, sul lusso disciplinato. Va detto che <strong>la</strong> maggior parte<br />

delle norme riguarda le apparenze, numerose quelle re<strong>la</strong>tive ai funerali e tendenzialmente<br />

più tardive e ripetitive le poche regole dettate per i banchetti.<br />

Per il gruppo che si è occupato del<strong>la</strong> normativa bolognese, ma in partico<strong>la</strong>re<br />

per Maria Venticelli, si è trattato di confrontare le norme contenute negli<br />

statuti del 1288 (non quelli precedenti nei quali una so<strong>la</strong> norma era di carattere<br />

suntuario) con quelle degli statuti del 1335, del 1352, del 1357, del<br />

1 Per i lineamenti generali del<strong>la</strong> storia di Bologna si può vedere: A. FERRI - G. ROVERSI,<br />

Bologna nell’età medievale (1115-1506), Bologna 1978, in partico<strong>la</strong>re G. FASOLI, Bologna<br />

nell’età medievale (1115-1506), pp. 127-196; F. BOCCHI, Il Duecento, Bologna 1995, pp. 9-<br />

106 (At<strong>la</strong>nte storico delle città italiane. Emilia Romagna, Bologna, II, a cura di F. BOCCHI);<br />

R. DONDARINI, Bologna medievale nel<strong>la</strong> storia delle città, Bologna 2000.

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