il procedimento di condono edilizio dopo la corte costituzionale n ...
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solo nelle Regioni che non <strong>di</strong>sciplinino <strong>di</strong>versamente gli effetti del s<strong>il</strong>enzio, con leggi da emanarsi entro <strong>il</strong> 12<br />
novembre 2004.<br />
Sul s<strong>il</strong>enzio – assenso v. amplius par. 11.<br />
3. IPOTESI DI SOSPENSIONE DEI TERMINI DEL PROCEDIMENTO DI CONDONO.<br />
Fermi restando i termini per gli adempimenti a carico del richiedente <strong>il</strong> <strong>condono</strong> (termine per <strong>la</strong><br />
domanda, per <strong>il</strong> pagamento delle rate, per <strong>il</strong> completamento del<strong>la</strong> documentazione, <strong>il</strong> <strong>proce<strong>di</strong>mento</strong> <strong>di</strong> <strong>condono</strong><br />
rimane sospeso quando <strong>il</strong> richiedente è imputato per taluni gravi delitti (art. 32, comma 29).<br />
La norma mutua <strong>il</strong> previgente art. 39, comma 1, L. n. 724 del 1994.<br />
Tale previsione è da ritenere vinco<strong>la</strong>nte anche per <strong>il</strong> legis<strong>la</strong>tore regionale, in quanto risponde ad interessi<br />
<strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pubblico e connessi con <strong>il</strong> sistema penale, che competono al legis<strong>la</strong>tore statale.<br />
La sospensione legale del <strong>proce<strong>di</strong>mento</strong> dura fino al<strong>la</strong> sentenza definitiva <strong>di</strong> non luogo a procedere, <strong>di</strong><br />
proscioglimento o <strong>di</strong> assoluzione.<br />
La sospensione legale comporta che non decorre nessuno dei termini che <strong>la</strong> legge statale o che le leggi<br />
regionali prevedano per <strong>la</strong> conclusione del <strong>proce<strong>di</strong>mento</strong> o per <strong>il</strong> prodursi <strong>di</strong> altri effetti tipici.<br />
In partico<strong>la</strong>re, non può decorrere <strong>il</strong> termine <strong>di</strong> 36 mesi che produce l’estinzione dei reati in materia<br />
ed<strong>il</strong>izia e <strong>la</strong> prescrizione dei <strong>di</strong>ritti a conguaglio o rimborso.<br />
Non può decorrere <strong>il</strong> termine <strong>di</strong> 24 mesi per <strong>la</strong> formazione del s<strong>il</strong>enzio – assenso.<br />
Non possono decorrere gli eventuali termini che prevederanno le leggi regionali per <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio – rigetto, <strong>il</strong><br />
s<strong>il</strong>enzio – rifiuto, <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio – assenso sulle domande <strong>di</strong> <strong>condono</strong>.<br />
I reati <strong>la</strong> cui imputazione comporta <strong>la</strong> sospensione del <strong>proce<strong>di</strong>mento</strong> sono i delitti <strong>di</strong> cui agli artt. 416 bis<br />
(associazione a delinquere <strong>di</strong> tipo mafioso), 648 bis (ricic<strong>la</strong>ggio), 648 (impiego in attività economiche o<br />
finanziarie <strong>di</strong> denaro, beni o ut<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> provenienza <strong>il</strong>lecita).<br />
Giova sottolineare che <strong>la</strong> sospensione opera solo se <strong>il</strong> soggetto è “imputato” e non anche se è solo<br />
“indagato”, nell’accezione penalistica <strong>di</strong> tali termini.<br />
Il <strong>proce<strong>di</strong>mento</strong> <strong>di</strong> <strong>condono</strong> è sospeso sia se gli abusi ed<strong>il</strong>izi e i reati preclusivi del <strong>condono</strong> sono stati<br />
commessi dal medesimo soggetto richiedente <strong>il</strong> <strong>condono</strong>, sia se risulta che l’abuso ed<strong>il</strong>izio è posto in essere (e<br />
dunque <strong>il</strong> <strong>condono</strong> richiesto) da un terzo soggetto, per conto <strong>di</strong> un imputato <strong>di</strong> uno dei tre delitti visti.<br />
Dunque l’imputato <strong>di</strong> detti delitti non può presentare domanda <strong>di</strong> <strong>condono</strong> per interposta persona,<br />
avvalendosi <strong>di</strong> un prestanome.<br />
La causa <strong>di</strong> sospensione cessa con <strong>la</strong> sentenza definitiva <strong>di</strong> improce<strong>di</strong>b<strong>il</strong>ità, assoluzione, proscioglimento.<br />
A partire da tale data, ricominciano a decorrere i termini del <strong>proce<strong>di</strong>mento</strong>.<br />
Tuttavia, sarebbe corretto ritenere che <strong>la</strong> causa <strong>di</strong> sospensione cessa non con <strong>la</strong> mera pubblicazione del<strong>la</strong><br />
sentenza, ma solo quando l’amministrazione comunale ha conoscenza legale del<strong>la</strong> sentenza definitiva, e che sia<br />
onere (oltre che interesse) del richiedente <strong>il</strong> <strong>condono</strong> produrre tale sentenza.<br />
Se <strong>la</strong> causa sospensiva sopraggiunge mentre <strong>il</strong> <strong>proce<strong>di</strong>mento</strong> è in corso, del pari <strong>il</strong> <strong>proce<strong>di</strong>mento</strong> si<br />
sospende, fermo <strong>il</strong> tempo già decorso, che si sommerà con quello successivo al venir meno del<strong>la</strong> causa <strong>di</strong><br />
sospensione.<br />
Rimangono i problemi <strong>di</strong> concreto accertamento del<strong>la</strong> sussistenza <strong>di</strong> una imputazione per uno dei delitti<br />
visti.<br />
Allo scopo, <strong>il</strong> richiedente <strong>il</strong> <strong>condono</strong> deve fornire <strong>di</strong>chiarazione sostitutiva <strong>di</strong> certificazione (ai sensi<br />
dell’art. 46 D.P.R. 28 <strong>di</strong>cembre 2000 n. 445) con cui attesta <strong>di</strong> non avere carichi pendenti in re<strong>la</strong>zione ai tre delitti<br />
suin<strong>di</strong>cati.<br />
Sempre allo scopo, <strong>la</strong> legge impone ai Comuni l’onere <strong>di</strong> compiere gli accertamenti <strong>di</strong> ufficio in or<strong>di</strong>ne<br />
alle condanne riportate nel certificato generale del casel<strong>la</strong>rio giu<strong>di</strong>ziale.<br />
Sicché, al momento <strong>di</strong> esaminare <strong>la</strong> domanda <strong>di</strong> <strong>condono</strong>, <strong>il</strong> Comune dovrà acquisire tale certificato, e:<br />
- respingere <strong>la</strong> domanda <strong>di</strong> <strong>condono</strong> se risulta una condanna definitiva per uno <strong>di</strong> tali delitti;<br />
- <strong>di</strong>chiarare sospeso <strong>il</strong> <strong>proce<strong>di</strong>mento</strong> se vi è processo pendente.<br />
Va comunque sottolineato che <strong>la</strong> sospensione del <strong>proce<strong>di</strong>mento</strong> opera per legge, sicché non occorre un<br />
apposito provve<strong>di</strong>mento sospensivo che, se emanato, ha valore meramente ricognitivo, e risponde solo ad<br />
esigenze <strong>di</strong> certezza.<br />
Quid juris se <strong>il</strong> richiedente <strong>il</strong> <strong>condono</strong> omette <strong>la</strong> <strong>di</strong>chiarazione sostitutiva o <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> avere carichi<br />
pendenti per i tre delitti?<br />
Nel secondo caso, <strong>la</strong> auto<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> avere carichi pendenti rende edotto <strong>il</strong> Comune che <strong>il</strong><br />
<strong>proce<strong>di</strong>mento</strong> è sospeso ex lege subito <strong>dopo</strong> <strong>il</strong> suo avvio.<br />
Nel primo caso, si deve ritenere:<br />
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