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la legislazione suntuaria. secoli xiii-xvi. emilia-romagna - Direzione ...

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218 Legis<strong>la</strong>zione <strong>suntuaria</strong><br />

non havrà depositato presso il giudice300 che farà l’esecutione in danari contanti <strong>la</strong><br />

pena pecuniaria che sarà incorso; sotto pena alli sarti, recamatori, orefici et altri artefici<br />

che <strong>la</strong>vorassero o fabricassero alcuna delle cose prohibite del<strong>la</strong> presente provisione<br />

di scudi diece per <strong>la</strong> prima volta, <strong>la</strong> seconda di scudi vinti et di tre tratti di<br />

corda, <strong>la</strong> terza volta <strong>la</strong> pena pecuniaria triplicata et <strong>la</strong> corda per ciascuno et ciascuna<br />

volta contrafacessero.<br />

Non intendendo compresi nel<strong>la</strong> presente provisione li sco<strong>la</strong>ri forastieri, né gli altri<br />

forastieri che al presente sono o verranno in questa città, quali si tollerano et tolleraranno<br />

in quelli habiti che a’ loro piacerà.<br />

Si dichiara che le donne forestiere maritate nel<strong>la</strong> detta città siano et s’intendano<br />

sottoposte al<strong>la</strong> presente legge et provisione, et parimenti gl’huomini forastieri pigliando<br />

donne bolognese et tenendo casa aperta et domicilio in Bologna.<br />

Delli banchetti<br />

Che nessuno possa fare portare in tavo<strong>la</strong> né usare nelli conviti, ancor che facesse<br />

banchetti o per nozze o per altra causa, più di tre vivande d’arosto et tre di alesso, et<br />

fra quelle d’arosto ha da esserne una so<strong>la</strong> di salvaticine et non più, intendendo fra le<br />

salvaticine i pavoni nostrani o d’India. Né si possa dare più d’una sorte de pasticci,<br />

né in modo alcuno mangiar bianco, né <strong>la</strong>voro di pasta di sorte alcuna, né più di dui<br />

sorti torta, né canditi d’alcuna sorte, eccettuando cottognate et confetti ordinarii,<br />

quali si consentino solo nei banchetti di nozze et non in altri banchetti. Et nelli<br />

banchetti da carne non si possano dare vivande di pesce né ostreghe.<br />

Sotto pena per ciascuna volta che si contrafarà di scudi vinticinque d’oro. Et alli<br />

cuochi et soprastanti alli ordini delli conviti et banchetti per ciascuno et ciascuna<br />

volta che contrafaranno di scudi cinque d’oro, overo non potendo pagarli di tre<br />

tratti di corda da darsegli publicamente in piazza.<br />

Sia lecito ad ognuno accusare i trasgressori del<strong>la</strong> presente provisione, et l’accusatore<br />

sarà tenuto secreto parendogli et guadagnarà il terzo del<strong>la</strong> pena pecuniaria, et<br />

l’altro terzo s’applicherà a’ luoghi pii et il resto a’ ministri dell’impresa o arbitrio<br />

delli predetti illustrissimi cardinale et governatore, quali lo faranno depositare nel<br />

Monte del<strong>la</strong> pietà.<br />

Et i garzoni che accusassero i loro maestri, oltra <strong>la</strong> parte del<strong>la</strong> pena pecuniaria a<br />

loro promessa come di sopra, se fossero accordati o ubligati ad essi maestri, s’intendano<br />

haver compito ogni loro accordo et essere sciolti da ogni loro obligo e debbano<br />

havere il loro sa<strong>la</strong>rio senza diminutione et eccettione alcuna.<br />

Che ogni cosa prohibita et compresa nel<strong>la</strong> presente provisione s’intenda prohibita<br />

et compresa così in casa come fuori di casa, et così nel<strong>la</strong> città come nel<strong>la</strong> diocesi et<br />

contado, et così per gli huomini come per le donne non eccettuati come di sopra301 .<br />

300 il giudice] li essecutori 1568, aprile 29. Bandi.<br />

301 1568, aprile 29. Bandi inserisce qui i capitoli Delle sepolture et funerali: Per ovviare a<br />

gli abusi et alle immoderate spese che nelle sepolture funerali et nelle esequie de’ morti si<br />

fanno siano osservati gl’infrascritti capitoli. 1. Per morte d’alcuna persona di qual si voglia<br />

conditione o grado non si sonino campane a botti in alcuna chiesa. 2. Non si sonino l’Ave

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