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la legislazione suntuaria. secoli xiii-xvi. emilia-romagna - Direzione ...

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216 Legis<strong>la</strong>zione <strong>suntuaria</strong><br />

Si prohibisce a gli huomini il foderare tutta <strong>la</strong> cappa, tabarro, capotto, ferraiuolo,<br />

di velluto o altra sorte di <strong>la</strong>vor di seta, ma al più si possa foderare il terzo di essa,<br />

eccetto che di taffetà leggiero si possi foderar tutta.<br />

Che nissuna donna per <strong>la</strong> città a piede possa havere con lei più d’un servitore o<br />

altra qualità di persone innanti che l’accompagni et servi.<br />

Si prohibisce et vieta tanto agli huomini quanto alle donne l’usare et portare<br />

guanti profumati di ambra o muschio 291 .<br />

Si prohibisce ancora alle donne il portare rubboni o ciamarre con fodre di gibellini,<br />

di lupi cervieri, martori et armellini.<br />

Non si possano fare o fatti usare cocchi, carrette o carrozze indorati o inargentati,<br />

eccetto che i pomi, arme, imprese et cimieri, i quali possano essere indorati o<br />

inargentati ma honestamente, et che non sieno foderati dentro di sorte alcuna di<br />

seda, né con oro o argento, et le coperte loro et dei cavalli et cavalle et loro fornimenti<br />

non siano di seda, né foderati di seda, né con oro o argento o con ricami, né<br />

si possa nel<strong>la</strong> città condurre detti cocchi, carrette o carrozze se non con dui cavalli o<br />

cavalle so<strong>la</strong>mente et non più per volta.<br />

Si prohibisce espressamente a ciascuno indiferentemente il poter portare et usare<br />

gioie né perle in modo alcuno, né etiam alle orecchie né in altro ornamento del<br />

capo 292 , né etiam col<strong>la</strong>ne, corone, cinture, manigli, bracciali d’oro, d’argento battuto<br />

o fi<strong>la</strong>to, né ancora di smalto, di pasta d’ambra, di muschio o profumi.<br />

Eccettuando le spose, alle quali si permette per quel tempo che staranno spose<br />

et per lo primo anno 293 che staranno col marito il portar due gioie secondo il<br />

solito 294 .<br />

Et di più si permette ad esse spose et ad altre donne maritate in Bologna il portare<br />

al collo un vezzo et filo scempio di perle, pur che non passi <strong>la</strong> fontanel<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />

go<strong>la</strong> o circa, et che non ecceda il prezzo di trecento scudi d’oro, il qual vezzo prima<br />

che si ponga in uso habbi da essere presentato alli giudici del<strong>la</strong> presente legge et da<br />

quelli preso in nota et con conseglio di periti stimato et approvato, altrimenti senza<br />

detta stima et approvatione s’intende prohibito 295 .<br />

291 1568, aprile 29. Bandi omette da Si prohibisce a gli huomini il foderare tutta <strong>la</strong> cappa<br />

sino a guanti profumati di ambra o muschio.<br />

292 1568, aprile 29. Bandi aggiunge o del<strong>la</strong> persona, né buone, né finte o false.<br />

293 et per lo primo anno] per li primi due anni seguenti 1568, aprile 29. Bandi.<br />

294 1568, aprile 29. Bandi aggiunge ma non alle orecchie.<br />

295 Et di più si permette ad esse spose … s’intende prohibito] Et in oltre si permette a<br />

dette spose poter portare un filo scempio di perle al collo che non passi <strong>la</strong> fontanel<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />

go<strong>la</strong> per cinque anni continui dapoi che si saranno sposate, et ad altre donne si tolerarà per<br />

un anno solo dal<strong>la</strong> publicatione del<strong>la</strong> presente provisione poter portare un simil filo di perle<br />

et non più oltra. Et passato il detto anno le spose so<strong>la</strong>mente alle quali sarà permesso per il<br />

tempo di cinque anni continui dal giorno dello sponsalitio, come di sopra, non possano<br />

portare vezzo che eccedi <strong>la</strong> valuta di trecento scudi d’oro, il qual vezzo prima si ponga in uso<br />

all’hora habbi da essere presentato a gli essecutori del<strong>la</strong> presente legge et da quelli presi in<br />

nota et con conseglio de’ periti stimato et approvato, altramente senza detta stima e approvatione<br />

s’intenda prohibito 1568, aprile 29. Bandi.

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