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Lo spagnolo come lingua accademica - Contrastiva

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ferire il sintagma nominale a quello verbale nella definizione nonché nella<br />

spiegazione di concetti procedenti da azioni (e quindi generalmente espressi<br />

da verbi), con la conseguente creazione di sostantivi da forme verbali;<br />

l’attuazione di tale processo avviene tramite l’affissazione, che permette la<br />

sostituzione di frasi relative con aggettivi lievemente modificati nella seman-<br />

tica dagli affissi, ossia da prefissi e suffissi. Conseguenza della sempre più<br />

diffusa nominalizzazione è la diminuzione dei verbi nel testo: in alcuni casi, a<br />

questi è affidata la funzione di collegamento tra le informazioni principali<br />

che, invece, vengono fornite dai nomi; l’elevato ricorso agli elementi lessicali<br />

nel testo e l’uso di sostantivi accoppiati, preferiti alle preposizioni subordi-<br />

nanti, determinano l’aumento della densità semantica.<br />

Tramite questo processo la struttura del testo viene notevolmente alleggerita;<br />

l’effetto finale è una sintassi semplificata.<br />

Certamente non si può ritenere la nominalizzazione un fenomeno esclusivo<br />

dei <strong>lingua</strong>ggi specialistici, anzi, è un processo che ricorre frequentemente e<br />

spesso involontariamente nella <strong>lingua</strong> comune; tuttavia, nei <strong>lingua</strong>ggi appar-<br />

tenenti all’area umanistica, si tratta di un aspetto fondamentale, di un tratto<br />

distintivo.<br />

Ulteriore soluzione sintattica che caratterizza la scrittura <strong>accademica</strong> italiana<br />

rispetto a quella spagnola è la predilezione per la forma passiva e imperso-<br />

nale; il ricorrere a questa, infatti, soddisfa due esigenze fondamentali del testo<br />

specialistico: la deagentivizzazione e il mantenimento della progressione te-<br />

ma-rema. In primo luogo, dunque, il passivo è largamente usato per spersona-<br />

lizzare il discorso evitando l’esplicitazione dell’agente/soggetto: in questo<br />

modo si preserva uno tra i requisiti fondamentali del discorso specialistico:<br />

l’impersonalità.<br />

In secondo luogo, la forma passiva favorisce anche il mantenimento della re-<br />

lazione tema-rema: si consideri tema l’elemento noto, e quindi ciò di cui si<br />

parla, e rema l’elemento nuovo, ossia ciò che si dice del tema; la progressione<br />

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