Lo spagnolo come lingua accademica - Contrastiva

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10.06.2013 Views

In rapporto alla struttura del testo, il saggio ha una componente lessicale ricca soprattutto laddove incorrono le sequenze descrittive, caratterizzate da elenchi di aggettivi ripresi dall’opera, con relativi sintagmi nominali. Dal punto di vista delle strategie che caratterizzano la scrittura accademica non ci sono grandi applicazioni: si segnala però una referenza anaforica, ossia un richiamo a elementi già citati nel testo. 3.1.3 RAPPORTO CON LE FONTI Il riferimento alle fonti, importante per l’affermazione di ogni nuovo studio, in questo testo si può dire abbastanza limitato. Com’è noto, il testo speciali- stico raccoglie l’elenco delle fonti nella bibliografia, che però per quanto ri- guarda il saggio di Redondo non è fornita in modo chiaro e dettagliato. In quanto testo critico la fonte di maggior rilievo è indubbiamente l’opera og- getto della critica stessa, in questo caso Don Quijote de la Mancha: da qui, in- fatti, procede la quasi totalità delle citazioni, inserite tra i caporali quando ri- portano esattamente il testo (in realtà queste si limitano ad aggettivi che arric- chiscono le sequenze descrittive), libere quando sono solo un riferimento: le segnalazioni bibliografiche tra parentesi tonde indicano la parte e il capitolo d’appartenenza (l’opera è divisa in due parti); i riferimenti di questo tipo sono numerosissimi in rapporto alla lunghezza dell’intero saggio. Non per questo, però, Redondo si basa esclusivamente sull’opera letteraria. Prova ne è il fatto che, prima di addentrarsi definitivamente nel vivo del di- scorso, nella parte introduttiva vengono citate delle opere che avevano come oggetto di studio i temi principali del saggio: tra queste vengono menzionate alcune che esulano dal campo puramente letterario per introdurre un paragone con il mondo dell’arte figurativa, ma c’è anche un riferimento al mondo del teatro: tutto questo crea una rete interdisciplinare e intertestuale arricchisce 46

sicuramente il discorso accademico. Eppure non si può parlare di fonti bi- bliografiche; dalle opere menzionate non provengono citazioni di alcun gene- re né tantomeno si hanno riferimenti riguardo alle varie edizioni. I titoli ripor- tati non sono utili in alcun modo all’argomentazione, bensì rientrano nelle parti espositive del discorso che hanno, tra gli altri, il compito di mostrare re- lazioni e paragoni intertestuali, così che il testo abbia dei fondamenti solidi. Diversamente si pone, invece, il caso dell’articolo originale «El Quijote y la tradición carnavalesca», contenuto nella rivista Anthropos, dal quale si parte per la costruzione del saggio. Di questo testo, infatti, si forniscono tutte le in- dicazioni necessarie per risalire all’originale, che vengono poste a piè di pagi- na, quasi come nel metodo citazione-nota: in questo caso manca però l’esponente di riferimento. In definitiva si può affermare che questo saggio non istaura un vero rapporto con le fonti, poiché non sussistono i paragoni e i confronti che lo giustifiche- rebbero. 3.2 UN ESEMPIO DI CRITICA LETTERARIA IN ITALIANO: «Don Chisciotte della Mancha, Miguel de Cervantes» di Cesare Se- gre 3.2.1 IL TESTO E LA SUA STRUTTRA Il testo di critica italiana esaminato è l’introduzione di Cesare Segre all’opera di Miguel de Cervantes «Don Chisciotte della Mancha» che fa parte di una collana a cura di C. Segre e D. Moro Pini, Milano, A. Mondadori, 1974. Di questa lunga introduzione, in questa sede si prende in esame solo il quinto dei sei paragrafi che la compongono; ogni paragrafo può essere considerato un minisaggio che tratta vari aspetti della stessa opera. 47

In rapporto alla struttura del testo, il saggio ha una componente lessicale ricca<br />

soprattutto laddove incorrono le sequenze descrittive, caratterizzate da elenchi<br />

di aggettivi ripresi dall’opera, con relativi sintagmi nominali.<br />

Dal punto di vista delle strategie che caratterizzano la scrittura <strong>accademica</strong><br />

non ci sono grandi applicazioni: si segnala però una referenza anaforica, ossia<br />

un richiamo a elementi già citati nel testo.<br />

3.1.3 RAPPORTO CON LE FONTI<br />

Il riferimento alle fonti, importante per l’affermazione di ogni nuovo studio,<br />

in questo testo si può dire abbastanza limitato. Com’è noto, il testo speciali-<br />

stico raccoglie l’elenco delle fonti nella bibliografia, che però per quanto ri-<br />

guarda il saggio di Redondo non è fornita in modo chiaro e dettagliato.<br />

In quanto testo critico la fonte di maggior rilievo è indubbiamente l’opera og-<br />

getto della critica stessa, in questo caso Don Quijote de la Mancha: da qui, in-<br />

fatti, procede la quasi totalità delle citazioni, inserite tra i caporali quando ri-<br />

portano esattamente il testo (in realtà queste si limitano ad aggettivi che arric-<br />

chiscono le sequenze descrittive), libere quando sono solo un riferimento: le<br />

segnalazioni bibliografiche tra parentesi tonde indicano la parte e il capitolo<br />

d’appartenenza (l’opera è divisa in due parti); i riferimenti di questo tipo sono<br />

numerosissimi in rapporto alla lunghezza dell’intero saggio.<br />

Non per questo, però, Redondo si basa esclusivamente sull’opera letteraria.<br />

Prova ne è il fatto che, prima di addentrarsi definitivamente nel vivo del di-<br />

scorso, nella parte introduttiva vengono citate delle opere che avevano <strong>come</strong><br />

oggetto di studio i temi principali del saggio: tra queste vengono menzionate<br />

alcune che esulano dal campo puramente letterario per introdurre un paragone<br />

con il mondo dell’arte figurativa, ma c’è anche un riferimento al mondo del<br />

teatro: tutto questo crea una rete interdisciplinare e intertestuale arricchisce<br />

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